T O P I C R E V I E W |
Nino Carbone |
Posted - 04 February 2018 : 19:45:33 - Carrozze CIWL in alta montagna - (Un originale rifugio alpino)
- Foto da: i.pinimg.com -
- Cenni di storia -
Con la costruzione di importanti opere idroelettriche per lo sfruttamento delle acque del fiume Toce, venne completata nel 1922 una strada, costruita dalla Società Umberto Girola, che da Foppiano in Val Formazza, raggiungeva la cascata del Toce a 1.675 metri sul livello del mare, dove già esisteva un albergo, prima raggiungibile solo tramite una mulattiera. In seguito venne raggiunto anche il Passo San Giacomo e quota 2.313 metri, da questo punto, un sentiero utilizzato dai Walser che popolavano la vallata, permetteva di raggiungere la vicina Svizzera. - Link correlato Walser: https://it.wikipedia.org/wiki/Walser - Il titolare dell’impresa, Umberto Girola di Domodossola, responsabile di queste costruzioni, ebbe l’idea di sfruttare in chiave turistica le bellezze di quei luoghi fino allora sconosciuti. La nuova strada, infatti, aveva attirato un gran numero di turisti alla Cascata del Toce e offrì lo spunto per costruire anche sulla cima del Passo San Giacomo un rifugio-albergo. Considerati i mezzi dell’epoca, l’opera avrebbe avuto un impegno gravoso e un costo considerevole, nacque allora il progetto di utilizzare una carrozza ristorante, che opportunamente adattata, avrebbe sicuramente costituito un buon richiamo e al tempo stesso avrebbe sondato il potenziale turistico che il Passo poteva attrarre. Il progetto fu affidato all’architetto Piero Portaluppi di Milano, che aveva già progettato l’albergo sulla Cascata del Toce, albergo dotato di tutte le comodità più moderne. - Link correlato Piero Portaluppi: https://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Portaluppi - Proprio in quegli anni la CIWL aveva avviato la costruzione di nuove carrozze a cassa metallica, si rendevano perciò disponibili le vecchie vetture con la cassa rivestita di pregiato “teak”, carrozze che avevano reso celebre la Compagnia. La strada che da Domodossola sale in Val Formazza presenta numerosi tornanti e con i mezzi allora disponibili, trasportare una carrozza ferroviaria fino a quell’altezza sembrava un’impresa impossibile, ma Umberto Girola non si arrese. Nel 1929 recuperò la carrozza, la cui cassa venne privata dei carrelli e tagliata in due tronconi; le due parti vennero poggiate su rimorchi stradali e, trainate da autocarri, raggiunsero il Passo San Giacomo. (La stessa operazione avvenne per la sistemazione dell’automotrice ALn.448.2007 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano) Furono collocate su sei pilastri di cemento armato e riunite; la dépendance vicina all’albergo, punto di ristoro, intitolata a San Giacomo Pescatore fu inaugurata nel 1930. Il successo dell’iniziativa fu immediato: turisti o semplici curiosi si recarono al Passo per vedere il “Wagristoratore”, così venne battezzata la carrozza, che al posto delle scritte e dello stemma CIWL assunse quelle della Società Alberghi della Formazza, la stessa che gestiva l’albergo della Cascata del Toce, con la dicitura: “Wagristoratore San Giacomo Pescatore”. - La carrozza ristorante in un’immagine fra il 1929 e il 1930 - Clic foto
- Foto Paoletti / Collezione Castiglioni / da: iTreni oggi 138 - - La vettura ristorante fra il 1929 e il 1930 fotografata dal parcheggio, discretamente affollato di automobili e turisti -
- Foto Paoletti / Collezione Castiglioni / da: iTreni oggi 138 -
Due anni dopo, Umberto Girola, pensò di affiancare alla carrozza ristorante una “Vettura Letti”, per offrire agli alpinisti un punto di riferimento per le loro escursioni. Ancora una volta la scelta cadde su una carrozza CIWL, ma questa volta in occasione del trasporto non venne tagliata come la prima vettura, l’esperienza acquisita in precedenza permise di evitare questa complicata operazione. Per diversi anni le due carrozze, dipinte di blu, costituirono un’attrattiva unica per l’intera vallata. - Le carrozze-rifugio fra il 1931 e 1933 nel loro aspetto definitivo con la carrozza letti in primo piano - Clic foto
- Foto Paoletti / Collezione Castiglioni / da: iTreni oggi 138 - Ideato per turisti e alpinisti, la treno-architettura si trovava in un ambiente incontaminato, ricco di flora e laghi alpini e circondato da una corona di montagne.
L'interno delle vetture si presentava decorato da velluto rosso e da stucchi dorati. La pubblicità del tempo elogiava il “Wagristoratore” per l’abbondanza, la qualità e la signorilità del servizio. Il “Wagriposatore” aveva cabine a uno e due posti, riscaldamento a termosifone, acqua corrente ed illuminazione elettrica. Era gestito dalla Società Anonima Alberghi della Formazza, di cui lo stesso architetto Portaluppi era presidente. Solo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale frenò il flusso turistico che aveva caratterizzato tutta la zona negli anni Trenta. Nel 1944, nella parte finale del conflitto, entrambe le carrozze andarono distrutte. Da allora solo i 12 pilastri di sostegno sono rimasti a testimoniare questa singolare presenza. Purtroppo non fu possibile risalire ai numeri di servizio che queste due carrozze avevano presso la CIWL.
- Foto da: vanillamagazine.it -
- Gli altri progetti -
Il disegno originale dell’architetto Portaluppi prevedeva due vagoni con al centro un edificio di tre piani a forma di torre che ricordasse la figura del Santo.
- Foto da: archiviodelverbanocusioossola.files.wordpress.com -
Un fotomontaggio mostra il secondo progetto; uno chalet in stile alpino con tetto spiovente, finestroni verso la valle affiancato dalle carrozze, ma l’edificio non fu mai realizzato.
Clic foto
- Foto da: i.pinimg.com -
- Fonte - - Franco Castiglioni / da: iTreni oggi 138 - - archiviodelverbanocusioossola.files.wordpress.com - - Nino -
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