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Piero Chionna
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Posted - 17 June 2009 : 00:45:41
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La costruzione della linea fu molto travagliata e l'intero percorso da Cuneo a Ventimiglia venne inaugurato solo nel 1928. La linea Cuneo-Breil sur Roya-Ventimiglia/Nizza uscì completamente distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale. La riapertura all'esercizio avvenne nel 1979.
Un bell'articolo tratto da "Natura ed Arte" - anno 1897-98.
http://media.tecnici.it/file/novecento/colle_tenda.pdf |
Piero |
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Piero Chionna
Italy
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Posted - 17 June 2009 : 23:49:10
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Ho scritto questa pagina velocemente, cercando di condensare il più possibile la lunga storia della linea Cuneo – Ventimiglia. Scusatemi per gli eventuali errori. Piero
La storia di questa linea è molto travagliata, al pari delle vicende storiche dei territori da essa attraversati. La zona è quella delle Alpi Marittime, tra le province italiane di Imperia e Cuneo e il dipartimento francese delle Alpi Marittime (regione Provence-Alpes-Côte d'Azur), con capoluogo Nice (Nizza). La linea fu pensata proprio per collegare l'importante Contea di Nizza a Torino, Capitale del Regno di Sardegna; il collegamento doveva avvenire via Cuneo-Breil s/R-Ventimiglia, utilizzando infine il tratto costiero da Ventimiglia a Nizza. Nel 1860, dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza, la Contea di Nizza fu ceduta alla Francia di Napoleone III, tuttavia non venne meno la volontà di creare un collegamento diretto con la città di Nizza ed i suoi abitanti; popolazioni, come disse l'Onorevole Biancheri nel suo appello al voto in Parlamento <<...che non hanno dimenticato l'Italia, e che l'Italia non potrà mai dimenticare...>> In effetti la scelta del percorso fu oggetto di lunghissime discussioni; la via del Colle di Tenda e della Valle Roya ebbe la meglio su altri progetti, tra cui quello di una linea che avrebbe dovuto collegare il Piemonte a Oneglia (oggi parte integrante di Imperia), via Ceva-Ormea. Il collegamento Cuneo-Breil s/R-Ventimiglia-Nizza prevedeva l'attraversamento di una parte di territorio francese che, con i nuovi confini del 1860, si incuneava nel territorio italiano: Le autorità francesi, militari e politiche, non potevano accettare una simile situazione. Di fatto si sarebbe creata la condizione di tre comuni francesi (Fontan, Saorge e Breil) completamente isolati dalla rete ferroviaria francese, ma serviti da una ferrovia italiana. I militari pretendevano invece la costruzione di una linea che avrebbe dovuto collegare Nizza a Sospel via Lucèram, e si opponevano al prolungamento Sospel-Breil ed al passaggio della linea italiana sul loro territorio. Intanto gli anni passavano; la situazione si sbloccò solo dopo il completamento della catena di fortificazioni francesi tra l'Authion e la Testa di Cane; di conseguenza, i militari acconsentirono alla costruzione di una linea francese tra Breil sur Roya e Nizza, via Sospel, L’Escarène, attraverso il Col de Braus ed al prolungamento della linea di interesse italiano. Gli accordi italo-francesi stipulati con la convenzione del 6 giugno 1904 regolavano le modalità di costruzione e di esercizio della linea, e stabilivano che i lavori avrebbero dovuto essere ultimati entro il 1914. Redatti i progetti definitivi, l’Italia si mise subito al lavoro portando a compimento le tratte di sua competenza entro i termini stabiliti. La Francia, contravvenendo agli accordi stipulati, non fece altrettanto, e non completò i lavori, né sulla linea di Tenda, né sulla linea Breil-Nice. Le tratte di competenza italiana Ventimiglia-Airole e Vievola-San Dalmazzo di Tenda entrarono comunque in esercizio anche in mancanza del prolungamento in territorio francese.
La Prima Guerra Mondiale decretò il totale blocco dei lavori in territorio francese, ma le cose non andarono meglio al termine del conflitto, ed i lavori proseguirono molto lentamente. Questa situazione provocò molto malumore e le proteste ufficiali del Governo di Benito Mussolini. I lavori francesi si conclusero solo nel 1928. Le nuove linee erano caratterizzate da una grande quantità di opere, con stazioni monumentali , imponenti viadotti e numerose gallerie di notevole lunghezza, tra cui diversi tunnel elicoidali. I francesi avevano provveduto a fortificare molte gallerie, proteggendone gli imbocchi con pesanti sbarramenti interni a doppia anta scorrevole, preceduti da cancelli. Le stazioni di confine erano l’italiana Piena (lato sud), la francese Breil sur Roya, e l’italiana San Dalmazzo di Tenda (lato nord). Breil e San Dalmazzo erano due impianti di notevoli dimensioni. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 30 ottobre 1928. La linea entrò in esercizio con trazione a vapore, con l’impiego delle potenti locomotive FS Gr.471 trasferite dalla “Porrettana”. Presto iniziarono i lavori di elettrificazione e nel 1931 erano già state elettrificate le due sezioni di competenza italiana. Il 21 aprile 1935 fu completata l’elettrificazione in trifase dell’intero percorso da Cuneo a Ventimiglia. Tra il 1931 ed il 1935 tutti i convogli in transito effettuavano un doppio cambio di trazione a Piena (confine sud) e San Dalmazzo di Tenda (confine nord). Sulla tratta francese la trazione dei convogli era affidata alle locomotive FS Gr.940, sulla tratta italiana operavano le E554 trifasi. Dal 1935 tutti i convogli furono affidati alle E554. Per alcuni convogli internazionali furono impiegate anche le E432 di Torino; uno di questi convogli, il 222, aveva in composizione carrozze dirette Nizza-Basilea, Sanremo-Losanna-Ginevra, e carrozza ristorante CIWL San Dalmazzo di Tenda-Torino. Il 10 giugno 1940 l’Italia dichiara guerra alla Francia e la nostra linea precipita subito nell’immane conflitto. Già nella notte del 10, le autorità militari francesi danno ordine di interrompere tutte le comunicazioni con l’Italia ed inizia la distruzione di ponti, gallerie e centrali elettriche. Il 25 giugno, data dell’armistizio con la Francia, cessano le operazioni belliche ed il genio militare italiano inizia la ricostruzione della linea. Il 28 novembre 1940 la linea era nuovamente utilizzabile. L’8 settembre 1943 rappresenta “l’inizio della fine” della nostra linea. Distruzioni, attentati, bombardamenti, ricostruzioni e nuove distruzioni si susseguirono fino all’epilogo finale. Nella notte del 10 settembre 1944, le truppe tedesche in ritirata distrussero un gran numero di viadotti e gallerie posti a sud di Breil, verso Ventimiglia. Dopo queste operazioni l’esercito tedesco si attestò a nord di Breil, lungo il massiccio fortificato dell’Authion e del Mercantour, tenendo bloccati gli alleati che erano intanto sbarcati in Provenza (operazione “Dragoon”). Nell’aprile 1945 venne sferrato l’attacco decisivo ed i tedeschi, costretti alla ritirata, distrussero tutto quello che c’era ancora da distruggere. La guerra era finita, ma l’Italia era destinata a pagare nuovamente un prezzo in termini di cessioni territoriali. Nel 1947, anche a seguito di un referendum popolare, passarono alla Francia i comuni di Piena (ora Piene), San Dalmazzo di Tenda (ora St. Dalmas de Tende), Tenda (ora Tende), Briga Marittima (ora la Brigue), Vievola (ora Vievole).
(Fine prima parte)
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Piero |
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Piero Chionna
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Posted - 18 June 2009 : 00:38:43
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Breil sur Roya con il convoglio inaugurale del 30 ottobre 1928:
La stazione di Breil sur Roya:
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Piero |
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Piero Chionna
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Posted - 18 June 2009 : 18:39:37
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Una foto della stazione di Breil sur Roya durante i lavori di elettrificazione in trifase (1935):
L'elettrificazione dell'intera linea è completata. Breil, 1935: La E554.112 ed un'altra E554 non identificata.
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Piero |
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Piero Chionna
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Posted - 18 June 2009 : 23:58:45
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Piena, confine sud, nel 1921. La linea di frontiera passa nei pressi dell'edificio posto tra la strada statale ed il fiume Roya. Si noti la particolarità della stazione di Piena, con la galleria artificiale che sottopassa il fabbricato viaggiatori; queste strutture sono arrivate ai giorni nostri in discrete condizioni. Tra il 1931 ed il 1935 a Piena avveniva il cambio trazione tra le macchine trifasi, che operavano verso Ventimiglia, e le Locotender Gr.940 che trainavano i convogli fino a San Dalmazzo di Tenda (confine nord lato Cuneo). A San Dalmazzo le vaporiere lasciavano nuovamente il posto alle macchine trifasi.
Questa immagine, scattata presumibilmente tra il 1927 ed i primi mesi del 1928, documenta i lavori di costruzione delle aree doganali:
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Piero |
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Alberto Pedrini
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Posted - 19 June 2009 : 00:23:36
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Grazie Piero, sei una miniera di informazioni e documenti interessanti. E' un piacere leggere la storia di questa linea. ciao |
Alberto |
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Piero Chionna
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Posted - 19 June 2009 : 00:55:42
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Grazie Alberto! Ecco un'altra foto della stazione di Piena, completa degli edifici adibiti a magazzini merci e servizi doganali:
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Piero |
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Piero Chionna
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8640 Posts |
Posted - 19 June 2009 : 08:30:40
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Una foto della stazione di confine di San Dalmazzo di Tenda negli anni '20, prima del completamento dei lavori sulla tratta francese. Si notano già i pali della linea aerea:
Una foto del 1939 con una coppia di Aln772 delle FS in sosta sul binario due della stazione di San Dalmazzo di Tenda:
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Piero |
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Marco Palazzo
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142 Posts |
Posted - 19 June 2009 : 09:15:37
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Complimenti Piero!!! Davvero un lavoro egregio! Sembra di leggere "Tutto Treno e Storia"!!! Hai mai pensato di collaborare con quella fantastica rivista??? BRAVISSIMO!!!! |
Marco |
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Piero Chionna
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8640 Posts |
Posted - 26 June 2009 : 01:42:51
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Da "seconda classe", un viaggio in treno attraverso l'Italia, scritto da Paolo Rumiz:
A dorso del treno-mulo Diciassettesimo giorno: Ventimiglia-Cuneo-Asti
<< Montagna, nubi nere. La Costa Azzurra scompare, e subito la bestia su rotaia cambia natura. Dopo la baleniera delle Isole, il bruco appenninico e la lanterna magica, ecco il treno che diventa mulo. Sale nervoso, a strattoni, entra nel temporale, taglia con pazzeschi mezzacosta rocce verdi e rosa, s'aggrappa al nulla, s'intreccia al fiume gonfio che scende dal Col di Tenda attraversando un pezzo di Francia. Ce ne accorgiamo alla stazione di Saint Dalmas, quando a un tratto il vento sposa odore di muschio e baguettes. E' il segno delle Alpi.
Curve assurde, ponti disegnati da un pazzo. Il macchinista smanetta, segue alla lettera il registro che gli detta le velocità chilometro per chilometro. E' come un pentagramma: senza quella traccia è impossibile interpretare il "sound" di questo capolavoro italiano...........>> |
Piero |
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