T O P I C R E V I E W |
Alberto Pedrini |
Posted - 22 September 2010 : 01:01:33 http://www.marklinfan.net/deutschland-express.htm |
10 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
Alberto Pedrini |
Posted - 01 September 2014 : 14:25:17 quote: Originally posted by Luigi Ceffa
La sestultima foto della recensione, due volte, è di difficile digestione)
Giusto Luigi, dovrei allegare alla pagina un buono per una dose di Citrosodina, ideale per la digestione delle rocce in liquefazione.
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Luigi Ceffa |
Posted - 24 October 2010 : 15:32:06 Ecco dove potrebbero essersi ispirati per le montagne (anche se quelle di Masolino sono meno scanalate) http://www.inesplorazione.sciretti.it/2008/03/masolino-da-panicale-ha-ispirato-jrr.html |
massimo carvelli |
Posted - 01 October 2010 : 17:41:40 quote: Originally posted by marcello bellini
.................... ma quello che piu' mi disturba, (perere strettamente personale) è, come ho visto purtrppo di sovente in molti impianti dove lo spazio non è certo un problema,adoperare la geometria standard anziche' quella slanciata, come la chiama Marklin, quel serpenteggiare dei convogli su gli scambi da 24° mi da veramente fastidio. ............................ con scambi da 12°, ................... l'effetto è di una (quasi) realta' e armonosita'. ............. Un saluto
marcello
Condivido perfettamente quanto asserito da Marcello, e anzi lo ribadisco con forza e convinzione: finchè i marklinisti non avranno una sensibilità maggiore per gli aspetti realistici (come per esempio questo, ma potrei citarne tanti altri), saremo sempre considerati "Fermodellisti di serie B". Naturalmente questa è una mia personale opinione, contro la quale combatto una crociata infaticabile! |
Nino Carbone |
Posted - 23 September 2010 : 19:58:34 _________________________________________________________________________________________________
- Ciao Alberto II. - Le belle foto di Alberto I , hanno reso perfettamente un'idea, (e qui mi allaccio al pensiero di Piero). Sembra un misto tra un plastico anni'50/60 e un plastico anni 2000. L'osservatore si trova a questo punto in difficoltà di giudizio. Quando si costruisce un plastico per grosso che sia, si dovrebbe tenere una linea uniforme di stile, questo ho sempre letto e ho sempre condiviso.
- Un saluto a tutti.
- Nino - _________________________________________________________________________________________________
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marcello bellini |
Posted - 23 September 2010 : 19:34:49 Come sempre ottime foto ( bravo Alberto), un impianto molto interessante, giustamente sono state criticate le montagne, si è vero non sono un esempio di perfezione, ma quello che piu' mi disturba, (perere strettamente personale) è, come ho visto purtrppo di sovente in molti impianti dove lo spazio non è certo un problema,adoperare la geometria standard anziche' quella slanciata, come la chiama Marklin, quel serpenteggiare dei convogli su gli scambi da 24° mi da veramente fastidio. Io non ho uno spazio eccessimo ma sono riuscito a realizzare qualcosa di piu' elegante con scambi da 12°, lo so' si accorciano i rettilinei va bene, ma il l'effetto è di una (quasi) realta' e armonosita' piu' piacevole. Con simili spazi a disposizione la filosofia mia nel progettare un impianto sarebbe completamente diversa.
Un saluto
marcello |
albertomocchi |
Posted - 23 September 2010 : 16:50:31 ciao Nino scusa la risposta tardiva ma oggi in ufficio regnava il delirio piu' totale!!!!! la tua analisi e' corretta e a mente fredda hai ragione, ci sono solo rimasto male perche' pensavo,a torto a questo punto,che gli impianti di un certo livello fossero curati nei minimi dettagli,tutto li'
ciao Alberto |
Nino Carbone |
Posted - 23 September 2010 : 11:58:07 _____________________________________________________________________
- Ciao Alberto, dico la mia.
- Chiaramente un plastico, più è grosso è più risulta difficile particolareggiarlo in tutti i suoi punti. - Fa effetto positivo vederlo nel suo insieme, il classico "colpo d'occhio", poi analizzato punto per punto escono le "magagne". Un po' per le difficoltà (a volte) di lavorare scomodi, un po', perchè si cura molto la linea ferroviaria e si da meno importanza ad altre cose, vedi le montagne. Per farle realistiche ci vuole abilità ed esperienza utilizzando materiale che ormai in mercato offre, inoltre e questo è importante, ognuno deve metterci del "proprio", perchè l'abilità non si compra. Tutti fanno colline e montagne, bisogna vedere come. Una volta ho visto un bellissimo e grosso plastico in continua, fatto veramente bene, le voluminose montagne erano costruite con la carta del presepe, quella marrone-verde, mimetica, ed era la nota stonata di tutto l'impianto. I modellisti "praticanti" (giustamente-pignoli), lo notano subito, i visitatori occasionali lo giudicano superficialmente solo nel suo insieme.
- Nino - _________________________________________________________________________________________________
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Luigi Ceffa |
Posted - 23 September 2010 : 11:11:05 Sono interessanti e giocosi questi esempi esotici, ma, una volta visti, tanto vale rifarsi alla tradizione, agli Autori, a pochi punti fermi. Due soli concetti. Uno, le scarpate rocciose sono da fare con miscela di gesso e fibre di cellulosa. “Tale intonaco fibroso si adatta molto bene alla rappresentazione di rocce stratificate (arenarie e scisti), avendo l’avvertenza, quando si lavora con la spatola, di evitare di sparpagliare le incisioni in tutte le direzioni” (dal libro “Saluti di Ferbach” di Le Plat, pag.39) . Due, il fondale a pannelli fotografici (Genova 2009) è una gran bella soluzione, sia per i plastici modulari che per quelli normali. Le Plat, a proposito di questo, scrive: “Il fondale decorativo…non deve togliere il primo posto ai treni con uno splendore eccessivo….un fondale di stile impressionista o la raffigurazione di un paesaggio un po’ vago, con pochi dettagli coerenti, sono una scelta raccomandabile” (pag.77). |
albertomocchi |
Posted - 23 September 2010 : 09:34:24 bravo Alberto come sempre riesci a focalizzare gli argomenti di discussione pero' e' un peccato che un'impianto cosi' abbia dei difetti cosi' grossolani ciao Alberto |
Alberto Pedrini |
Posted - 23 September 2010 : 00:01:24 Lo scioglimento delle rocce è un fenomeno causato dagli alieni, non avete visto la scenetta?
Per i dettagli bisognerebbe intervistare i costruttori, sempre che ci sia una spiegazione. Nella mia carriera di fototrenista ho visto spesso montagne improbabili, è il tallone d'achille di molti. Per dovere di cronaca ho voluto proporre pregi e difetti. Fate buon uso di entrambi, lo avevo già detto in altra occasione, ma si adatta anche qui, vale più un cattivo esempio (da non seguire) che uno buono. Ci sono particolari però molto belli, alcuni ponti, la diga, le aree industriali, l'impostazione di scali e stazioni. Ogni foto pubblicata ha la sua ragione d'esserci Grazie per i commenti
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