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Gian Michele Sambonet
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Posted - 28 October 2014 : 19:09:14
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Gian Michele Sambonet
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Posted - 28 October 2014 : 19:10:40
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L’EuroCity “Rossini”, entrato in servizio nel maggio 1987, collegava Milano a Sciaffusa, via Zurigo. Nel primo anno di esercizio a volte si presentava in colorazione C1 sull’intera tratta. Da Milano a Chiasso era composto da 3 carrozze di seconda classe Eurofima (FS/SBB), due carrozze di prima classe Eurofima (FS/SBB) e una vettura ristorante UIC-X (SBB). A chiasso venivano aggiunte carrozze di rinforzo.
La mia composizione per il Gottardo ambientata intorno al 1990:
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Gian Michele Sambonet
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Posted - 31 October 2014 : 13:36:24
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Non riesco a trovare immagini di questo treno che ho preso molte volte in passato, in compenso ho scoperto che PI.RA.TA presenterà il "Rossini", con due set di carrozze prodotte in esclusiva da LS Models, a inizio 2015.
Questa composizione ambientata nel '90 prevede anche una Bpm RIC, che solitamente veniva agganciata a chiasso. Le Bpm RIC a salone sono frutto della trasformazione delle Bm RIC a 11 scompartimenti, allo scopo di rinforzare la flotta di EW-IV, carente di seconde classi, pur mantenendo la marcatura 51 (nelle prime due cifre) riservata al materiale senza aria condizionata che poteva circolare anche all'estero. |
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Gian Michele Sambonet
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Posted - 14 January 2015 : 19:25:19
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Da Natale sono in distribuzione anche le Eurofima prodotte da LS Models, che si sarebbero potute adattare per comporre e completare questo convoglio con materiale prodotto da uno stesso costruttore. Ma devo dire che sono rimasto molto perplesso riguardo le versioni FS, che presentano alcune inesattezze.
Al momento ho acquistato solo le due svizzere arancioni di prima classe, con marcatura 1978, che però non si adattano al Rossini in quanto presentano (correttamente) la fascia longitudinale di colore grigio chiaro anziché bianca. Le Eurofima, alla consegna, erano arancioni con fascia grigio chiaro, successivamente, nei primi anni ’80, la fascia è diventata bianca.
Il modello LSM è ottimo, già predisposto per l’illuminazione e rifinito in ogni dettaglio. Ha un buon peso e un buon baricentro basso, il cinematismo del portagancio si estende bene senza ostacoli. Provato su binari C con curve e controcurve R2 o scambi corti scorre bene senza intoppi anche con ganci magnetici Almrose. Unica pecca la giuntura curva del tetto sulle testate un po’ grossolana, soluzione già adottata sulla precedente Bpm Eurofima SBB di seconda classe. A confronto i nuovi modelli Eurofima ACME, che a mio avviso sono ancora più belli, possono presentare problemi di scorrevolezza con composizioni lunghe, in quanto molto leggeri e una volta installata l’illuminazione il baricentro si sposta più in alto.
Ma veniamo alle inesattezze riguardo i modelli italiani, cui accennavo prima, fotografati in ogni dettaglio sul sito di Uli Reyer:
http://www.reisezugwagen.eu
LSM ha presentato 6 carrozze Eurofima italiane, 3 con logo a televisore e tre con logo a losanga (inclinato).
Le prime tre, una prima e due seconde, da marcatura sono ambientate nel 1978, quindi allo stato di consegna. Le carrozze presentano correttamente la fascia grigia e i triangoli bianchi alle testate (che indicavano le carrozze con riscaldamento non a vapore dalla seconda metà degli anni ’70 ai primi anni ’80), la marcatura di classe è riportata correttamente Az e Bz (la “z” in uso fino al 1982 stava a indicare le carrozze con carrelli). In generale, esaminando le varie marcature, tutto mi sembrava a posto per l’epoca, finché non sono andato ad esaminare i carrelli e la marcatura che indica la velocità massima ammessa. E qui casca l’asino: carrelli con smorzatori antiserpeggio e 200 Km/h per la velocità. Le Eurofima FS, alla consegna, erano senza smorzatori e ammesse per una velocità massima di 180 Km/h. In seguito la velocità massima fu ridotta a 160 Km/h e solo con l’introduzione degli smorzatori, nella seconda metà degli anni ’80, riportata a 180 Km/h e successivamente a 200. Bocciate!
Questi modelli FS di prima consegna non sarebbero stati utili in ogni caso al fine di comporre il Rossini.
Vediamo ora le altre tre carrozze FS (1 prima e 2 seconde), con logo a losanga (introdotto nei primi anni '80), quelle che avrei voluto acquistare per il Rossini. La marcatura di revisione le ambienta nel 1990, che sarebbe perfetto per il mio Rossini. I carrelli montano gli smorzatori, la velocità è 200 Km/h e fin qui è tutto ok, ma la fascia longitudinale sembra essere grigia. Dopo un raffronto attento con altre foto sul sito di Uli Reyer, in particolare con quella della SBB Z1 Bpm che so per certo essere bianca perché ce l’ho, giungo alla conclusione che è proprio grigia. Che delusione! Ma non finisce qui: la marcatura di classe riporta “Az” e “Bz”, non più in uso (come già detto) dal 1982. Altro particolare: i carrelli sono presentati di colore grigio in entrambe le ambientazioni. Nella realtà, alla consegna, le carrozze Eurofima FS avevano effettivamente i carrelli grigi, ma successivamente fu adottato il colore nero. Bocciate!
Al confronto le ACME sono precise in ogni dettaglio anche per quanto riguarda la colorazione. In pratica i modelli LSM sono identici per entrambe le ambientazioni, fatta eccezione per il logo, data di revisione e triangoli bianchi sulle testate assenti su quelle più recenti.
Ma cosa gli costa documentarsi meglio, visto che dispongono dei piani di costruzione originali e di tonnellate di fotografie, per evitare simili grossolani errori. Gli esperti con cui consultarsi non mancano.
Temo che questi modelli rimarranno sugli scaffali dei negozi italiani per lungo tempo e chissà quanto si dovrà aspettare per avere nuove versioni corrette. |
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