Gian Michele Sambonet
Italy
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Posted - 12 April 2010 : 09:41:16
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Le 2D2 della PO
Queste macchine sono state tra le prime locomotive elettriche veloci, potenti e sicure, a sostituire la trazione a vapore sulle principali linee francesi. Studiata dalle società svizzere BBC e SLM, ma costruita in Francia, circolò sulle linee più importanti del sudovest, in testa a treni rapidi pesanti lanciati a 140 km/h.
Fin dagli inizi le ferrovie hanno cercato di ovviare agli inconvenienti della trazione a vapore: guida impegnativa, lunghe ore di preparazione anche per un breve tragitto, scarso rendimento, logorio dei binari. E ciò nonostante le reali qualità di robustezza delle locomotive e le loro prestazioni.
Dopo la prima guerra mondiale sulle reti francesi cominciò a svilupparsi la trazione elettrica con corrente continua a 1500 V. La Compagnia del Sud si occupò dell'elettrificazione delle linee che attraversavano i Pirenei, estendendola poi alle altre linee. La Compagnia della Parigi-Orléans (PO), che serviva soprattutto le città principali del sudovest, come Bordeaux, Tours o Limoges, elettrificò progressivamente le sue linee a partire dal 1926, utilizzando come locomotore il modello svizzero 2D2 con trasmissione Büchli, che perfezionò ulteriormente dal punto di vista tecnico durante gli anni '30. Treni di oltre 400 t, spesso di 500-600 t, venivano trainati a 120 km/h, talvolta a 140 km/h, su percorsi difficili con una estrema facilità, assicurando flessibilità di esercizio, costante disponibilità di locomotive e una notevole semplicità di guida.
La disposizione degli assi modello 2D2 (un carrello portante anteriore, 4 assi motori, un carrello portante posteriore) si ispirava alla locomotiva a vapore, gli ingegneri preferirono infatti restare fedeli al carrello portante che guidava la macchina accompagnandola in curva, anche se, contrariamente alle locomotive a vapore, qui non si verificavano movimenti parassiti di serpeggio e di rollio generati dai pistoni e dalle bielle. Dopo la guerra, con l'introduzione delle nuove locomotive ad alta velocità modello CC, poi BB, il carrello portante venne abbandonato.
La famiglia delle 2D2 della Parigi-Orléans era numerosa, dato che l'evoluzione delle macchine nelle serie successive seguì di pari passo i perfezionamenti tecnici: sistemi di trasmissione con ingranaggi, con albero cavo e piccole bielle, aumento della potenza dei 4 motori di trazione, regolazioni complesse della sospensione e del richiamo dei carrelli portanti, aggiunta di freni di recupero ecc. Le 49 locomotive 2D2 della PO e le 23 locomotive 2D2 della Compagnia delle Ferrovie dello Stato costruite nel '36 a seguito dell'elettrificazione della linea Parigi-Le Mans, vennero prese in consegna dalla SNCF quando fu costituita nel 1938. Altre due serie vennero consegnate nel '38 e dal '40 al '42. Tutte queste macchine costituivano la serie 2D2 5000 presso le SNCF. Per l'elettrificazione della linea Parigi-Lione, intrapresa dalla SNCF durante gli anni '50, il modello 2D2 venne ulteriormente sfruttato, con 35 nuove locomotive, dalla n. 9101 alla n. 9135.
Soprannomi curiosi - Le 2D2 della PO hanno subito numerose trasformazioni estetiche, non sempre fortunate. Ad esempio, la sagoma dei cofani più arrotondata e prominente alle estremità della locomotiva in alcune serie successive, valse loro il soprannome di "donna incinta", mentre un'altra carenatura, procurò loro il soprannome di "Waterman" per analogia con la forma di un calamaio. Tutto sommato, quelli meglio riusciti sul piano del puro design furono i primi modelli, soprannominati a loro volta "naso di maiale".
La 2D2 5516 del 1926, nell'aspetto originale risalente al 1938, conservata al Museo della Ferrovia di Mulhouse. (Foto: Musée Français de Chemin de Fer, Mulhouse) |
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