T O P I C R E V I E W |
Piero Chionna |
Posted - 18 September 2018 : 11:48:13 Giugno 1944, le truppe tedesche sono in ritirata verso le posizioni della Linea Gotica da cui cercheranno di bloccare l'avanzata verso nord delle truppe alleate. L'aviazione anglo-americana continua a colpire incessantemente i territori italiani non ancora occupati con lo scopo di tagliare le vie di comunicazione e aprire la strada alle truppe che stanno faticosamente risalendo la penisola.
In Corsica è l'alba del 10 giugno 1944 e i piloti del 340th BG (57th BW) dell'aviazione degli Stati Uniti ricevono le istruzioni per la missione del giorno. Gli Squadroni 486, 487, e 488 devono attaccare le infrastrutture ferroviarie (Marshalling Yard) di Fano, nelle Marche.
A bordo dei loro B-25 Mitchell (bombardieri medi bimotore) gli equipaggi decollano dall'aeroporto di Alesani sulla costa orientale della Corsica, non lontano da Ghisonaccia. I bombardieri statunitensi sorvolano il Tirreno e gli Appennini e arrivando dalla direzione di Fossombrone colpiscono la città di Fano intorno alle ore 11:15.
Quello fu un giorno tragico per la città marchigiana, così come le settimane che seguirono fino alla sua liberazione che avvenne il 27 agosto 1944.
I documenti pubblicati sono tratti dal sito: http://57thbombwing.com/340th_History/340thHistory.php
Elenco delle missioni assegnate agli squadroni del 340th BG dislocati ad Alesani. Il 10 giugno è indicata quella su Fano M/Y:
Report del 488th Bomb SQ relativo alla missione del 10 giugno 1944 su Fano. Time on Target (T.O.T) ore 11:19. Visibilità sul target "ceiling and visibility unlimited" (CAVU)
Bombardieri medi B-25 Mitchell del 340th BG di Alesani (Corsica):
La ricognizione aerea mostra i risultati del bombardamento su Fano del 10 giugno 1944:
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9 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
Piero Chionna |
Posted - 07 April 2019 : 19:17:06 Il "Bollettino di Frenatura e Composizione" (BFC/2) relativo alla variazione di instradamento dell'IC757 in viaggio tra il 13 e 14 marzo 2018. Sono riportati tipo, numerazione e caratteristiche tecniche dei rotabili in composizione.
Da notare che per il documento ufficiale il treno in partenza da Caserta assume la numerazione 19277 mentre per "viaggiatreno" era il 19279 (vedi schermata pubblicata in precedenza).
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Piero Chionna |
Posted - 06 February 2019 : 16:24:22 Grazie Nino! |
Nino Carbone |
Posted - 06 February 2019 : 15:52:10 - Piero, molto interessante e ben raccontato, su quel treno mi è sembrato di esserci stato anch'io - Nino |
Piero Chionna |
Posted - 06 February 2019 : 11:19:14 Finalmente, dopo quasi due ore di sosta si riparte da Roma Tiburtina. Una giovane Capotreno avrà il non facile compito di gestire una situazione che a bordo comincia a presentare i primi segni di insofferenza. Molti passeggeri lamentano la mancanza di informazioni da parte di Trenitalia e, si sa, in questi casi Trenitalia ha il volto del personale di scorta del convoglio. Inizia la raffica di domande a cui nessuno sa rispondere, ma ormai si è capito che si dovrà viaggiare così, chilometro dopo chilometro senza alcuna certezza dell'ora di arrivo alla propria destinazione. La E.444.082 prende velocità attraversando la periferia della Capitale, mentre io mi lascio andare all'onda dei ricordi del mio periodo di permanenza a Roma durante i sei mesi di corso preassunzionale alla SIP. Rivedo l'antico acquedotto, la Via Casilina, il quartiere Tuscolano. Mamma mia quanti anni sono già passati da quell'estate del 1980 ..... vabbè, bando ai ricordi, meglio godersi il presente.
Il treno lascia la periferia e prende velocità mentre si immerge nella campagna romana.
Finalmente si corre, la velocità si stabilizza sui 160 Km/h e la cosa lascia ben sperare. Il corridoio delle vetture viene ravvivato dall'arrivo dell'addetto al carrello bar. Si, a questo punto ci vuole proprio un buon caffè, anche se dire "buon" caffè è davvero un po' esagerato.
L'IC 757 che in questa tratta è stato rinumerato 35787 viaggia senza fermate e il sole splende. Anche i passeggeri sembrano aver ritrovato un po' di tranquillità e io approfitto del momento per rilevare i dati della composizione del convoglio.
All'altezza di Formia la mia attenzione viene attirata dalla bella vista su Gaeta.
Controllo la mappa, verifico la distanza da Caserta e comincio a fare due conti su quale potrebbe essere l'orario di arrivo a Brindisi. Purtroppo, ahimè, tutti i miei calcoli si sarebbero ben presto rivelati solo dei conti senza l'oste.
A Villa Literno il convoglio effettua una breve sosta tecnica prima di Caserta.
Ci siamo, eccoci a Caserta. La maggioranza dei viaggiatori pensa ad una sosta breve, ma non sarà così. Il personale di Trenitalia deve essere sostituito; la Capotreno deve rientrare subito a Roma Termini per prendere servizio su un altro treno diretto a Napoli Centrale. Serve nuovo personale e da quello che riesco a capire bisogna attendere quello in reperibilità. I minuti passano e a bordo sale il nervosismo, tutti vogliono sapere ma nessuno può dare risposte certe. La capotreno ce la mette tutta ma più di tanto non può fare. La gente scende dal treno e si raduna sul marciapiede. Il treno è stato accolto sull'ultimo binario, quello lato Via Antonio Vivaldi, proprio di fronte a una pizzeria con forno a legna facilmente raggiungibile. Qualcuno ne approfitta e sfoga il nervosismo su una pizza appena sfornata, altri meno saggi rimangono a discutere animatamente tra loro o con la povera Capotreno che onestamente non può fare di più di quanto non stia già facendo. La situazione sembra raggiungere il culmine quando una viaggiatrice richiede l'intervento urgente di personale sanitario avendo assoluto bisogno di una iniezione. Si pensa al 118 ma la situazione viene presto risolta da un medico presente a bordo del convoglio. In realtà il peggio arriva quando l'altoparlante annuncia l'arrivo del Frecciargento diretto a Bari.
Molti viaggiatori chiedono il trasbordo ma dopo una serie di telefonate tra la Capotreno e la dirigenza questa possibilità viene negata. Per Trenitalia tutti devono proseguire il viaggio sul 757 con tempi che però non vengono comunicati. A questo punto il nervosismo dei passeggeri diventa palese: c'è chi minaccia denunce e c'è chi se la prende con la capotreno, c'è qualcuno che non accetta e decide di salire ugualmente a bordo del Frecciargento e c'è chi, intelligentemente, se ne stà seduto al tavolino della pizzeria.
Al suo arrivo da Napoli il nuovo Capotreno trova una situazione complicata, ma si intuisce subito che si tratta di una persona in grado di prendere in mano la situazione e gestirla al meglio. Le sue parole convincenti e la sua esperienza riportano l'armonia tra i viaggiatori tanto che qualcuno comincia pure a scherzare trovando il modo di riportare il sorriso.
E' lo stesso Capotreno ad anticipare ai presenti che ormai siamo prossimi alla partenza ed è proprio cosi, dopo altre due ore di sosta finalmente il segnale di partenza passa al verde.
Via libera, il convoglio rinumerato 19279 riparte alla volta di Foggia, da raggiungere lungo la tortuosa linea che valicando gli Appennini ci porterà a raggiungere finalmente la linea Adriatica, percorso originario dell'IC 757.
Poco dopo la partenza la vista si apre su Maddaloni che preannuncia il passaggio sotto allo spettacolare ponte dell'acquedotto Carolino, opera del Vanvitelli che ha la funzione di alimentare il complesso di San Leucio e gli splendidi giardini della Reggia di Caserta:
https://www.google.com/maps/place/Caserta/@41.0574885,14.4018858,285a,35y,39.41t/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x133a55ae78106017:0x31c534d135074b31!8m2!3d41.0688614!4d14.3270887
Il percorso è tortuoso e la velocità di marcia è bassa. A Benevento il treno effettua una brevissima sosta che mi consente di scattare una foto a un convoglio carico di Fiat Ducato.
Ormai siamo sulla linea che è passata alla storia delle ferrovie italiane perchè fu scelta per sperimentare la trazione elettrica a corrente continua 3000 V. Nel 1926 iniziarono i lavori di elettrificazione della tratta Benevento Foggia e nel 1927 iniziarono le prove con le moderne E.626 assegnate al deposito locomotive di Foggia. Ripercorrendo oggi quei binari si intuiscono ancora i motivi di quella scelta. Questa linea nei prossimi anni verrà sostituita dalla nuova linea ad Alta Capacità Napoli-Bari:
http://www.ingegneri.info/news/infrastrutture-e-trasporti/alta-capacita-napoli-bari-la-ferrovia-infinita/
Si viaggia lentamente, con una sosta a Montaguto, e la fame, vista l'ora, comincia a farsi sentire- Ne parlo col Capotreno che mi rassicura dicendo che a Foggia è già tutto pronto; non sarà un pranzo da ristorante di lusso ma qualcosa da sgranocchiare ci sarà.
A Bovino si entra finalmente sulla tratta già attiva della nuova linea ad alta capacità. La velocità sale ma non supera i 160 Km/h imposti dalla presenza in composizione di vetture atte a circolare a non oltre i 160.
Il sole splende e la vista del deposito locomotive di Foggia sembra un miraggio. Inevitabilmente, ci stiamo inserendo sull'Adriatica da sud e questo renderà necessario l'operazione di giro macchina per il cambio della direzione di marcia. Infatti, dovendo necessariamente effettuare la prevista fermata a Foggia non è possibile percorrere la nuova bretella di collegamento che bypassa Foggia collegando la nuova linea ad alta capacità da Napoli con la linea Adriatica a sud del capoluogo Dauno. Questa bretella già oggi viene percorsa dai Frecciargento Roma - Bari no stop.
Il treno arriva a Foggia e qualcuno teme una nuova sosta prolungata ma il Capotreno assicura che si riparte subito, giusto il tempo tecnico per il giro della locomotiva e per il carico dei rifornimenti alimentari. Non mi resta che scendere dal treno per documentare le operazioni e per vedere da vicino i Flirt delle Ferrovie del Gargano in servizio sulle linee per Peschici e Lucera.
Tutto si svolge celermente e il convoglio viene abbondantemente rifornito di scatoloni pieni di sacchetti contenenti acqua, succhi di frutta, biscotti e wafer. E i Taralli? No, dico, siamo a Foggia e mi dai i wafer? ....vabbè i taralli li avevano già distribuiti a Genova Si parte subito per Bari e con la pancia piena si parte con più allegria nel cuore.
La velocità è sostenuta e lo squardo spazia su orizzonti che adesso sembrano infiniti. La vecchia E.444 non dimostra i tanti anni di servizio e sembra vogliosa di arrivare finalmente a destinazione. Le stazioni sfrecciano dal finestrino e Bari si avvicina. Il treno si ferma ancora a Barletta per la sosta prevista per poi giungere a Bari Centrale che viene preannunciata dalla vista sul deposito della FT:
Alle 14:25 l'IC 757 si arresta sul primo binario di Bari Centrale con il tabellone luminoso che rivela in modo impietoso l'entità del ritardo: 440 minuti ..... 7 ore e 20 minuti
Si riparte quasi subito per quella che è la tappa finale di questa piccola odissea. Il treno lascia la periferia barese e inizia la sua corsa verso Brindisi e Lecce. Le stazioni si susseguono rapidamente: Mola di Bari, Polignano a Mare, Monopoli. Il treno corre tra i magnifici ulivi della Piana degli Ulivi Millenari. Rimango incollato al finestrino per guardare quei miracoli della natura che oggi, con la Xylella Fastidiosa, stanno forse vivendo il momento più triste e delicato della loro vita millenaria. Ecco Fasano e Ostuni, la città bianca con il suo inconfondibile profilo che si erge sugli ultimi contrafforti della Murgia dominando la piana degli ulivi e il Mare Adriatico. Da qui è già Salento e per me è un susseguirsi di rettilinei e curvoni ben conosciuti, dovo ho passato interi pomeriggi ad aspettare il passaggio dei treni. Si transita da Carovigno, ecco il ponte con la strada che porta al mare e poi il curvone della trincea di Serranova http://www.marklinfan.com/public/Pier%20Attilio%20Chionna/mercadanteserranova.jpg con il rettilineo in discesa che porta alla dismessa omonima fermata http://www.marklinfan.com/public/Pier%20Attilio%20Chionna/D445serranova.jpg
Allungo lo sguardo e intravedo Torre Guaceto che faceva parte della linea di difesa costiera costruita nel XIV secolo sotto il regno di Carlo d'Angiò, ma il il cui nome deriva dall'arabo "Gawsit", che significa "Il posto dell'acqua dolce" come testimoniato da antiche carte topografiche arabe. http://www.marklinfan.com/public/Piero%20Chionna/torreguaceto.jpg
Il treno transita nella stazione di San Vito dei Normanni e questo è il segnalo chiaro che ormai ci siamo; il viaggio è ormai arrivato alla conclusione. http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=1900
La E.444.082 inizia a rallentare in vista di Brindisi. E' il 14 marzo 2018 e l'IC757 si attesta sul secondo binario di Brindisi Centrale con un ritardo di 440 minuti. Per me è arrivato il momento di scendere, venti chilometri di corriera mi separano dal traguardo finale. Mi rimane solo il tempo di guardare la coda del treno che è già ripartito alla volta di Lecce, il capolinea distante ormai solo trentanove chilometri. La nostra E.444 avrà solo qualche ora di riposo e poi tornerà in testa a un altro convoglio diretto al nord.
Se siete arrivati fino a qui con la lettura vi ringrazio per la pazienza
Segue composizione dettagliata del convoglio....
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Piero Chionna |
Posted - 29 October 2018 : 11:59:28 Bologna San Vitale, Mazzini, San Ruffillo, la velocità aumenta e io comincio a sentire la stanchezza, ma non voglio addormentarmi adesso. Ben presto siamo a Monzuno - Vado, tristemente nota per il tragico incidente avvenuto il 15 aprile 1978 in località Murazze di Vado.
Quel giorno l'Espresso 572 bis Bari-Trieste era stato instradato in Direttissima a causa del crollo di un ponte sulla linea adriatica. Sull'Appennino imperversava forte maltempo; verso le 12.00 uno smottamento fece deragliare il 572 che andò ad occupare l'altro binario di linea proprio mentre sopraggiungeva il Rapido R513 "Freccia della Laguna". L'impatto fu terribile: https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_ferroviario_di_Murazze_di_Vado
La E.444.082 corre veloce nelle prime ore della notte del 14 marzo 2018, pochi minuti dopo Monzuno - Vado eccoci a San Benedetto Val di Sambro, altra località che rievoca spettri di un passato che non bisogna mai dimenticare.
Era la notte tra il 3 e il 4 agosto 1974 quando sulla vettura 5 del treno Espresso 1486 "Italicus" Roma Termini - München Hbf scoppio un ordigno ad alto potenziale. Quella notte, alle ore 1:23 l'Italia piombò nel terrore. Il bilancio delle vittime sarebbe stato ancor più grave se l'ordigno fosse esploso all'interno della Galleria dell'Appennino; non fu così per l'Italicus, ma si trattò solo di un appuntamento rimandato.
Eccola, la Galleria dell'Appennino, un prodigio della tecnica per gli anni in cui fu costruita. Assisto al passaggio dal P.C. (Posto Comunicazione) "Precedenze", ex stazione posta al centro della Grande Galleria dell'Appennino lunga 18507 metri:
http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=2713
Mentre il treno corre in galleria è per me impossibile non ripensare a ciò che avvenne qui la sera del 23 dicembre 1984.
Quella sera il Rapido R904 Napoli Centrale - Milano Centrale viaggiava verso nord carico di viaggiatori. A Vernio imboccò l'ingresso sud della Grande Galleria dell'Appennino. Pochi minuti dopo esplose un potente ordigno quando il treno si trovava 8 chilometri all'interno del tunnel.
https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_del_Rapido_904
L'Italia restò attonita, quel Natale fu molto triste.
Il mio treno corre e ben presto siamo fuori dalla Galleria dell'Appennino, ecco Vernio e poi Vaiano. La E.444.082 punta su Firenze mentre mi domando se entreremo a Santa Maria Novella. No, si transita da Firenze Castello, Firenze Rifredi, Statuto e Campo di Marte; peccato, avrei rivisto volentieri la stazione di Santa Maria Novella.
Il convoglio che viaggia veloce e senza fermate mi culla dolcemente. Non ricordo nulla di quanto avviene dopo Firenze ma di sicuro abbiamo viaggiato ad una buona andatura perchè poco prima delle 6 vengo svegliato dai rumori di una grande stazione.
Apro gli occhi e vedo Roma Tiburtina.
La sosta si protrae ma ormai i viaggiatori del Torino - Lecce sono tutti rassegnati. Io approfitto per un caffè e per scattare una foto alla E.444.082 alle prime luci del nuovo giorno.
Gli eventi rivissuti nella notte lasciano il posto alla voglia di vivere fino in fondo questo viaggio che si preannuncia ancora lungo. Roma, poco più della metà del viaggio di questo anomalo Torino - Lecce verso il "Tacco dello Stivale".
...... continua
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Piero Chionna |
Posted - 28 September 2018 : 10:36:15 ....
Alle 23.56, con 9 minuti di ritardo, il treno ICN757 si arresta sul binario 4 della stazione di Bologna Centrale. La situazione appare subito confusa, le informazioni circolanti sono poche e contraddittorie, ma sembra subito chiaro che la sosta non sarà breve. Circola notizie di autoservizi sostitutivi per i soli viaggiatori diretti nelle località della costa adriatica, fino a Pescara. Tutti gli altri viaggiatori diretti a Foggia e oltre dovranno invece rimanere a bordo del 757. Tra i viaggiatori, anche tra quelli più intemperanti, inizia a diffondersi un senso di rassegnazione. C'è chi cerca notizie in internet e chi approfittà della sosta forzata per uno spuntino o per un caffè. Comincio anch'io a cercare in rete e a interessarmi degli avvenimenti storici alla base di quello che sta avvenendo.
I minuti passano e nessuno è in grado di fornire l'ora certa di partenza, ma è comprensibile (almeno per me) che una variazione di instradamento comporta una serie di problemi, compreso il reperimento del personale. Intanto le agenzie di stampa continuano ad aggiornare la situazione da Fano dove sono all'opera i reparti specializzati che devono neutralizzare la bomba. Si dice che dovrà essere rimossa e trasportata in mare.
Mi faccio l'idea che l'unico instradamento possibile è quello via Firenze, Roma, Caserta, Foggia. Intanto si sono fatte le due; da una buona mezz'ora l'altoparlante annuncia la partenza del treno per Lecce ma nulla si muove. Io ne approfitto per fare qualche foto con lo smartphone alla E.444. L'altoparlante insiste, i viaggiatori diretti in Puglia sono ormai tutti a bordo, qualcuno dorme, qualcuno "naviga", degli altri ho perso le tracce; immagino che siano sulle corriere sostitutive dirette verso Rimini (fermata successiva del 757) e la costa marchigiana e abruzzese. Anche "Viaggiatreno" ormai fornisce orari contraddittori.
(Bologna Centrale)
Finalmente poco dopo le 2 la situazione si delinea e arriva la conferma dell'instradamento e delle nuove numerazioni del treno che diventa 18395 da Bologna Centrale a Roma Tiburtina, 35787 da Roma Tiburtina a Caserta, 19279 da Caserta Foggia per ritornare infine 757 da Foggia a Lecce.
Alle ore 2.45 del 14 marzo il convoglio riparte da Bologna Centrale, sempre con la E.444.082. Il treno attraversa la periferia di Bologna e punta verso gli Appennini.....
Continua....
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Piero Chionna |
Posted - 26 September 2018 : 09:00:41
"....Dalle sue parole intuisco al volo che qualcosa dev'essere avvenuto........."
......esco in corridoio, raggiungo il capotreno e chiedo notizie. Mi trovo davanti una persona molto gentile che nel suo accento emiliano mi dice che a Fano è stato rinvenuto un ordigno bellico nei pressi della linea ferroviaria, che le notizie non sono ancora certe ma è possibile che il treno dovrà seguire un altro percorso. Nel giro di pochi minuti i viaggiatori vengono ufficialmente informati della situazione e inizia a diffondersi una certa agitazione. C'è chi inveisce contro il povero Capotreno e chi comincia ad elaborare teorie. Come durante i mondiali di calcio in cui tutti si sentono commissari tecnici della Nazionale; anche in questo caso c'è chi si trasforma in ferroviere chi in esperto artificiere .... anche questo è il bello dell'Italia. Personalmente mi limito alla ricerca di notizie. La situazione appare subito complessa perchè pare che l'ordigno rinvenuto durante normali lavori di scavo sia stato danneggiato e dunque rappresenta un immediato pericolo. Le agenzie di stampa parlano di evacuazione di intere zone della città di Fano e di totale interruzione del traffico ferroviario sulla linea Adriatica. La situazione non appare quindi delle migliori ma gli organi competenti devono fare il loro lavoro ed è giusto salvaguardare la vita delle persone.
(il comunicato di Trenitalia)
Intanto il treno giunge alla stazione di Bologna Centrale.
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Piero Chionna |
Posted - 25 September 2018 : 18:32:54 ................. Ventiseimilanovecentotrentanove (26939) giorni, pari a ottocentottantacinque (885) mesi: questo è il tempo che separa quella tragica mattina di Fano del 10 giugno 1944 da questa notte del 13 marzo 2018 .............
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Piero Chionna |
Posted - 24 September 2018 : 18:29:33 Sono le 17:30 del 13 marzo 2018 e sul binario 3 della stazione di Imperia aspetto il treno IC618 Ventimiglia - Milano Centrale che mi deve portare a Tortona dove ho il cambio con il treno ICN757 Torino PN - Lecce, erede dello storico direttissimo entrato nella memoria collettiva dei pugliesi emigrati a Torino negli anni '60 del secolo scorso. L'altoparlante annuncia un ritardo che sale progressivamente .... 10, 15, 20, 30, fino a 60 minuti. Da amici vengo a sapere che a Ventimiglia ci sono stati problemi con la pilota e si è reso necessario il giro macchina. Il treno arriva a Imperia con un'ora abbondante di ritardo e la cosa non mi lascia del tutto tranquillo sul cambio a Tortona. Devo andare a Brindisi e perdere il 757 sarebbe un bel problema.
A Genova Piazza Principe Trenitalia distribuisce ai passeggeri sacchetti con succhi di frutta e taralli e i passeggeri ringraziano ..... vabbè dai, ritardo perdonato. Si riparte da Genova P.P con 69 minuti di ritardo che vengono solo minimamente recuperati all'arrivo a Tortona dove ho ancora il tempo per un caffè.
Tutto sommato è andata bene, mi posso rilassare.
Intanto l'ICN757 che era partito in perfetto orario dal capoluogo piemontese giunge puntuale a Tortona. Salgo a bordo e trovo il mio bel posto prenotato vicino al finestrino da dove voglio vedere l'Italia che mi passa davanti durante la notte. Alla trazione c'è una mia vecchia conoscenza, la E.444.082, e tra me e me penso che con lei sarebbe stato per forza un bel viaggio.
Me la rivedo ancora com'era nei primi anni '70, nuova di fabbrica, in testa al TEE "Ligure", al TEE "Cycnus" e al "Riviera Express".
In quegli anni questa macchina era assegnata al deposito locomotive di Genova Brignole e operava fino a Ventimiglia, stazione alimentata a 1500 Vcc.
Mi prende un po' di nostalgia ripensando a tutti questi anni passati così in fretta ma è solo un attimo perchè dal finestrino vedo passare la stazione di Castel San Giovanni e subito immagino i nostri moduli del plastico Märklinfan che se ne stanno soli soletti nella sede del club a una manciata di chilometri da qui. Chissa cosa succederà di notte nei boschi in miniatura, saranno forse frequentati da piccoli folletti?
Pochi minuti ed ecco Piacenza da dove si riparte in perfetto orario alla volta di Bologna che è la prossima fermata. Il treno corre veloce nella campagna emiliana in una notte dalla temperatura piacevolmente mite. Il convoglio è ben frequentato e i viaggiatori si lasciano cullare dolcemente fin quando il silenzio viene interrotto dallo squillo dello smartphone del capotreno. Dalle sue parole intuisco al volo che qualcosa dev'essere avvenuto.........
(ICN757 del 13 marzo 2018, carrozza 2)
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