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 Svizzera - Elettriche
 Re 4/4 I
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Gian Michele Sambonet

Italy
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Posted - 27 February 2010 :  18:14:35  Show Profile  Reply with Quote
Per vedere la scheda tecnica della Re 4/4I, clicca sull'immagine accanto.

Gian Michele Sambonet

Italy
5369 Posts

Posted - 27 February 2010 :  18:16:50  Show Profile  Reply with Quote
La Re 4/4I nacque nel 1946 ed è tuttora molto viva nella memoria dei ferrovieri svizzeri e degli appassionati di ferrovie di tutto il mondo. Deve la sua celebrità al fatto di essere stata la prima locomotiva BB da velocità, ma anche alla sua linea molto funzionale e ben riuscita. La Re 4/4I segnò inoltre la fine dei carrelli direzionali.

Il carrello portante anteriore si impose sulle locomotive a vapore come elemento indispensabile per la guida e la stabilità di un insieme meccanico che presentava movimenti parassiti (di serpeggio e rollio) dovuti all'elevato numero di pezzi in moto alternato, come i pistoni e le bielle. Serviva inoltre a migliorare l'inserimemento in curva di queste macchine a passo rigido.
I primi locomotori elettrici, essendo dotati di trasmissione a bielle, dovettero a loro volta adottare questa stessa soluzione. Per contro, la messa a punto delle sospensioni articolate con movimento esclusivamente rotatorio (sistema Büchli) eliminò dalle locomotive elettriche qualsiasi movimento alternato. Tuttavia il carrello direzionale e portante fu mantenuto ancora per una trentina d'anni, non solo per abitudine, ma anche per questioni di carico per asse, cioè per distribuire il peso su più ruote.
Occorre precisare che la locomotiva elettrica tipo BB (quindi priva di carrello direzionale), che si diffuse a partire dagli anni '20, svolgeva servizi merci o misti con velocità prossime o leggermente superiori a 100 km/h senza accusare alcun problema di stabilità (come del resto fu osservato sui furgoni automotori svizzeri che viaggiavano a oltre 110 km/h).
Il tipo BB costituì dunque un laboratorio di osservazione, dimostrando la possibilità di eliminare il carrello direzionale.

All'indomani della seconda guerra mondiale la Svizzera era il Paese più avanzato in fatto di locomotive elettriche. Un ulteriore passo avanti fu fatto costruendo la prima locomotiva veloce senza carrello direzionale in grado di affrontare anche le curve velocemente, che derivava progettualmente dalla più pesante Ae 4/4 delle BLS di qualche anno prima. Si trattava di una BB molto leggera, che pesava solo 56 t, di linea molto personale, con una porta posta in posizione centrale, davanti a ciascuna cabina di guida, per facilitare le operazioni di marcia reversibile per i convogli con vettura pilota. Le sue prestazioni, circa 125 km/h, oggi possono sembrare modeste, ma all'epoca della sua progettazione era considerevole per una BB. Ai suoi tempi la Re 4/4I era comunque la BB più veloce del mondo, affrontava le curve in modo eccellente, e riuscì a dimostrare che gli assi portanti erano inutili su una locomotiva elettrica.
Questa macchina costruita in 50 esemplari dalla collaborazione delle società SLM, BBC, MFO e SAAS dimostrò inoltre che la locomotiva detta "ad aderenza totale", tipo BB o CC, era adatta anche alla velocità.

Le Re 4/4I facevano servizio trainando convogli regionali e interregionali di peso inferiore alle 400 tonnellate su tutta la rete svizzera. Ne furono prodotte due serie: la prima per treni navetta del '46, con porta di intercomunicazione anteriore, comando multiplo e freno elettrico di recupero era utilizzata anche in montagna; la seconda introdotta nel '50, che per alcune macchine ricevette anche la livra TEE rosso/crema dagli anni '70, era senza porta frontale, senza comando multiplo e sprovvista di freno elettrico di recupero, utilizzata principalmente in testa a treni diretti sull'altopiano della Svizzera interna. In origine queste locomotive portavano la numerazione da 401 a 450, ma tra il '58 e il '60 ricevettero una nuova numerazione (10001-10050). Dal 1983, con il piano di rioganizzazione generale delle FFS, furono progressivamente verniciate di rosso, fino al 1998 anno in cui furono ritirate definitivamente dal servizio. Le macchine ancora in buono stato furono vendute a compagnie private, le altre accantonate e progressivamente demolite.



La Re 4/4I 10001 (prima serie) è oggi nel parco locomotive storiche delle SBB (Foto: Harry Stipkes)
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Gian Michele Sambonet

Italy
5369 Posts

Posted - 27 February 2010 :  18:54:05  Show Profile  Reply with Quote
Anche la Re 4/4I 10044 (seconda serie) è oggi nel parco locomotive storiche SBB (foto: David Gubler)

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Gian Michele Sambonet

Italy
5369 Posts

Posted - 27 February 2010 :  19:11:01  Show Profile  Reply with Quote
L'icontro nella nebbia tra due veterane nel 2009, la Re 4/4I 10044 e il Ce 6/8III 14305. (Foto: Reinhard Reiss)

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Gian Michele Sambonet

Italy
5369 Posts

Posted - 11 March 2010 :  19:55:21  Show Profile  Reply with Quote


Una Re 4/4I prima serie in compagnia di una Ae 3/6II a Lucerna, all'inizio degli anni '60. (Foto: Rail Archive Stephenson)
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Gian Michele Sambonet

Italy
5369 Posts

Posted - 18 September 2011 :  17:50:00  Show Profile  Reply with Quote


Locandina del 1952: "50 anni di SBB - 50 anni al servizio delle persone e della patria". (SBB Historic)
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albertomocchi

Italy
2594 Posts

Posted - 18 September 2011 :  18:34:54  Show Profile  Reply with Quote
oggi ho provato la nuova RE 4/4Il con le sue carrozze



di seguito un brevissimo video, ottima trazione fa la rampa senza problemi
http://www.youtube.com/watch?v=aZ6d4dvanDc

ciao
Alberto
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Nino Carbone

7001 Posts

Posted - 20 September 2011 :  23:55:41  Show Profile  Reply with Quote

- Livree Re 4/4 I - Storia e curiosità -


- La Re 4/4 I, (prima serie), come si presentava nel 1954 -

- Caratteristiche: 4 finestre e 4 griglie laterali (solo su un lato) -

- Vecchia numerazione: 402 (401-426) -

- Porta sinistra del macchinista già chiusa -

- Colore: Verde SBB -





- Dal 1955 al 1958 la n. 416, (vecchia numerazione), è stata riverniciata a titolo sperimentale "Verde chiaro" -

- Alla fine del 1959 è tornata al "Verde SBB" e ha cambiato numerazione in 10016 -

- Caratteristiche: 4 finestre e 4 griglie laterali (solo su un lato) -

- Porta sinistra del macchinista già chiusa -





- Nel 1959 la n. 409, (vecchia numerazione), è stata verniciata di "Blu" in via sperimentale -

- Alla fine del 1959 è tornata al "Verde SBB" e ha cambiato numerazione in 10009 -

- Caratteristiche: 4 finestre e 4 griglie laterali (solo su un lato) -

- Porta sinistra del macchinista già chiusa -





- La Re 4/4 I, (prima serie), come si presentava dal 1960 -

- Nuova numerazione 10018 - (10001-10026) -

- Colore: Verde SBB -





- Nel 1984 la Re 4/4 I 10010 fu la prima a ricevere la "livrea rossa", poi vennero riverniciate le altre, ma non tutte,
una decina mantennero la "livrea verde" -



- Foto da: HAG -


- Nino Carbone in collaborazione con Gian Michele Sambonet -

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Alberto Pedrini

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11481 Posts

Posted - 16 August 2012 :  23:28:14  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Aggiornata la scheda:


Alberto
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Alberto Pedrini

Italy
11481 Posts

Posted - 07 July 2013 :  10:16:36  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Anche la RET 800 ha posato sul set fotografico, il mix tra binario M e catenaria con gli alberi e lo sfondo realistici è inusuale, ma il tutto mi risulta armonioso, certo agli occhi di un contachiodi apparirà un pasticcio, ma la cosa non mi turba.



Di questa macchina ho due modelli identici tranne che nel famoso ingranaggio in plastica, di cui, non essendo svevo, non capirò mai il motivo. Sarà stato per sperimentarne la durata?



Le altre foto sono qui:
http://www.marklinfan.net/sbb_re_4_4_i.htm

Alberto
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Andrea Coccioni

140 Posts

Posted - 07 July 2013 :  13:34:41  Show Profile  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Alberto Pedrini

Anche la RET 800 ha posato sul set fotografico, il mix tra binario M e catenaria con gli alberi e lo sfondo realistici è inusuale, ma il tutto mi risulta armonioso, certo agli occhi di un contachiodi apparirà un pasticcio, ma la cosa non mi turba.
Alberto, siamo abituati a vedere i modelli di una volta in plastici molto approssimativi, perché la cultura di quegli anni era quella che era. Pochi, allora, cercavano un "realismo" che non consistesse nel farcire un plastico, anche piccolo, di ogni accessorio possibile, anche se dall'estetica fantasiosa.
Io trovo, invece, che un contesto curato nei dettagli valorizzi e renda gradevoli anche i modelli di un tempo. Le tue foto sulla basetta per i "ritratti" lo dimostrano ampiamente. Anche l'idea del plastico modulare vintage va in questo senso: permette di vedere finalmente i convogli marciare su lunghi rettilinei,come in realtà, e in composizioni veritiere, cosa che dona loro un aspetto molto migliore di quello che avevano negli "spaghettosi" plastici di un tempo.
Detto questo, torno a fare il mio ovaletto sul tavolo, è tutto quello che ho a disposizione... anche se mi frulla per la testa un'idea per un paio di moduli vintage...

Ciao
Andrea
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