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Enrico Ferrari
Italy
1538 Posts |
Posted - 04 December 2013 : 15:10:15
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Per quasi un secolo le due stazioni di Trieste, Trieste Centrale e Trieste Campo Marzio, furono collegate da questa linea che tagliava a metà le rive della città.
Una foto dei primi anni del secolo scorso.
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Enrico |
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Enrico Ferrari
Italy
1538 Posts |
Posted - 04 December 2013 : 15:18:12
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Tra le altre linee abbandonate della città figurano anche tutte le linee tranviarie del centro cittadino.
Nella foto un tram nell'inverno del quaranta, rimasto negli annali per la sua crudezza!
Tra bora e gelo difficile reggersi in piedi.
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Enrico |
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Nino Carbone
6994 Posts |
Posted - 27 June 2021 : 11:18:08
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- La "Linea delle rive" - (Articolo di Giulio Roselli / da: iTreni oggi n.12 settembre 1981)
Clic foto
- Cartina da: iTreni oggi 12 -
- Cenni di storia -
- Locomotiva Classe 47 delle Ferrovie Regie-Imperiali dello Stato austriaco con treno merci percorre la “Ferrovia delle rive” - (Foto databile attorno al 1910)
- Cartolina d'epoca / da: iTreni oggi 12 - Dopo quasi 100 anni la pittoresca ma scomoda “Ferrovia delle rive” di Trieste è stata chiusa al traffico, sostituita da una linea di circonvallazione, per la massima parte in galleria, la cui costruzione è durata poco meno di 22 anni. Iniziata nel gennaio 1887, la “Ferrovia delle rive” - o Rivabahn come veniva chiamata allora – venne aperta al traffico il 5 luglio dello stesso anno in concomitanza con l’inaugurazione della linea Trieste-Erpelle che era una diramazione della ferrovia istriana Divaccia-Pola, i cui lavori erano stati avviati fin dall’ottobre 1885.
- La Ferrovia Trieste-Erpelle -
La ferrovia Trieste-Erpelle, detta anche ferrovia della Val Rosandra, era una linea ferroviaria a scartamento ordinario che collegava le stazioni di Trieste Campo Marzio ed Erpelle-Cosina ubicata sulla ferrovia istriana.
Aperta nel 1887 dalle Imperial-Regie Ferrovie Statali austriache (KkStB), passò nel 1918 sotto la gestione delle Ferrovie dello Stato italiano.
Divisa nel 1947 dal confine italo-jugoslavo nel tratto terminale dopo la stazione di Sant’Elia, subì una notevole contrazione del traffico.
La chiusura definiva avvenne il 1 gennaio 1960 e fino al luglio 1959 la linea fu ancora percorsa da treni con cui vennero recuperati tutti i materiali e le attrezzature della linea.
Con la chiusura della Trieste-Erpelle fu soppresso il Deposito Locomotive di Trieste Campo Marzio che venne smantellato nel corso del 1961.
La “Ferrovia delle rive”, di 2,8 km stesi in gran parte sulla sede stradale, era destinata ad allacciare il Porto Franco di Trieste, allora da pochi anni costruito, con la stazione di Sant’Andrea della ferrovia statale Trieste-Erpelle. Il Porto Franco, detto allora nuovo, oggi vecchio, sorgeva sorgeva su una superficie sottratta al mare a lato della stazione di Trieste della Ferrovia Meridionale (Südbahn). Dopo la costruzione della Ferrovia Transalpina, avvenuta nel 1906, la sua lunghezza si era ridotta a 1,83 km, ma era stata prolungata oltre l’intera lunghezza del Porto Franco fino allo scalo di smistamento di Barcola, raggiungendo in tal modo la lunghezza di 5,3 km. Lungo il suo percorso sulle rive, che interessava direttamente la città, si distaccavano da essa binari di raccordo con i vari moli del porto doganale di Trieste, un tempo densi di traffico. L’unica opera d’arte della linea era il ponte girevole in ferro sul Canal Grande (luce di 23,5 m), chiamato Ponte verde. Su quel ponte dal 1800 in poi transitò anche il tram a cavalli (a trazione elettrica nel 1900), i cui binari si immettevano in quelli ferroviari poco prima del ponte e ne uscivano subito dopo. Con l’allargamento delle rive nel 1909, la ferrovia venne spostata di una trentina di metri verso il mare e costruito un nuovo ponte girevole in ferro ad uso esclusivo della ferrovia, che venne denominato Ponte bianco, per quanto la sua coloritura fosse grigio chiaro.
- Cartolina d’epoca / da: iTreni oggi 12 - Con il Ponte rosso, oggi scomparso, i triestini intendevano ricordare la propria italianità che si concretizzava nei tre colori della bandiera nazionale. Costruita con un carattere di provvisorietà, la “Ferrovia delle rive” sopravvisse a tutti gli sconvolgimenti politici ed economici accaduti nei decenni successivi e rimase pressoché immutata fino ai giorni nostri. Non c’è triestino o turista passato per Trieste che non ricordi il lento procedere sulle rive dei lunghi convogli merci preceduti dal ferroviere a piedi con la bandiera rossa.
- Foto Giulio Roselli / da: iTreni oggi 12 - Una decina di coppie di treni (al massimo quindici, ultimamente sette) percorrevano giornalmente le rive nei due sensi alla velocità di 5 km/h. Sovente erano costretti a fermarsi per imprevisti ostacoli, per lo più automobili di turisti parcheggiate sui binari. In quel caso il treno ostruiva una o più vie, dividendo le rive e la città stessa in due parti, con grave disagio per il traffico. Ci fu un periodo in cui anche convogli passeggeri percorsero la linea delle rive fino alla stazione marittima eretta a metà del suo percorso. Prima della guerra vi arrivavano convogli di turisti che si imbarcavano sulle grandi navi che avevamo reso celebre Trieste, dopo la guerra giunsero invece modesti convogli di profughi con vetture di terza classe che li avrebbero condotti nelle Americhe o in Australia. Poi era tornata la calma, il mare e le banchine si fecero vuote di navi, mentre le rive si trasformarono in un gigantesco parcheggio in mezzo al quale i treni avanzavano tra difficoltà sempre maggiori. La necessità di una nuova linea in galleria in sostituzione della “Ferrovia delle rive” si era fatta strada da molto tempo. Soluzioni e progetti per una circonvallazione in galleria erano stati suggeriti e redatti a più riprese, ma avvenimenti avversi li avevano fatti dimenticare. A metà degli anni ‘30 un progetto compilato dall’Ufficio di Trieste del Servizio Nuove Costruzioni del Ministero dei Lavori Pubblici, prevedeva una linea di circonvallazione dello sviluppo di circa 15 km, più a monte di quello attuale, in collegamento con una linea per Fiume e Pola (da un lato), e con la progettata linea ferroviaria bassa da Trieste a Monfalcone (dall’altro). Entrambe queste due linee avrebbero costituito un tratto della vagheggiata “linea del 45° parallelo”, tutta a doppio binario, proposta nel primo dopoguerra, per collegare l’Atlantico al Mar Nero, lungo la direttrice Torino-Trieste-Belgrado-Odessa. Già nel 1940 era stata iniziata la perforazione di un centinaio di metri di galleria dalla parte di Campo Marzio. L’entrata in guerra dell’Italia ne aveva fatto sospendere i lavori e il tratto scavato era stato trasformato in rifugio antiaereo. Poiché l’Amministrazione Militare Alleata nel 1950 aveva fatto rettificare la linea da Campo Marzio ad Aquilinia sul tracciato della Parenzana, l’Ufficio Nuove Costruzioni Ferroviarie elaborò un progetto più ridotto di circonvallazione, e consisteva in una linea a doppio binario di 6,307 km (5,561 km in galleria), allacciata alla Trieste-Campo Marzio-Aquilinia, con due raccordi a semplice binario con la stazione di Trieste Centrale e con quella di Campo Marzio. La pendenza massima è di 7‰, la velocità massima prevista è di 100 km/h per la linea a doppio binario e di 60 km/h per i raccordi. I lavori, iniziati il 29 novembre 1959, si trascinarono avanti a rilento per quasi 22 anni fra innumerevoli difficoltà tecniche. Sabato 30 maggio 1981 ebbe luogo l’inaugurazione ufficiale della cintura con il convoglio costituito dall’ETR.223 AV.
- Foto Italfoto-Rosselli / da: Una leggenda che corre / Giovanni Cornolò / Edizioni ETR -
- Cartina da: faqts.blogspot.it -
- Immagini -
- Gr.740 con treno merci attraversa la linea delle rive -
- Foto Pitacco / da: I treni HO sistema Rivarossi / 1971 -
- Nino -
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