Author |
Topic |
Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 27 February 2019 : 12:57:29
|
FATA MORGANA
Gran premio Leone di San Marco per i documentari (1962) Partecipazioni 13. Mostra Internazionale del Film Documentario 23. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1962)
http://asac.labiennale.org/it/passpres/cinema/sem-ricerca.php?p=1&scheda=5126
"Fata Morgana è il treno che arriva a Milano dal Sud d'Italia, è il treno degli emigranti, dei "terroni". Arrivano con pacchi, valigie, moglie, figli, portandosi dietro la casa, si muovono a incontrare il miracolo economico nelle sue stesse città. Ma Milano è New York, Sydney, Caracas: grattacieli e uomini sconosciuti che parlano un'altra lingua. Non c'è posto per i braccianti, la città li respinge nelle periferie, nelle zone chiamate "Corea". Vivono tutti assieme, pochi trovano un lavoro, sono disoccupati, sotto-occupati, semi-occupati, venditori ambulanti, fanno parte del paesaggio urbano. Fata Morgana arriva ancora, sempre e sempre nuovi uomini vanno ad aggiungersi all'esercito dei sottoproletari, dei lavoratori fluttuanti che fanno abbassare le tariffe, che sono necessari al sistema anche se nessuno lo dice."
Una breve sequenza del documentario girata a Milano Centrale.
http://asac.labiennale.org/sequenze_film/95.wmv
|
Piero |
|
|
Silvano Del Rio
Canada
52 Posts |
Posted - 27 February 2019 : 15:33:59
|
Grazie, Piero, di averci proposto questo documentario. Il pezzetto che ci hai incluso e' bellissimo da un punto di vista storico.
Mi si stringe il cuore al pensare alle delusioni che tanta di questa gente dovra'subire. Mi domando quanti siano rientrati a casa dopo aver visto la realta' milanese.
Al tempo stesso, mi domando anche quanti, nonostante tutto, siano rimasti soddisfatti di essere emigrati al nord. Probabilmente i piu' giovani, col tempo, ce l'avranno fatta, ma i loro genitori forse no. Sarebbe interessante leggere qualche statistica al riguardo.
|
Sbagliando s'impara e la pratica vale piu' della grammatica. |
|
|
Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 28 February 2019 : 02:33:48
|
Qui possiamo vedere 7 minuti e 21 secondi del cortometraggio "Fata Morgana" del 1962. Da notare (minuto 2:25) la povera casa costituita da una vecchia vettura a due assi a terrazzini:
https://www.youtube.com/watch?v=fNFuRKmz1lU
Non possiamo analizzare in questa sede i numeri dei flussi migratori dalle regioni dell'Italia Meridionale verso il nord, in particolare verso le grandi città industriali di Milano e Torino, ma quello che avvenne tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 del secolo scorso ebbe le caratteristiche di un vero e proprio esodo. Città come Milano e Torino oggi sono abitate da centinaia di migliaia di persone, ormai milanesi o torinesi a tutti gli effetti, che hanno origini meridionali da parte di almeno un genitore. In ogni settore oggi troviamo esempi di grandi capacità tra i figli e i nipoti di quegli uomini partiti con la valigia di cartone; e non è più l'accento, non sono più i vestiti, al massimo solo il cognome ne rivela le origini. Piaccia o no, la Milano operosa che tutti conoscono è anche il risultato della volonta di riscatto di quelle persone che per coraggio o disperazione decisero (e ancora oggi decidono) di salire su quei treni diretti al nord.
Anch'io ho fatto la mia esperienza di vita da figlio di emigrante pugliese. Ho vissuto nella Torino industriale dei primi anni '60 fra i miei parenti piemontesi (da parte di madre) e le comunità di emigranti che dal brindisino si erano trasferiti a Torino in cerca di lavoro. Quegli anni furono per me una grande scuola di vita, anche quando mi trovai di fronte all'avversione e al pregiudizio verso tante brave e oneste persone che io sentivo essere parte della mia vita e della mia cultura. Certo, tanti emigranti meridionali si macchiarono di reati gravi o andarono ad alimentare traffici illeciti legati per esempio al contrabbando, ma statisticamente si trattava di percentuali inferiori rispetto a quanto percepito dalla popolazione locale.
Diamo un'occhiata a questo breve estratto da "Specchio dei tempi" (-La Stampa-Torino). Le lettere inviate dai lettori sono del 1957, quindi non scontavano ancora i grandi numeri dell'ondata migratoria degli anni successivi:
https://www.lastampa.it/2015/06/26/italia/i-migranti-di-oggi-come-i-meridionali-del-portano-malattie-e-sono-violenti-eNByMlnjRxCWJMU0CuxCmN/pagina.html
Ricordo ancora la tristezza che provai quando lessi un cartello con scritto "non si affitta ai meridionali" e la sorpresa di quando, appena arrivato a scuola, mi sentii chiedere da un compagno di classe se il mio era un cognome meridionale, se ero anch'io "un napuli". Avrei voluto reagire, chiedergli almeno se avesse qualcosa contro i meridionali, ma l'educazione che avevo ricevuto era altra cosa e probabilmente risposi di si con il solo movimento della testa. Però ricordo molto bene anche quell'altro giorno in cui alla ripresa dell'anno scolastico la Maestra ci assegnò il tema in cui dovevamo parlare delle vacanze estive. Cominciai allora a scrivere di ulivi grandissimi, di terra rossa, di spiagge deserte e mare bellissimo, di trulli e di muretti a secco imbiancati. La maestra lesse il tema davanti a tutta la classe e mi diede un gran bel voto. Forse fu in quel momento che capii che non avrei mai più dovuto vergognarmi delle mie origini.
|
Piero |
|
|
Silvano Del Rio
Canada
52 Posts |
Posted - 01 March 2019 : 05:24:27
|
La tua esperienza riflette un po'la mia a Toronto, Piero. Anche se non ho mai visto cartelli che proibissero a chicchessia di frequentare posti o vivere in particolari palazzi.
Tutti quelli che emigrano, sia andando in un'altra regione dell'Italia, sia all'estero, hanno dovuto passare esperienze poco piacevoli per via della discriminazione. Per questo penso che uno non debba emigrare se non c'e' una ragione molto seria, come patire la fame.
Tanto di cappello comunque alla tua maestra, Piero, che sembra davvero fosse un'ottima insegnante.
Complessimamente, non posso dire che i maestri/professoeri con cui sono venuto in contatto fossero maleducati nei miei confronti, anche se ce ne furono due in seconda media qui a Toronto che di cervello ne avevano poco e non capivano molte cose dei ragazzi immigrati da poco. Il sistema scolastico, inoltre, era improntato sul mandare i figli degli emigranti verso un lavoro e non l'universita' - parlo degli anni 68-70 nel mio caso. Dovetti impuntarmi per cambiare indirizzo e potere quindi prendere la via verso l'universita'.
Buon fine settimana a te e tutti i membri del forum.
|
Sbagliando s'impara e la pratica vale piu' della grammatica. |
|
|
Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
|
Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 06 March 2019 : 09:34:35
|
quote: Originally posted by Silvano Del Rio
Grazie, Piero, di averci proposto questo documentario. Il pezzetto che ci hai incluso e' bellissimo da un punto di vista storico.
Mi si stringe il cuore al pensare alle delusioni che tanta di questa gente dovra'subire. Mi domando quanti siano rientrati a casa dopo aver visto la realta' milanese.
Al tempo stesso, mi domando anche quanti, nonostante tutto, siano rimasti soddisfatti di essere emigrati al nord. Probabilmente i piu' giovani, col tempo, ce l'avranno fatta, ma i loro genitori forse no. Sarebbe interessante leggere qualche statistica al riguardo.
In realtà il fenomeno migratorio degli italiani non si è mai del tutto esaurito e oggi si ripresenta con un relativo rinnovato vigore. Può essere interessante leggere il recente "Rapporto Italiani nel Mondo 2018". E' interessante notare che le prime tre regioni di partenza degli italiani residenti all'estero sono, nell'ordine, Sicilia, Campania e Lombardia e che le partenze avvenute nel 2017 dalle regioni italiane verso l'estero vedono al primo posto la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto.
http://www.astrid-online.it/static/upload/sint/sintesi_rim2018.pdf
|
Piero |
|
|
Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
|
Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
|
Silvano Del Rio
Canada
52 Posts |
Posted - 10 March 2019 : 17:45:15
|
Molto bello il contenuto dei tuoi messaggi, Piero. Come sempre comunque.
Mi piacerebbe vedere quella serie di Bella Germania, in italiano, s'intende (o in inglese) perche' di tedesco non capisco nulla. Credo pero' che non mi sara' possibile vederla a Toronto.
Forse dovei anch'io scrivere un articolo sui miei ricordi di emigrante-(quasi) bambino a Toronto. Ma credo che non interessi a nessuno.
In ogni caso credo che emigrare sia emigrare e le problematiche sono piu' o meno le stesse in tutti i Paesi dove si va anche se in tempi moderni la lontanza si soffre molto meno meno per via delle tecnologie di oggi, Internet per primo.
Una cosa e' certa: al governo italiano non e' mai importato molto degli emigranti e ha sempre lasciato a desiderare in tanti modi, incluso le trasmissioni a onde corte verso il Nord America.
Mancando della potenza necessaria, era molto difficile seguire queste trasmissioni. Unica eccezione: il notiziario pomeridiano, che si sentiva molto meglio perche' trasmesso con maggior potenza. La domenica mattina, era quasi impossibile seguire Tutto il Calcio Minuto per Minuto. La sera le trasmissioni si sentivano ma piuttosto male, anche se meglio della mattina.
Buona domenica a tutti.
|
Sbagliando s'impara e la pratica vale piu' della grammatica. |
|
|
Andrea Ricci
Italy
96 Posts |
Posted - 10 March 2019 : 17:45:58
|
Questo breve filmato, girato nel 1964 da studenti del dipartimento cinematografico della Hochschule für Gestaltung di Ulm, mostra immagini di Gastarbeiter italiani presso Ulm Hauptbahnhof e le condizioni di vita nei loro alloggi condivisi:
https://www.youtube.com/watch?v=uHd4wp4fEb8
PS: il video è privo di audio |
|
|
Topic |
|
|
|