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T O P I C    R E V I E W
Carlo Mussi Posted - 28 June 2009 : 23:19:35
Era qualche tempo che questi circuiti mi giravano sul fondo della scrivania.



Sono dei microcontrollori dotati di interfaccia di comunicazione a radiofrequenza con cui e’ possibile realizzare una rete di sensori collegati senza l’ uso di fili. Puo’ essere che abbiate gia’ visto usare il termine “ZigBee” che e’ appunto uno dei termini commerciali usati per indicare questa tecnologia.

In realta’ dopo aver verificato che un pulsante premuto su un nodo provoca l’ accensione di una lampadina collegata all’ altro ero alla ricerca di una applicazione sufficientemente sofisticata che permettesse di verificare realmente i limiti di questa tecnologia.

Come spesso succede la soluzione l’ avevo sotto gli occhi e non la vedevo :
a)Realizzare una linea ferroviaria in miniatura collegando in serie piu’ sezioni di blocco.
b)Utilizzare un moduletto in ogni sezione di blocco per leggere sensori e comandare il segnale.
c)Coordinare la catena di sezioni scambiando via radio i segnali di sincronismo.

Cosi’ facendo penso di ottenere un sistema di test con una complessita’ sufficiente a stressare il canale di comunicazione e un ambiente di funzionamento sufficientemente rumoroso da simulare condizioni operative abbastanza realistiche . ( I motori a spazzole dei modelli Vintage sono dei discreti generatori di interferenze)

Questo e’ lo schema della sezione di blocco ( A e B sono dei sensori che rilevano il passaggio dei convogli)



Se tutto va come spero , ho intenzione di realizzare poi le sezioni come moduli PMV secondo il seguente schema:



Naturalmente ogni modulo con la sezione di blocco puo’ essere collegata liberamente ad altri moduli: poiche’ i segnali di sincronismo viaggiano da una sezione di blocco all’ altra via radio, non ci sono cavi da tirare tra un modulo e l’ altro , tranne quelli gia’ previsti dalle regole.

Sono stato un po’ in dubbio se pubblicare sul sito questa traccia perche’ il mio obiettivo e’ quello di sperimentare la tecnologia piu’ che quello di realizzare i moduli, poi ho pensato che forse il lavoro poteva interessare… per cui ditemi Voi !!!

La prossima tappa del lavoro sara’ la posa di un circuito e la definizione degli algoritmi di controllo che faro’ con la tradizionale tecnica a cablaggio filato.
Poi seguira’ una sperimentazione per definire la tipologia dei sensori . Usero’ sensori esterni al sistema delle rotaie per lasciare l’ esercizio dei rotabili assolutamente al di fuori del sistema di controllo. Ho deciso di sperimentare sensori fotoelettrici, induttivi e capacitivi, scartando quelli a ultrasuoni per motivo di spazio.
Infine ricuciro’ il tutto introducendo i moduli wireless…. insomma un bel divertimento !!!

Ciao a tutti
Carlo


3   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Carlo Mussi Posted - 29 August 2009 : 09:19:54
Il problema della sicurezza nei sistemi di controllo e' un requisito fondamentale. Nel caso in questione la sicurezza coinvolge diversi livelli della struttura: anzitutto il livello del trasporto.

Il sistema wireless che sto analizzando impiega sostanzialmente un sistema di trasmissione a pacchetto che implica gia' la presenza di una verifica dei dati trasmessi.
Poi c'e' l' opzione interessante della possibilita' di instradare il pacchetto su una via alternativa in caso di indisponibilita' parziale della rete. In fondo e' questo l' aspetto piu' interessante della mia ricerca. La norma di riferimento che si utilizza e' la IEEE 802.15.4 ( www.ieee.org)

Un secondo livello di sicurezza e' espletato a livello della applicazione. Qui la domanda che ci si pone e' : che cosa fare in caso di indisponibilita' del canale di comunicazione ( per la presenza di disturbi ad esempio). La risposta e' ovviamente portare il sistema in condizioni di sicurezza ( es. mettendo un segnale a rosso) fino a che non vengano rispristinate le condizioni di normalita'.

Come vi ho gia' preannunciato l' argomento e' ricco e complesso, ma affascinante.

Ciao.
Valerio Rastelli Posted - 29 August 2009 : 09:04:08
Sicuramente la possibilità di avere un collegamento wireless dei blocchi renderebbe il montaggio molto più veloce nell'eventualità di avere tratte gestite in blocco automatico. Però bisogna verificare che il rumore prodotto dai nostri motori elettrici non dia fastidio alle connessioni; ho sempre in mente un ripetitore di segnale audio video che utilizzavo tempo fà, con il quale bastava passare nel raggio tra i due "aggeggi" per creare un'interferenza... L'importante magari è che il segnale di trasmissione sia digitale con bit di controllo, come avviene con i radiocomandi in PCM che uso sui miei aeromodelli più costosi; nel caso il segnale ricevuto non sia perfetto il blocco resta a via impedita e non avremo scontri...
Alberto Pedrini Posted - 29 June 2009 : 16:46:50
Le nuove soluzioni interessano tutti senz'altro, tienici aggiornati sui progressi o sulla conclusione delle tue ricerche.
ciao

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