- Locomotiva ad accumulatore di vapore - (Dampfspeicherlokomotive)
- Foto: Fag Schweinfurt Dusseldorf -
- Cenni di storia - Una locomotiva ad accumulatore di vapore era un particolare mezzo di trazione privo di forno e caldaia tradizionale che utilizzava il vapore prodotto per azionare un classico motore da locomotiva a vapore.
Funzionavano secondo gli stessi principi delle locomotive a vapore normali, però senza fuoco, sfruttando unicamente l’energia contenuta nell’acqua a pressione a temperature elevate (circa 16-18 bar a 200° fino al pieno carico).
Man mano che si prelevava vapore per l’alimentazione del motore, il corrispondente calo di pressione faceva passare una nuova quantità d’acqua allo stato di vapore e la temperatura dell’acqua stessa si abbassava, finché si ristabilivano le condizioni di equilibrio fra acqua e vapore.
Il funzionamento cessava quando la pressione diventava insufficiente a far muovere la locomotiva.
In quel caso bisognava ricaricare l’accumulatore introducendo del vapore in pressione prelevato da un impianto esterno; il vapore si condensava formando acqua a pressione e temperatura crescente fino a ripristinare le condizioni di partenza.
Il motore di solito era ubicato sotto la cabina per una migliore distribuzione del peso.
Queste singolari locomotive erano usate vantaggiosamente negli stabilimenti industriali che già disponevano di un impianto per la produzione di vapore: rispetto alle locomotive a vapore normali avevano il vantaggio di costi di esercizio molto minori, di non emettere fumo e di essere prive di fiamma, cose importanti nel funzionamento in gallerie o in presenza di prodotti infiammabili; lo svantaggio era la modesta autonomia (da una a due ore di lavoro continuativo), che imponeva frequenti soste per la ricarica.
Alcune locomotive ad accumulatore di vapore hanno operato anche presso industrie in Italia.
- Locomotiva ad accumulatore di vapore presso uno stabilimento industriale di Dudelange in Lussemburgo - (30 marzo 1977)