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Piero Chionna
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Posted - 02 June 2019 : 23:23:17
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Stazione di Trani (BAT ex BA), FS tratta Foggia - Bari:
Stazione di Carovigno (BR ex LE), FS tratta Bari - Brindisi:
Stazione di Trinitapoli - San Ferdinando di Puglia (BAT ex BA), FS tratta Foggia - Bari:
Stazione di Modugno (BA), FCL Bari - Matera
Stazione di Palo del Colle (BA), FSE tratta Bari - Matera:
Stazione di Gravina in Puglia (BA) - FS linea Rocchetta Sant'Antonio - Spinazzola e linea FCL Bari - Matera a scartamento ridotto 950 mm.
Stazione di Monopoli (BA), FS tratta Bari - Brindisi:
Stazione di Tuglie (LE), FSE tratta Novoli - Gagliano/Leuca:
Stazione di Seclì- Neviano - Aradeo (LE), FSE tratta Novoli - Gagliano/Leuca:
Stazione di Zollino (LE), FSE linee Lecce - Otranto e Zollino - Gallipoli:
Stazione di Cisternino (BR), Ferrovie del Sud Est linea Martina Franca - Lecce, tratta Martina Franca (TA) - Francavilla Fontana (BR)
San Pietro Vernotico (LE): FS tratta Brindisi - Lecce
Stazione di Galatina (LE), FSE linea Lecce - Gallipoli:
Stazione di San Severo (FG), FS tratta Pescara - Foggia e Ferrovie e Tramvie del Mezzogiorno, oggi Ferrovie del Gargano (FG) linea San Severo - Peschici. Sulla piazza si notano i tram della ormai cessata tramvia San Severo - Torremaggiore:
Stazione di Minervino Murge (BAT ex BA), FS linea Barletta - Spinazzola:
Stazione di Martina Franca (TA), FSE linea Bari - Taranto e Martina Franca - Lecce:
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Piero |
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Piero Chionna
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Posted - 24 June 2019 : 15:21:33
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Stazione di Palagianello (TA) sulla vecchia linea Bari - Taranto
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Piero |
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Stefano Spina
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Posted - 24 June 2019 : 15:56:43
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Stazione di Taranto - 1954 (dal documentario fotografico dell'AMAT - capolinea della linea 1/2, cosa che è ancora oggi).
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Piero Chionna
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Posted - 29 September 2019 : 18:17:41
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Ferrovie del Gargano, linea San Severo-Peschici. Elettromotrice E52 in località "Sotto la Costa" a Rodi Garganico, nei pressi dell'attuale omonima fermata con accesso diretto alla spiaggia.
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Piero |
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Piero Chionna
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Posted - 30 September 2019 : 08:40:33
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Immagini tratte dall' Archivio SAST (Sistema Archivi Storici Territoriali) Regione Puglia
La stazione di Oria distrutta da ciclone del 21 settembre 1897. Oria è una cittadina di 15.039 abitanti oggi in provincia di Brindisi; la sua stazione si trova sulla linea Brindisi - Taranto. Il ciclone di enorme violenza colpì pesantemente anche le vicine località di Manduria, Sava e Latiano provocando 63 vittime e centinaia di feriti.
Gravi danni furono riportati dal Castello Svevo, dalle chiese e da tutta la zona adiacente alla collina con distruzione del 30% degli edifici del paese, in particolare di quelli concentrati nella zona più prossima alla stazione ferroviaria.
Cenni storici
Il 9 novembre del 1225 nel Castello di Oria si svolsero i festeggiamenti per il matrimonio tra l'Imperatore Federico II di Svevia e la giovanissima Isabella (Jolanda) di Brienne, matrimonio celebrato lo stesso giorno nel Duomo di Brindisi.
Il Castello Svevo di Oria oggi
https://1.bp.blogspot.com/-GEx0mRf3EbM/WgCcyQqVMaI/AAAAAAAHJAE/YI1eZSMW2Qo-pI6gt4J7OOGXhqsM5HfvwCLcBGAs/s1600/oria8.jpg
www.lavocedimaruggio.it/wp/wp-content/uploads/2018/09/05-Oria-Castle-1-1140x407.jpg?ssl=1
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Piero Chionna
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Posted - 09 October 2019 : 19:55:18
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Piero |
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Piero Chionna
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Posted - 15 October 2019 : 19:57:09
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Altre immagini di Manfredonia (FG)
Lucio Dalla era profondamente legato a Manfredonia, luogo che incise profondamente sulla sua vena artistica. La copertina della famosissima "4 marzo 1943" riporta proprio un'immagine della vecchia Manfredonia.
"È stato durante queste vacanze da emigrante alla rovescia che è avvenuta in me la spaccatura tra due diversi modi di vivere. Così oggi mi ritrovo con due anime: quella nordica (ordinata, efficiente, futuribile, perfezionista, esigente verso sé e verso gli altri) e quella meridionale (disordinata, brada, sensuale, onirica, mistica). È nel sud che sono diventato religioso, di una religiosità forsennata, irrazionale, pagana" (Lucio Dalla)
E ancora
"Ho vissuto a lungo a Manfredonia, dove i miei genitori avevano una sartoria. Qui mi sento a casa, anche se una parte del mio lavoro, mi segue sempre: nelle mie due case, a San Domino e a San Nicola, ho creato uno studio di registrazione" ....."Appena sveglio, da bambino, restavo a lungo sdraiato sul letto al fresco delle lenzuola di lino ricamato a sentire il rumore degli zoccoli degli altri bambini e mi sentivo meno solo se giocavo con le ombre della gente che per strada passava dietro le tende della mia finestra. Il mare dello stabilimento Tricarico era a pochi metri da casa mia e io a Manfredonia in quegli anni ci ho lasciato l'anima. Fin da allora sapevo già che sarei diventato un musicista. Sentivo i rumori che uscivano dalla spiaggia, il sound della pallina che andava da un tamburello all'altro (e pensavo che fosse un assolo di Gene Krupar) e la voce roca di un pescatore che vendeva cannolicchi mi faceva venire in mente lo scat di Louis Armstrong. Ma soprattutto erano i cori delle processioni, l'organo della chiesa di San Giovanni Rotondo e il fumo della locomotiva che portandomi da Foggia a Manfredonia si fondeva con lo scalpitio del cavallo e lo stridore delle ruote della carrozza ed evocava in me misteriose armonie e scomposte melodie che più tardi, molti anni dopo, mi avrebbero spinto ad amare la feroce e intensa drammaticità e il profondo commuovermi che ho provato appena scoperto Puccini e il fascino del melodramma."
Lucio Dalla così racconta questa terra
“Questa è una delle tante sere ai piedi del Gargano, a Foggia, come mille altre volte o a Manfredonia o Mattinata, benedetta dal sole e dalla luce che ti riempie gli occhi ma non li ferisce, ma anche a Monte Sant’Angelo tra il fresco delle rocce e il respiro degli ulivi, fra case medievali della bianca dignità del tempo e della memoria rinnovata tra il gotico romanico e longobardo che vuole dire soprattutto pugliese.
Pugliese dei miracoli, dei nomi e dei diavoli, del misticismo e della laica allegria del vento sempre complice e al servizio del pastore e dell’ulivo che suda il caldo dell’estate più bella, più blu di cielo e più bianca di luce che c’è. Io sono anni che vengo tra queste terre benedette e uniche, vengo perchè non so o perchè non ne posso fare a meno per quel misterioso gioco della memoria che analizza i ricordi, li trasporta nel presente, li rinnova e li cambia come fossero respiri dagli inizi secolari o che non si chiudono, non si concludono mai e che mantengono croccante il pane che hai tagliato venti anni prima o non seccano mai quel vasetto di olive che la tata preparava e che tu non hai mai avuto il tempo di aprire.
Sono appena le ventidue che decido di passare all’azione; prendo la macchina e, come faccio ogni volta, salgo da Manfredonia verso Mattinata fino a Monte, vado a vedere il Silenzio. E qui mi devo spiegare: appena passato il paese, prendendo la direzione San Giovanni Rotondo, si supera il bivio per Macchia e si imbocca il lungo rettilineo che porta al paese di Padre Pio, dopo un chilometro scarso, se è notte come questa notte e se il cielo è così pieno di stelle da doversi vergognare, ti trovi davanti a uno degli spettacoli più unici da vivere e più difficili da dimenticare. Lì puoi “ascoltare il buio e vedere il silenzio”.
Credo di avere portato in questo posto decine di persone, tutti amici fidati e dopo essermi fatto promettere il totale mantenimento del segreto e la massima riservatezza e non prima di avere tranquillizzato i più suggestionabili, enfatizzando con parola giusta questo straordinario spettacolo, ho visto molti di loro piangere o altri addormentarsi alla luce brillica delle stelle e al più impetuoso silenzio mai ascoltato prima.
Ecco che cosa ha questa terra: è unica, è un ponte per entrare nella tua anima, per godersi spettacoli che non ci sono più o non sono mai esistiti, per sentirsi antropologo di se stesso, per giocare, esplorare, pregare, fare il bagno nel mare della storia o in quello salato tra i più puliti e meglio costeggiati che questo povero Adriatico ancora può permettersi, sperando che Dio, grande e unico profusore di dolci bellezze, ci conservi tutto questo per tanto, tanto tempo ancora. E cioè per sempre”.
Manfredonia Campagna
Manfredonia Città
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Piero Chionna
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Posted - 17 October 2019 : 10:53:40
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San Pietro Vernotico è un paese di 13.448 abitanti della provincia di Brindisi. La sua stazione si trova sulla tratta Brindisi Lecce della dorsale adriatica, a 18 chilometri a sud del capoluogo. E' un comune agricolo, tradizionalmente legato alla produzione di carciofi, olio di oliva, e vino, in particolare Negroamaro.
Pochi sanno però che qui visse la sua gioventù Domenico Modugno, nato nel 1928 a Polignano a Mare , in provincia do Bari, ma trasferitosi nel 1932 a San Pietro Vernotico, dove suo padre aveva vinto il concorso nei Vigili Urbani. Qui nacque la sua passione per la chitarra e per la musica in generale, passione che lo portò a lasciare la sua terra in cerca di fortuna, quella fortuna che dopo i primi difficili anni, e anche grazie al felice connubio con l'amico Franco MIgliacci, arrivò ai massimi livelli con la vittoria al Festival di Sanremo del 1958 con una canzone che è rimasta nella storia della musica leggera, non solo italiana, quel "Nel blu dipinto di blu" che fece sognare l'Italia intera.
Possiamo immaginarlo Mimmo, in attesa sul marciapiede della stazione di San Pietro Vernotico con la sua valigia da emigrante. Le sue prime canzoni furono in dialetto salentino, in realtà molto diverso dal pugliese della zona di Bari, e molto simile al dialetto della Sicilia Orientale. La Puglia in quegli anni era una terra praticamente sconosciuta, pertanto i discografici decisero che Domenico Modugno doveva essere presentato al pubblico come siciliano e tale fu considerato dal pubblico per molti anni. Domenico Modugno stette al gioco ma i suoi concittadini di Polignano a Mare e di San Pietro Vernotico considerarono questo un vero e proprio tradimento delle proprie origini. Domenico Modugno tornò diverse volte nella sua San Pietro, dove si dice che a volte girasse per le strade di notte, chissà, forse in cerca di ispirazione. La pacificazione con i suoi concittadini arrivò molti anni più tardi, nel 1993, quasi alla fine della vita di Mimmo (Mimì), durante il suo ultimo concerto che si svolse proprio a Polignano a Mare davanti a 80.000 spettatori.
Quel giorno Mimmo chiese scusa ai suoi concittadini dicendo, molto onestamente: "Chiedo scusa, ma per la fame avrei anche detto di essere giapponese!".
Da alcuni anni Polignano a Mare ricorda Modugno ogni estate con lo spettacolo "Meraviglioso Modugno"
Domenico Modugno (Polignano a Mare, 9 gennaio 1928 – Lampedusa, 6 agosto 1994)
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Piero Chionna
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Posted - 31 October 2019 : 11:34:39
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Maglie è una cittadina del Salento di 14169 abitanti. La stazione di Maglie delle FSE (Ferrovie Sud Est) è posta lungo la linea Lecce-Zollino-Maglie-Gagliano Leuca. Da Maglie si dirama la linea per Otranto.
Non è possibile parlare di Maglie senza ricordare Aldo Moro, il suo figlio più illustre.
Voglio ricordare Aldo Moro con la sua ultima lettera scritta alla moglie Eleonora poco prima della sua esecuzione da parte delle Brigate Rosse. Con Aldo Moro voglio ricordare anche gli uomini della sua scorta che persero la vita nell'attacco terroristico di Via Fani, a Roma, il 16 marzo 1978:
Oreste Leonardi Domenico Ricci Giulio Rivera Francesco Zizzi Raffaele Iozzino
"Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell’incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo e incredibile comportamento. È sua va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. È poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati dalle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in un’unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca), Anna, Mario, il piccolo non nato, Agnese, Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta. Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo."
Aldo Moro, Maglie (Lecce) 23 settembre 1916 - Roma 9 maggio 1978
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Piero Chionna
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Posted - 17 November 2019 : 12:27:21
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Molfetta è un comune di 59.149 abitanti facente parte della Città Metropolitana di Bari. La città si trova sul mare Adriatico, 25 chilometri a nord-ovest di Bari. La sua stazione ferroviaria è posta lungo la linea Bologna-Lecce.
Tra i nati a Molfetta voglio ricordare Gaetano Salvemini, letterato e politico socialista, meridionalista e sostenitore del suffragio universale e del federalismo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Salvemini
Non nacque invece a Molfetta il Maestro Riccardo Muti che però visse e studiò a Molfetta dalla nascita fino all'età di sedici anni. E' lo stesso Maestro Muti a raccontare nella sua autobiografia il motivo per cui nacque a Napoli e non a Molfetta:
"Sono nato a Napoli, nonostante mio padre Domenico fosse medico in Puglia, perché mia madre (che si chiamava Gilda Peli Sellitto) andava assai orgogliosa della sua città e decise, tutte le volte che noi cinque fratelli stavamo per nascere, di prendere il treno, andar lì, partorire e solo quando avevamo qualche giorno riportarci a Molfetta. Appena noi figli raggiungemmo l’età della ragione la trovammo tutti una decisione curiosa: come mai si sottoponeva a un viaggio che, almeno nel mio caso trattandosi del secondo anno di guerra, era lungo, faticoso e persino pericoloso? Glielo domandammo, e lei rispose - senza sapere che almeno uno di noi avrebbe fatto una vita da giramondo in gran parte fuori i confini d’Italia - con una frase cui allora non facemmo caso ma che adesso non può non apparirmi profetica: «Se un giorno andrete in giro per il mondo e finirete, che so io, in America, quando vi chiederanno dove siete nati e risponderete “A Napoli” vi rispetteranno»; pronunciò il verbo aggiungendo alla s una c come sanno fare solo i napoletani. «Se invece diceste “A Molfetta”, dovreste perdere un po’ di tempo a spiegare dov’è.» "
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/233479/muti-la-mia-infanzia-a-molfetta-quando-in-regalo-ebbi-un-violino.html
Stazione di Molfetta (BA)
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