T O P I C R E V I E W |
Alberto Pedrini |
Posted - 11 January 2010 : 15:34:13 Clic sull'immagine per la scheda
Spicca tra le novità 2010 Roco italiane per Märklin
Ci sono suggerimenti su come ambientarla sul plastico anche senza avere la catenaria trifase?
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10 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
Alberto Pedrini |
Posted - 27 March 2016 : 23:21:32 Conversione del modello Rivarossi
quote: Originally posted by Emilio Mantovani
Qualche anno fa, colpito dalla bella ed elegante livrea nera, ho acquistato il modello Rivarossi HR2197, riproduzione della E432 Trifase. Naturalmente in DC.
Oggi, spronato dalla continua condivisione dei progetti che in sede durante i nostri raduni, e certo di poter ricevere aiuto in caso di difficoltà, ho deciso di affrontare la sfida della mia prima conversione in AC, per vederla girare sul plastico. Materiali usati: pattino Marklin 7164 da 50,2 mm e decoder LokPilot 4.0 da 21 poli. Svitando 4 viti ho smontato la cabina principale con molta attenzione, per i numerosi particolari con cui la locomotiva è decorata. In particolare le scalette devono essere trattate con delicatezza. Rimontandole, ho poi dovuto incollare un mancorrente altrimenti instabile. La scheda è protetta da una piastra metallica che sfrutta il magnetismo per restare bloccata: toglierla è molto facile e ci si trova di fronte ai fili.
Le preziose istruzioni di Alberto mi dicono che i due fili da RT (right track) devono essere saldati su quelli già presenti su LT (left track). I fili rossi sono abbastanza lunghi da essere portati sull’altro lato della scheda e saldati con cura. Per raggiungere il decoder bisogna smontare anche un cofano: sostituirlo con quello nuovo è poi semplice.
Rimane da montare il pattino. Bisogna prima lavorare sulla basetta, limandone il più possibile lo spessore, stringerla ed accorciarla per adeguarla al fondo della loco. Poi bisogna sagomare il foro, per allargare l’invito alla sfasatura della vite: ho trovato una vite 1mm più lunga di quella originale. Infine, e qui bisogna ringraziare lo spirito d’osservazione di Demetrio, abbiamo leggermente allargato il foro. Dopo una limata con il Dremel alla base in metallo del pattino, tutto si infila perfettamentenell'alloggio del telaio. La vite tiene.
Dopo aver saldato un filo rosso al pattino, ho preferito non bucare il telaio della loco e trovare una via per arrivare alla scheda, dove l’ho saldato su uno dei punti RT lasciati liberi. Percorso un po’ tortuoso ma che sembra efficace: grazie alla colla per plastica, il cavo risulta poco visibile e non limita nessun movimento delle ruote.
La prova è stata abbastanza positiva: passa su scambi normali e non fatica in salita. Sugli incroci inglesi passa solo ad alta velocità, e comunque rallenta. La partenza è decisa, ma tiene il minimo. La marcia è un po’ rumorosa, e credo serva regolare meglio il pattino.
Servirà un controllo al decoder: dopo che ho cambiato l'indirizzo da 3 a 43, non funzionano le luci bianche su una direzione (dove invece funzionano le luci rosse). Lo vedremo in sede!
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Andrea Coccioni |
Posted - 04 November 2010 : 14:24:50 quote: Originally posted by Alberto Pedrini
Ho rifatto qualche foto con entrambi i pantografi alzati.
Così va molto meglio! Pare proprio di vedere la E432 alle prese con le rampe del Brennero!
Ciao Andrea |
Alberto Pedrini |
Posted - 03 November 2010 : 22:14:22 Ho rifatto qualche foto con entrambi i pantografi alzati. Sono tenuti in posizione da un filo da 0,06 mm.
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Enrico Gazzola |
Posted - 11 October 2010 : 01:54:22 Io conosco i realizzatori del plastico pubblicato sulla rivista, una volta facevano parte del treno club savona, poi si sono scissi e hanno dato vita a un loro cub e hanno realizzato il plastico, che più volte mi hanno invitato a vederlo ma ancora non sono riuscito. Uno dei maggiori esperti di trifase e di 432 è il sig.Ferro Gianfranco di finale ligure, mio amico. Ho visto dei suoi filmati di 432 e 431 in azione durante gli ultimi servizi. Credo che Piero ne abbia sentito sicuramente parlare. Ha contribuito con i suoi disegni alla realizzazione di modelli trifasi di note case modellistiche. Bello il filmato di Alberto. Qualche compromesso per vedere viaggiare la storia della ferrovia si può accettare. Io amo vedere viaggiare il mio E 626 anche in ambientazione tedesca. Ciao. |
Piero Chionna |
Posted - 03 October 2010 : 13:24:00 Carina la storia del tentativo di fuga all'estero con la E432. E' un modo simpatico per sorridere delle nostre debolezze di marklinisti disposti ad accettare compromessi pur di vedere i modelli in azione sul plastico.
E se invece fosse solo l'anticipazione di un racconto futuro?
Io, personalmente, sarei disposto a tutto pur di rivedere le vere macchine trifasi in azione sui binari e accetterei volentieri pesanti interventi elettrici e meccanici rivolti alla loro conversione in CC.
Ciao, Piero
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Maurizio Birolini |
Posted - 01 October 2010 : 22:58:36 Bel filmato e bel convoglio, ottimo modello e pantografo a parte direi che è fantastica. Alberto vorrei chiederti una curiosità: nella foto sul ponte " loco3 " si nota che le ruote sul piano del ferro, sono come appena appoggiate al fungo, non è che sia quello il problema del serpeggio? Con i modelli Roco, ho notato che spesso, l'interasse delle ruote è più stretto. In altre foto, sempre super, ho notato che le ruote erano con i bordi oltre il fungo del binario, potrebbe essere solo un'impressione sbagliata, o è normale per l'inserimento nelle curve strette della loco, comunque un'ottimo modello, l'avevo solo visto in scatola e non sembrava così ben fatto, grazie del filmato, Maurizio |
Alberto Pedrini |
Posted - 01 October 2010 : 11:29:26 Ho completato la scheda tecnica con i dati dal mio librone di Cornolò: "Ferrovie trifasi nel mondo 1895-2000" e le foto dal vero di Photorail http://www.photorail.com/phr1-leFS/e432.htm
La questione del pantografo è controversa all'origine, dato che i plastici Märklin con linea trifase in Italia non abbondano. La soluzione della barretta va osservata a occhi chiusi Forse è un caso in cui il famoso filo da pesca per tenerli in posizione ha la sua ragione d'essere. Non so se sia possibile montare i pantografi delle macchine più pregiate, dovremmo chiedere ai savonesi.
La data di revisione non riuscivo a vederla nemmeno con la lente tanto è piccola.
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Piero Chionna |
Posted - 01 October 2010 : 02:01:52 E' bellissima ! Peccato per il comportamento del pantografo e per qualche piccolo particolare migliorabile.
Grazie mille, finalmente ho le informazioni sulla data di revisione.
Ciao, Piero |
Alberto Pedrini |
Posted - 01 October 2010 : 01:25:23 Arrivata oggi:
Di giudizi tecnici ne sono stati già espressi in abbondanza, lascio la parola alle mie immagini e al video. Nota positiva, la loco si apre con le viti da sotto, speriamo che estendano il "nuovissimo" sistema a tutta la produzione. La loco viaggia con un leggero serpeggio, come quelle vere, sarà voluto? Tranquilli per gli aggiuntivi, si tratta solo dei mancorrenti di metallo delle scalette. Poi eventualmente ci sono il gancio e i tubi per il frontale realistico. Peccato che i pantografi non reggano la spinta della catenaria e si deformino quando sono in presa. Comprensibile difetto viste le dimensioni e il realismo. Farlo più rigido sarebbe costato forse troppo. Comunque sono contento del nuovo acquisto, è proprio una macchina affascinante. ciao |
Piero Chionna |
Posted - 30 September 2010 : 00:38:51 quote: Originally posted by Piero Chionna
Link segnalato sul Forum Duegi: gli amici del "Gruppo E 431" di Savona hanno messo a disposizione questo eccezionale filmato girato nel deposito di Savona Fornaci e sulla linea della Riviera Ligure di Ponente ai tempi della Trifase.
http://www.youtube.com/watch?v=dqJoA7Tpybg&feature=player_embedded#!
Gruppo E431 Savona 16 settembre 2010
L'amico macchinista Mario Pacini,toscano di nascita e savonese di adozione,ci ha fatto avere questo splendido filmato da lui girato a metà degli sessanta che il nostro Magno Di Murro ha egregiamente digitalizzato e restaurato. Si parte dal Deposito di Savona Fornaci ove,accanto a lunghe teorie di locomotive già accantonate,vediamo i macchinisti provvedere alla meticolosa accudienza dei mezzi operativi. L'amico Mario ci fa salire sulla "sua" E.431,la quale,in coppia con una E.432,è alla testa di un diretto per Ventimiglia. Possiamo apprezzare il magnifico paesaggio ligure percorrendo la vecchia linea che costeggiava il mare regalando scorci da favola. Giunti a Sanremo ci fermiamo per dare la precedenza al TEE Breda:noblesse oblige! Insomma,una vera chicca. Grazie Mario!
Piero
Guardando il filmato avevo avuto la sensazione di averlo già visto, ma non sapevo dove. A ricordarmelo ci ha pensato un mio vecchio amico, anche lui appassionato di ferrovie. Circa trent'anni fa avevamo visto il filmino super 8 originale a Diano Marina, a casa di un nostro compagno di scuola. Suo padre era un macchinista in servizio in Liguria ai tempi della trifase, ma non è quello citato nella presentazione del video.
Quale sia stata la via presa da quel filmino non mi è ancora chiaro.
Piero |
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