T O P I C R E V I E W |
Stefano Spina |
Posted - 23 December 2020 : 15:55:09 Ho deciso di creare questo nuovo topic che deriva dalla discussione relativa alle tecniche di illuminazione delle carrozze perchè vorrei soffermarmi sui ganci, nello specifico sui ganci conduttori a due poli; ganci circa i quali mi sono fatto una certa esperienza che vorrei condividere con voi.
Prima di entrare nello specifico faccio un piccolo ragionamento relativo alla "agganciabilità" in quanto tale. I tempi d'oro dei ganci metallici (soprattutto i relex che consentivano la manovra a spinta) sono finiti; una volta, con l'aiuto di due pinzette a becchi piatti corti e dell'immancabile dima in acciaio, era possibile regolare l'altezza e la orizzontalità dei ganci in modo praticamente permanente e si poteva stare quasi certi che l'aggancio tra rotabili era cosa fatta. Adesso con le nuove norme unificate è sì possibile sostituire i ganci forniti con il rotabile con altri di nostra preferenza ma questo ha segnato l'inizio dell'incertezza; benchè su rettilineo (gli agganciamenti in curva sono ormai un sogno proibito) e in piano, si aggancerà o non si aggancerà? Questo è il dilemma. Bastano pochi decimi di disallineamento verticale e addio aggancio, e si può fare ben poco dal momento che siamo nel dominio della plastica e delle sue tolleranze anche in termini di elasticità e siamo troppo spesso costretti ad "accompagnare" l'agganciamento. Tutti voi avrete certamente sperimentato questa realtà.
Faccio adesso una distinzione tra treni merci e passeggeri, per i merci è ancora importante la teorica possibilita di effettuare manovre mentre per i convogli passeggeri, se ci pensate bene, questo conta poco o niente. Nessuno si sognerebbe di creare un treno "Frankenstein" con carrozze delle Reichsbahn con lo stemma dell'aquila agganciate alla carrozza panoramica del TEE in livrea rosso/crema e, magari una o due carrozze a tre assi. I treni passeggeri, in pratica sono delle composizioni bloccate per noi, una volta assemblati essi girano sul plastico così come sono stati creati, trainati dalla motrice più consona, finchè non vengono rimossi per fare posto ad altri treni altrettanto "bloccati". La conclusione di questa mia riflessione è che, in fondo, per quanto riguarda i treni passeggeri, quello che conta è la "stabilità" mentre l'aggancio e lo sgancio non contano; fatta eccezione per i ganci esterni necessari per l'unione con la motrice.
Nel realizzare i miei progetti di illuminazione mediante l'utilizzo di decoders ESU, ganci conduttori a due poli e LED a 24Vdc ho avuto modo di provare sul campo tre tipi di ganci:
ESU 41001 con contatti orizzontali.
Viessmann 5048 con contatti verticali
Almrose 104101 con contatti orizzontali
Premessa, il mio tracciato è alquanto critico per i rotabili, ci sono salite e discese in rettilineo e in curva totalmete fuori standard, si può immaginarlo come un circuito crash test; se non ci sono problemi da me allora non ce ne saranno neanche altrove.
I primi che ho provato sono stati gli ESU perchè, almeno in linea teorica, sono compatibili con i ganci standard (pur con tutte le riserve di cui sopra). Non mi sono piaciuti perchè le due lamelle orizzontali, che dovrebbero rimanere in contatto tra di loro, in realtà sono instabili. Se le lamelle vengono sollevate in avanti, le carrozze non si agganciano perchè le lamelle stesse fanno da respingenti e, una volta effettuato l'aggancio con il solito "aiutino manuale", le lamelle si schiacciano nuovamente e siamo punto e accapo. Gli sganciavagoni funzionano regolarmente. I secondi sono stati i Viessman, sono ganci Fleischmann con due contatti verticali; sono decisamente più stabili nella trasmissione dell'alimentazione e presentano una criticità solo sui conduttori superiori il cui contatto può richiedere un minimo di riallineamento; occorre però fare la dovuta pressione lateale per posizionare bene il conduttore con la massima cautela perchè si può spezzare facilmente (ne so qualcosa). L'aggancio (tra di loro ovviamente) può richiedere il riposizionamanto del conduttore inferiore che potrebbe intralciare l'innesto dei due ganci. Sulle salite in curva e in pendenza qualche volta ci sono delle "defaillaces" con perdita di contatto elettrico. Gli sganciavagoni funzionano regolarmente.
Infine, per ultimi, ho provato gli Almrose; sono questi ganci particolari dal momento che l'aggancio è magnetico tramite due piccoli magneti al neodmio (alquanto potenti); lo sgancio, invece, è unicamente manuale tramite trazione tra due carrozze per riuscire a separarle vincendo la forza di attrazione. Questi ganci mi hanno penamente soddisfatto, la tenuta è eccellente e non c'è rischio di sganciamanti indesiderati e, soprattutto, il contatto elettrico e la relativa conduzione sono stabili in qualsiasi circostanza. L'aggancio è sempre garantito (in piano e rettilineo ovviamante), le carrozze si agganciano praticamente da sole. In caso di deragliamanto con la motrice ancora in trazione avviene lo sganciamanto automatico (una volta superata la forza di attrazione) con minori possibilità di danni. Gli sganciavagoni, ovviamante, non sono utilizzabili.
Come avrete sicuramente capito per me la soluzione ideale è l'utilizzo di ganci Almrose, una volta accettato il fatto che i treni passeggeri sono di fatto composizioni bloccate e che con questi ganci non ci sono problemi di trazione e di alimentazione da carrozza a carrozza. Gli sganciavagoni non funzionano con questi ganci ma la cosa non ha alcuna importanza, le carrozze di testa e coda hanno alle loro estremità ganci normali e le motrici possono quindi agganciarsi o sganciarsi alla bisogna. Penso, per esempio, ad un treno che arriva in stazione da sinistra, la motrice si sgancia e se ne va mentre dall'altro lato ne arriva un'altra che aggancia il convoglio che poi riparte in direzione opposta e questa, secondo me, è tutta la manovrabilità che serve.
Questo è uno schema di principio, nello specifico sono utilizzati i ganci Viessmann ma vale anche per gli altri.
Questo è uno schema che evidenzia le differenza tra ganci a contatti orizzontali (ESU/Almrose) e contatti verticali (Viessmann). In caso di contatti orizzontali le carrozze possono essere inserite in qualsiasi ordine (a parte quelle di testa e coda ovviamante) ma è obbligatorio rispettare il verso, non possono essere invertite. In altre parole se nel realizzare il cablaggio le carrozze hanno tutte il polo positivo dal lato della ritirata allora devono essere poste sui binari con le rititate tutte sulo stesso lato.
Con i ganci a contatti verticali non ci sono vincoli di alcun tipo.
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6 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
marco ferri |
Posted - 03 January 2024 : 10:57:53 scusate come si inseriscono le foto?
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marco ferri |
Posted - 02 January 2024 : 16:54:21 Ciao a tutti e ben ritrovati e auguri. non sto ad aprire un altro argomento tanto è inerente. allora: rheingold 42990 su plastico analogico: hanno quei ganci che non ho mai visto ne prima ne' dopo e che sono tremendi sui dislivelli e sulle curve. E' vero che ho delle pendenze non da poco sul plastico ma queste carrozze che si staccano non le posso vedere. Stessa cosa ma un po' meno con le carrozze del 4228 che hanno quelle linguette che si inseriscono. La domanda è: esiste un'alternativa seria ai ganci suddetti fatti da marklin? oppure, meglio usare i Viessmann? ovviamente devono essere a due poli (per far funzionare la luce interna). Nel caso delle 4228 posso sostituire le linguette con ganci elettrici ad un solo filo? grazie
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Stefano Spina |
Posted - 23 December 2020 : 19:44:57 Beh, non è mai troppo tardi....
Stefano |
Alberto Pedrini |
Posted - 23 December 2020 : 19:33:52 Ottima recensione Stefano, non ci crederai, ma credo siano passati più di otto anni da che ho comprato sia un set di ganci Almrose che uno Viessmann con l'intenzione di montarli su un paio di convogli. Prima l'indecisione su quale intervenire, poi gli impegni sul plastico sociale e il resto delle mille cose che mi interessano hanno relegato i ganci al cassetto delle cose da fare. Ad oggi gli unici ganci conduttori che ho usato sono i Märklin e i loro precursori, abbastanza sicuri nell'aggangio e conduzione. |
Stefano Spina |
Posted - 23 December 2020 : 18:56:15 Grazie Luca, in effetti il primo schema è un po' troppo ridondante, ho eliminato dai convogli reali il doppio pattino ma ho dimenticato di aggiornare il disegno. La soluzione che utilizza una funzione della loco per alimentare e accendere o spegnere le luci del convoglio vincola la loco stessa al treno o ai soli treni dotati di ganci bipolari dello stesso tipo. Io preferisco equipaggiare il treno di un proprio decoder funzioni (generalmente posto nel bagagliaio) rendendo così le loco libere da "impegni" e riducendone anche il carico elettrico necessario per alimentare le luci aggiuntive.
Stefano |
Luca Peloso |
Posted - 23 December 2020 : 18:31:03 Ciao Stefano mi fa sempre piacere vedere le tue elaborazioni e sperimentazioni Dal tuo schema mi viene un dubbio perchè du pattini per carrozza? Ne basta uno per convoglio. In certi casi io ho recuperato l'alimentazione del pattino della loco ed il contatto dalle ruote e poi con i ganci bipolari alimentare tutto il convoglio. Questo per evitare troppro atrito (e rumore) da parte del pattino. In particolare se hai dislivelli è meglio non avere troppi freni. Comunque buona continuazione e divertimento.
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