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 Italia - Locomotive Diesel - Automotrici
 ALn.56 Ansaldo

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T O P I C    R E V I E W
Nino Carbone Posted - 19 January 2015 : 11:18:47
ALn.56 Ansaldo
2   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Nino Carbone Posted - 17 June 2019 : 12:03:46


- Manifesto pubblicitario Ansaldo -



- Foto: Fondazione Ansaldo / Gruppo Finmeccanica -


- Nino -
Nino Carbone Posted - 19 January 2015 : 11:44:28

- Link correlato con le 3 automotrici Ansaldo a gassogeno: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3196 -

- Gruppo ALn.56 -
- Le 3 automotrici Ansaldo con motore Diesel -

- Automotrice ALn.56.4001 all’interno dello stabilimento Ansaldo posa per la foto ufficiale nel settembre 1939 -



- Foto da: iTreni oggi 58 / Foto Ansaldo -

Entrate in servizio sulle FS alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, le 3 automotrici Ansaldo alimentate a gasolio ebbero
una breve carriera che non ebbe seguito a una produzione di serie.




- Cenni di storia -

Nel 1936 con 2 commesse per 6 esemplari le FS si rivolsero alla società Ansaldo di Genova, dopo che negli anni precedenti
grosse ordinazioni per questo tipo di automotrici erano state acquisite da FIAT e Breda.

L’esperienza di Ansaldo nel settore ferroviario era molta e accumulata in decenni di attività, ma stranamente il settore delle
“littorine” risultò alquanto trascurato, nonostante attività nel campo dei grandi motori termici e dei mezzi militari.

Considerata l’espansione registrata dei mezzi termici leggeri sulle ferrovie italiane, Ansaldo decise di approntare un proprio
progetto che potesse inserirsi tra le automotrici prodotte dalla concorrenza, cercando di operare al meglio, sia per la parte
meccanica che estetica, ricercando proprio l’aerodinamicità secondo i principi dell’epoca, questa ricerca influenzò
non poco il progetto.

Il disegno aveva una buona linea di penetrazione con cassa molto arrotondata priva di spigoli.

Le automotrici FIAT avevano la caratteristica del radiatore frontale, quelle Breda erano altrettanto caratteristiche
per il frontale in parte tondeggiante, alla ricerca anche in questo caso dell’aerodinamicità.

Per la parte meccanica le Ansaldo avrebbero dovuto collocarsi all’avanguardia, ma i risultati raggiunti
non furono quelli sperati.

Le FS commissionarono ad Ansaldo, a seguito Decreto Ministeriale di autorizzazione del 18 febbraio 1936, 3 automotrici con
motorizzazione Diesel (ALn.56.4001-4003), da consegnarsi entro il 26 febbraio 1937 e successivamente, con altra
autorizzazione ministeriale datata 27 agosto 1936, altre 3 automotrici con alimentazione a gas povero
(monossido di carbonio) ottenuto da un apparato gassogeno installato a bordo, con classificazione:


- ALg.56.401-403 -

(E’ da ritenere che l’ordinazione delle ALg sia dovuta anche a seguito delle limitazione nella fornitura di materie prime, anche i combustibili, imposte all’Italia
dalla Società delle Nazioni per l’invasione all’Etiopia)


Le FS secondo loro prassi, limitarono la prima commessa a pochi esemplari per le consuete prove e verifiche, per poi,
eventualmente, commissionare nuove ordinazioni, inoltre, sempre secondo prassi, avere 3 macchine, una in esercizio,
una in officina per la manutenzione corrente o straordinaria e una di riserva.

Le 6 automotrici vennero consegnate alle FS a partire dal settembre 1939, alla vigilia della secondo conflitto e si conclusero
con l’ALg.56.403 consegnata nell’aprile 1941.

(Il ritardo dipese dal fatto che Ansaldo diede precedenza alla produzione bellica)

Le automotrici Diesel Ansaldo, dopo le corse di prova effettuate sulla Genova-La Spezia e probabilmente sulla Genova-Milano,
vennero assegnate al Deposito Locomotive di Firenze, sotto il controllo del Servizio Materiale di Trazione che ne doveva
controllare l’adeguatezza alle esigenze di servizio.

Escludendo le corse di prova, le 3 automotrici espletarono servizio commerciale sulle linee attorno a Firenze, tuttavia
la situazione bellica spinse le FS a impartire disposizioni affinché, dall’autunno 1940, i servizi con automotrici vennero
sospesi su tutta la rete italiana al fine di risparmiare combustibile, e anche le automotrici cessarono i loro servizi.

Alla fine delle ostilità 2 di esse vennero recuperate, accantonate formalmente danneggiate nella stazione
di Figline Valdarno.

Le loro condizioni, mutati gli orientamento FS, che dovevano anzitutto perseguire la ricostruzione del parco distrutto dalla
guerra piuttosto che proseguire sperimentazioni di prototipi, determinarono la decisione di radiarle in attesa della vendita
per la demolizione o la cessione ad altre aziende ferroviarie.


Le ALn.56.4002 e 4003 furono cedute alla Ferrovia Mantova-Peschiera (FMP).
- Link correlato: http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Mantova-Peschiera -

Finita la guerra, l’ALg.56.403 (a gassogeno) venne demolita dalle stesse FS, le altre 2 (401 e 402 sempre a gassogeno),
nel 1948-49, furono cedute anch'esse alla Ferrovia Mantova-Peschiera (FMP) assieme alle ALn.56.4002 e 4003.

Delle 4 automotrici fuori uso acquistate, la FMP ne fece ricostruire 2, con motori Diesel residuati di guerra di costruzione
americana General Motors recuperati da carri armati (ALn.68-401 e ALn.64-402), in seguito, dopo aver acquistato
dalle FS anche l’ALn.56.4001, la FMP fece ricostruire un’altra automotrice (la terza), che fu classificata ALn 72-403,
distinguendosi dalle altre 2 per aver un unico vestibolo centrale, anziché 2 alle estremità.

Le 3 unità prestarono servizio fino alla chiusura della linea avvenuta nel 1967, poi dopo alcuni anni d’abbandono all’aperto,
(a Curtatone), vennero cedute alla Società Veneta Ferrovie (SVF) che le utilizzò come rimorchi
.



- La tecnica costruttiva -

La cassa era costituita da un’ossatura di lamiera d’acciaio saldata elettricamente e ricoperta da un rivestimento anch’esso
di lamiera d’acciaio, per il rivestimento interno venne utilizzato legno e lamiera di alluminio; il pavimento era invece
ricoperto da uno strato di linoleum isolato con fogli di sughero.

Il compartimento viaggiatori era diviso in 2 ambienti di 2a e 3a classe, con 16 e 40 posti a sedere, più un vano bagagliaio
con abbinato servizio postale.

- L’ambiente viaggiatori di 2a classe -

(Con i divani ricoperti di velluto l’arredamento era uguale a quello delle ALg.56.401-403)



- Foto Ansaldo / da: iTreni oggi 59 -

Il riscaldamento della cassa nel periodo invernale era realizzato mediante circolazione dell’acqua di raffreddamento dei motori
in alcuni radiatori disposti sotto i sedili.

Ogni carrello, dotato di sospensione tripla e cuscinetti di rotolamento oscillanti, portava un gruppo motore-trasmissione, costituito dal motore a 8 cilindri a “V”, ciclo Diesel a 4 tempi, cilindrata 16.370 cm3 erogante circa 100 kW a 1.500 giri.

Montava il cambio di velocità, tipo Mylius, con ingranaggi sempre in presa a 4 rapporti a comando pneumatico,
l’albero di trasmissione e il riduttore-invertitore di marcia.

Sempre sui carrelli erano collocati i radiatori dell’acqua di raffreddamento dei motori, il freno ad aria compressa Westinghouse
SME2 automatico e moderabile con ceppi in ghisa che agiva sui cerchioni di tutte le ruote.

Il gasolio era contenuto in 2 serbatoi sotto la cassa con la capacità di 250 litri.




- Dati tecnici -



- Profilo da: iTreni oggi 58 -

- Data di ordinazione: 6 marzo 1936 -
- Anni di costruzione: 1939-40 -

- Lunghezza: 22.360 mm. -
- Rodiggio: (1A) (A1) -
- Velocità massima: 120 km/h -
- Diametro ruote: 900 mm -

- Numero motori: 2 -
- Potenza complessiva: 200 kW -
- Trasmissione: meccanica -
- Peso a vuoto: 32 ton -

- Posti a sedere: 56 -

- Unità costruite: 3 -

- Classificazione FS: ALn.56.4001-4003 -

- Costruttore: Ansaldo -




- Immagini

- ALn.56.4001 nell’estate 1939 in corsa di prova a Sampierdarena davanti alla cabina C -



- Foto Ansaldo / da: iTreni oggi 58 -



- ALn.56.4001 nell’estate 1939 in corsa di prova sosta nella stazione di Rapallo -



- Foto Ansaldo / da: iTreni oggi 58 -



- ALn.56.4001 nell’estate 1939 in corsa di prova sosta nella stazione di Chiavari -



- Foto Ansaldo / da: iTreni oggi 58 -



- Fonti -
- Marcello Cruciani / da: iTreni oggi 58 -
- it.wikipedia.org -

- Nino -

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