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 Gr.460

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T O P I C    R E V I E W
Alberto Pedrini Posted - 26 November 2011 : 11:32:46
Per la scheda clicca sull'immagine

8   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Pier Giorgio Ponzio Posted - 02 March 2016 : 19:06:42
Confermo che si tratta di una 460 e che il DL è Bologna; la foto (dove è perlatro ben leggibile il numero della locomotiva, 460 041) era stata pubblicata su Tutto Treno "Tema" n. 20 "100 anni di locomotiva a vapore delle Ferrovie dello Stato
Pier Giorgio Ponzio Posted - 02 March 2016 : 19:03:13
quote:
Originally posted by Piero Chionna

La locomotiva sulla sinistra mi sembra una Gr460, ma vi chiedo conferma.
Direi che è il deposito locomotive di Bologna.



L'immagine è stata pubblicata su un gruppo FB dal Sig. Achille Signoriello.



Piero Chionna Posted - 01 March 2016 : 00:34:49
La locomotiva sulla sinistra mi sembra una Gr460, ma vi chiedo conferma.
Direi che è il deposito locomotive di Bologna.



L'immagine è stata pubblicata su un gruppo FB dal Sig. Achille Signoriello.

Nino Carbone Posted - 04 February 2014 : 11:27:57


- Tabella origini Gr.460 FS -




- Tabella da: Locomotive di preda bellica / Giulio Roselli / Ermanno Albertelli Editore -


- Nino -
Nino Carbone Posted - 03 February 2014 : 11:23:19

- Gr.460 FS (ex G8.1 KPEV) -



Le G8.1 furono costruite per le K.P.E.V. (Königlch Preußische Eisenbahn-Verwaltung) dal 1913 al 1921 in 4948 esemplari,
complessivamente il numero aumenta se vengono considerate anche quelle costruite per altre Amministrazioni: 5.257.

In Italia giunsero 45 unità in conto riparazioni danni di guerra del primo conflitto mondiale, che le FS classificarono:

- Gr.460.001 > 045 -

Robuste e potenti, lasciarono un buon ricordo nella loro lunga carriera sulle linee italiane.




- Cenni di storia -

Le locomotive del Gruppo 460 FS appartenevano, in origine, alla Regia Amministrazione delle Ferrovie Prussiane (KPEV)
che le aveva commissionate alle principali case costruttrici tedesche per far fronte al traino di pesanti treni merci, quale
variante di un precedente progetto che aveva dato buoni risultati, quello della Serie G8.

La KPEV, nel rispetto delle normative in Prussia operanti, inserì queste macchine nella Serie G8 (G=Guterzug / Treno merci),
per distinguere la nuova Serie dalla precedente venne aggiunto al numero di Serie la cifra 1.

Nacque così la Serie G8.1 delle K.P.E.V.

- Link correlato con la BR 55.25-56: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=1888 -

Terminato il primo conflitto mondiale, nel 1919 la Commissione delle Ripartizioni ebbe dalla Germania ben 700 locomotive
di questa Serie che vennero ripartite tra le nazioni vincitrici in conto riparazioni danni di guerra.

Giunsero in Italia 45 di queste macchine (numerate dalla 001 alla 045), che rispetto al numero di 201 locomotive ricevute
in totale dalla Germania rappresentarono la Serie più numerosa.

Di locomotive della Serie G8 ne vennero costruiti oltre 1.000 esemplari e furono uno dei cavalli di battaglia della KPEV.

La successiva Serie G8.1 ebbe ancora più successo, tra il 1913 ed il 1921 vennero costruite 4.948 unità per la sola Prussia.

Altre 137 unità alle Ferrovie dell’Alsazia-Lorena, 10 a quelle del Meclemburgo, 6 per l’Unione delle miniere di carbone
a Duisburg, per un totale di 5.101 macchine.

Altri paesi ne commissionarono: 20 la Svezia, 22 la Lituania, 50 la Polonia, 64 la Romania per un totale di 156 unità.

La bontà di questo progetto venne constatata nel servizio, tanto da riconoscere queste locomotive come le migliori
macchine per treni merci della Prussia, titolo acquisito grazie alla loro caldaia dotata di preriscaldatore, che si basava
su quella studiata e realizzata per le famose locomotive per treni passeggeri P8 (BR 38).

Il vapore prodotto andava a muovere il motore a 2 cilindri a vapore surriscaldato, a semplice espansione, secondo
una consolidata tecnica costruttiva prussiana.

Il preriscaldatore Knorr fu montato di serie sul lato sinistro a partire dal 1914.

Tra le caratteristiche meccaniche di queste locomotive c’era la possibilità di potersi iscrivere in curve dal raggio veramente
ridotto, fino a 100 mt, grazie ai bordini di altezza ridotta nei 2 assi centrali e al gioco trasversale di 3 mm dell’asse vicino
alla cabina.

La presenza del freno automatico ad aria compressa, compatibile con il tipo Westinghouse presente in Italia, consentì
il loro immediato impiego sulle linee del Piemonte, della Lombardia e del Centro.

In Italia le Gr.460 poterono inizialmente mostrare tutta la loro potenza solo sulle linee meglio armate a causa del loro
elevato, per la rete di allora, carico assiale.

Negli anni ‘20 e ‘30 tutto il Gruppo era concentrato nel deposito di Bologna e prestava servizio sulla linea per Piacenza.

Se in Italia il carico assiale era un problema non lo era in Prussia, dove la maggioranza delle linee della KPEV consentivano
carichi prossimi alle 18 ton/asse, potendo sopportare tranquillamente le 17.5 ton/asse delle G8.1.

Quello del carico assiale fu il punto debole di queste locomotive sulle rete italiana, considerato che come potenza
in certi gradi di prestazione, entravano in diretta concorrenza solo con le Gr.740, ma anche con macchine a 5 assi,
come le Gr.470, 471 e 472 e le ex prussiane 473 (già gruppo G.10 KPEV), che avevano un carico assiale minore.

A partire dal 1927 le FS iniziarono ad installare sulle Gr.460 un nuovo tipo di caldaia che si basava su elementi standardizzati,
per essere impiegati anche su macchine del Gruppo Gr.675, anch’esse di origine prussiana.

Immediatamente prima della Seconda Guerra Mondiale una decina di Gr.460 vennero rimpatriate in terra tedesca,
noleggiate dalle allora DRG che non avevano locomotive sufficienti per poter far fronte all’impegno di trainare
i treni del carbone destinato all’Italia, secondo gli accordi di pace del primo conflitto mondiale.

Al termine del secondo conflitto le macchine 007 e 036 rimasero in Jugoslavia e la cessione a queste ferrovie venne
formalizzata solo nel 1954 con gli accordi di Belgrado del 18 dicembre, che le fece diventare 23.44 e 23.45 delle JZ.

Una curiosità riguarda la 045, l’ultima del Gruppo.

Al suo arrivo in Italia fu erroneamente classificata dalle FS nel Gruppo 422, quelle delle G8 d’origine (numerazione 022).

Riconosciuta come G8.1 assunse la definitiva numerazione Gr.460.045 ed il numero vacante fu assegnato ad una G8
del primo tipo.

Nel 1956 risultavano ancora in attività 28 macchine Gr.460 e l’ultima venne accantonata nel 1959.

Purtroppo nessuna di queste locomotive è stata salvata dalla demolizione.




- Dati tecnici -



- Schema da: Mondo Ferroviario 195 -

- Anni di costruzione: 1923/1921 -
- Rodiggio: D h2 (0-4-0) -
- Lunghezza: 18.290 mm -

(con tender 3 T 16.5)
- Velocità massima: 55 km/h -
- Diametro ruote motrici: 1.350 mm -
- Potenza: 1.260 PSi -
- Diametro cilindri: 600 mm -
- Corsa: 660 mm -
- Griglia: 2.58 mt2 -
- Pressione di esercizio: 14 kg/cm2 -
- Carico massimo per asse: 17.6 ton -
- Peso di servizio: 68 ton -

- Numerazione FS: Gr.460.001 > 045 -




- Immagini -

- Gr.460.025 (Borsig 1916) nello scalo merci di Fidenza nell’agosto 1925 -
(La targa 5220 rivela la provenienza tedesca della KPEV del deposito di Königsberg / Venne demolita nel settembre 1958)



- Foto Bruno Bonazzelli / Collezione Claudio Pedrazzini / da: Mondo Ferroviario 195 -



- La Gr.460.037 il 16 settembre 1953 nel deposito di Treviso mancante di fanaleria e apparentemente inutilizzata -
(Ex KPEV 5353 del 1918 è la stessa riprodotta da Märklin / Articolo 37557)

Clic foto



- Foto D.E.Sheppard / Collezione Claudio Pedrazzini / d: Mondo Ferroviario 195 -



- Foto copertina Gr.460.029 / da: Locomotive di preda bellica / Giulio Roselli / Ermanno Albertelli Editore -
- Fonte: Paolo Lavadas / da: Mondo Ferroviario 195 -

- Nino -
Piero Chionna Posted - 15 April 2012 : 17:23:32
Ancora la Gr.460-025 ripresa nel deposito locomotive di Mestre nel giugno del 1957.
Sono gli ultimi mesi di servizio della macchina.


(Foto FS)


Piero


Piero Chionna Posted - 13 April 2012 : 08:03:03
La Gr.460-010 in una foto degli Archivi Alinari:



Piero
Piero Chionna Posted - 09 April 2012 : 23:47:07
La Gr.460-025 TRIX invecchiata:



L'originale fotografata dall'Ing. Bruno Bonazzelli a Borgo San Donnino (oggi Fidenza), nell'agosto del 1925:









Le foto sono tratte dall'articolo dell'Ing. Bruno Bonazzelli pubblicato sul numero 205 di Italmodel Ferrovie (giugno 1977).

da "Ricordi dell'Ing. Bruno Bonazzelli"

"Fermascambi, amore e gelosia"

<< .....A Salsomaggiore mi ero portato la mia macchina fotografica. Sapevo che sulla linea Piacenza-Bologna circolava un certo numero di locomotive G8.1, già delle Ferrovie Prussiane, Gruppo 460 FS, che non potevano raggiungere Milano perchè le strutture del vecchio ponte ferroviario di Piacenza, un'opera, mi pare, del 1862, non reggevano il carico di quelle macchine.....(omissis).....uno dei miei inutili pomeriggi lo dedicai alle 460 ed ecco qui accanto il mio prodotto.>>

Piero

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