T O P I C R E V I E W |
Alberto Pedrini |
Posted - 09 August 2012 : 09:56:26 Clic sull'immagine per la scheda con i modelli
Tutto è cominciato con questa macchina...
L'omino sull'ultima carrozza è il frenatore, vi immaginate come scendeva alla fine del viaggio?
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3 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
Gian Michele Sambonet |
Posted - 16 February 2020 : 10:10:09
Nell'ottobre del 2007, a Norimberga è stata presentata una nuova replica della Adler, ricostruita da quello che restava dell'esemplare danneggiato nell'incendio del 2005.
Questa nuova locomotiva è ancora più fedele al modello originale.
- Fürth, 4 maggio 2008 / Foto: Magnus Gertkemper -
- Michele -
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Gian Michele Sambonet |
Posted - 12 February 2020 : 09:06:48
...il mattino alle nove, dopo i discorsi e i canti di rito, un colpo di cannone diede il via al convoglio...
Le 7 vetture coperte del treno offrivano ciascuna 16 posti all'interno e 8 all'esterno, mentre le 2 vetture scoperte potevano ospitare 24 persone.
I frenatori, sistemati sul tetto delle vetture, avevano in dotazione una trombetta per richiamare l'attenzione e comunicare con il macchinista.
Il nome riportato sulla targa della locomotiva originale era "DER ADLER", sulla replica "ADLER".
Clic foto colori
- Litografie di Heinrich Heim (1850-1921) -
- Michele -
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Gian Michele Sambonet |
Posted - 11 February 2020 : 19:00:11 - Adler -
- Cenni di storia -
La "Königlich privilegierte Ludwigs-Eisenbahn-Gesellschaft" fu fondata il 18 novembre 1833 dal borgomastro di Norimberga Johannes Scharrer, che voleva sviluppare l'industrializzazione del regno e realizzare quella che sarebbe poi passata alla storia come la prima linea ferroviaria tedesca.
Nel 1834 il Re di Baviera Ludwig I firmò un decreto che autorizzava la costruzione della ferrovia da Norimberga a Fürth.
Quando Scharrer rese pubblico il suo progetto, molti proprietari terrieri si opposero alla costruzione della linea.
Alcuni temevano una caduta dei prezzi dei prodotti agricoli e dei terreni, altri che le locomotive avrebbero bruciato i raccolti.
Alcuni medici di Norimberga dissero che i viaggiatori sarebbero stati colpiti da "delirium furiosum" a causa degli scossoni e della velocità, mentre chi guardava passare il treno correva il rischio di cadere vittima di malattie mentali (per questo motivo fu chiesto di fiancheggiare la ferrovia con alte staccionate).
Ma Scharrer tenne duro e con l'appoggio del Re, che intendeva mantenersi al passo con i tempi e dimostrare la modernità del suo Paese, riuscì a realizzare il suo progetto.
La costruzione delle locomotive si rivelò un problema, in quanto l'industria locale non era ancora sufficientemente attrezzata.
Così Scharrer fu costretto a commissionare due locomotive a una fabbrica del Württemberg, con sede ad Aalen, che si impegnò a consegnare macchine di qualità pari a quelle inglesi, ma capaci di consumare meno carbone e che sarebbero costate la metà!
Dopo qualche tempo, poiché il giorno dell'inaugurazione si stava avvicinando senza che da parte del costruttore giungesse alcuna notizia, Scharrer si recò ad Aalen.
Con grande stupore scoprì che la fabbrica era ormai chiusa da qualche mese!
Fatte le dovute indagini scovò il costruttore in Austria, il quale lo informò che per ultimare le locomotive sarebbe stato necessario raddoppiare il prezzo pattuito.
Restava una sola cosa da fare, recarsi senza perdere ulteriore tempo in Inghilterra, dove fece le ordinazioni alla celebre ditta Robert Stephenson & C di Newcastle, che già da cinque anni costruiva le locomotive per le reti ferroviarie inglesi come per quelle francesi e belghe, accontentandosi di uno dei modelli standard già in catalogo, e precisamente la "Patentee".
Le due locomotive furono consegnate personalmente da George Stephenson e dal figlio Robert alla rete bavarese smontate e in 19 casse ciascuna.
Ci volle molto tempo per ricostruirle sul posto e la prima ad essere ultimata fu battezzata "Adler", la seconda "Pfeil".
L'inaugurazione, inizialmente prevista in occasione del compleanno del re, il 25 agosto, ebbe luogo solo il 7 dicembre del 1835.
La Adler, come la sorella Pfeil, era una macchina caratterizzata da un asse portante anteriore, un asse motore centrale e un asse portante posteriore, secondo la disposizione generale delle locomotive di Stephenson.
Le ruote dell'asse motore erano sprovviste del dispositivo di comando e i cilindri erano interni.
Sebbene dotata di tutti i migliori perfezionamenti dell'epoca e analoga alle locomotive a vapore successive, la Adler non ebbe tuttavia una lunga carriera.
Nel 1857, dopo poco più di vent'anni dalla sua entrata in servizio e dopo essere stata in ultimo utilizzata anche per il trasporto merci, fu infatti venduta come un ferro vecchio per essere sostituita da locomotive più moderne, questa volta prodotte dall'industria bavarese.
Nel 1935 il Reich decise di festeggiare con sfarzo il centenario delle ferrovie tedesche, ma poiché la vera Adler era solo un lontano ricordo, ne venne costruita una replica fedele.
Per orgoglio nazionalista, l'origine inglese dell'autentica Adler non venne mai menzionata nei commentari ufficiali dell'epoca!
Questa riproduzione, che era esposta nel Museo dei Trasporti di Norimberga, è andata distrutta in un incendio nel 2005.
- Dati tecnici -
- Anno: 1835 - - Rodiggio: 1A1 n2 - - Lunghezza: 7.620 mm. - - Diametro ruote motrici: 1.372 mm. - - Diametro ruote portanti: 915 mm. - - Diametro cilindri: 229 mm. - - Corsa: 406 mm. - - Pressione di esercizio: 3.3 kg/cm2 -
- Unità costruite: 2 -
- Immagini -
- La Adler nel 1850 -
- Foto da: Wikipedia -
- La Adler (ricostruita) nel 1935 -
- Foto: R.A. Bowen -
- Copertina: Il viaggio inaugurale della Adler / Incisione del 1835 - - Fonte: Clive Lamming - - Michele / Nino -
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