- Ferrovia Genova-Casella (FGC) -
- Cenni di storia -
La conformazione orografica della Liguria non favorì la diffusione delle strade ferrate, che nella seconda metà dell'Ottocento si registrò in altre Regioni del nostro Paese.
All'inizio del Novecento infatti facevano capo a Genova soltanto le linee ferroviarie delle due Riviere, dall'entroterra quella del Turchino assieme alle due dei Giovi, confluite poi nel 1905 nelle Ferrovie dello Stato.
In quel periodo però i progetti non mancavano, anche per far fronte al crescente bisogno di mobilità.
Fra i diversi progetti ferroviari si registrò un'iniziativa che interessò il Comune di Sant'Olcese:la Società Anonima Ferrovie Elettriche Liguri (SAFEL), si propose di realizzare un collegamento su strada ferrata tra Genova e Casella in Valle Scrivia, con la previsione di due "rami" lungo la suddetta valle, una verso ponente fino a Busalla e l'altra verso levante a raggiungere Montoggio, Torriglia e la Val Trebbia.
Il tracciato si presentava impegnativo e occorreva un progetto che rispondesse a criteri tecnici di sicurezza e avesse anche una copertura finanziaria.
I tempi slittarono anche per la lunga pausa del primo conflitto mondiale, finalmente all'inizio deglianni Venti iniziarono i lavori.
La costruzione richiese impegno e ingegno, soltanto verso la fine del decennio si poterono effettuare le prime corse di prova con convogli trainati da una locomotiva a vapore.
Il 1 settembre 1929 la linea Genova-Casella divenne operativa sulla lunghezza di 24 Km a binario unico con scartamento metrico a trazione elettrica.
Fu studiato un tracciato che dalla stazione di Genova (Piazza Manin) risalisse in quota la Val Bisagno, superasse lo spartiacque gravitando per un tratto in Val Polceverae si concludesse in Valle Scrivia (da cui l'appellativo "Ferrovia delle Tre Valli).
Un percorso difficile, caratterizzato nel primo tratto da strette curve, ponti, gallerie e notevoli pendenze (fino al 45 per mille) per raggiungere, dai 93 mt. della stazione di Genova, la quota più elevata (458 mt.) a Crocetta di Orero, quindi una discesa più dolce fino ai 410 mt. di Casella.
La linea inizialmente non raggiungeva l'abitato di Casella, situata oltre lo Scrivia, ma si concludeva presso il deposito, ubicato a sud del torrente, i binari arrivarono in paese soltanto nel 1953, con il prolungamento di circa 900 mt.
Nel 1929, con l'avvio del servizio, l'esercizio fu assunto dalla Società Anonima Costruzione Esercizio Ferrovie (SACEF) e vennero accantonate le ipotesi di prolungamentodel tracciato lungo la Valle Scrivia nonostante non mancasse la clientela.
I servizi automobilistici erano divenuti nel frattempo efficienti e le nuove linee studiate a suo tempo avrebbero comportato costi non indifferenti - rispetto ai presumibili ricavi - in un territorio per lunghi tratti scarsamente popolato.
Negli anni Trenta sorsero difficoltà di ordine finanziario con altri subentri:
- STEAL (Società Trazione Elettrica Appenninio Ligure) e verso la fine del decennio - - SAGEF (Società Anonima Genovese Esercizi Ferroviari) costituita dalla società di autolinee "Lazzi" - (La Società di autolinee Lazzi fu fondata in Toscana ma operava da anni anche in provincia di Genova)
Nei primi anni Quaranta - nonostante la guerra - la gestione fu alquanto positiva e anzi proprio per questa ragione i convogli furono utilizzati quotidianamente o settimanalmente dai numerosi lavoratori genovesi sfollati con le famiglie per il timore dei bombardamenti in città.
Alla fine del conflitto, però, gli impianti e il materiale rotabile, sfruttati al massimo e non rinnovati da anni necessitavano di urgenti e costosi interventi.
La società Lazzi rinunciò alla ferrovia, che nel 1949 fu traferita ad una "Gestione Commisariale Governativa".
Durante l'oltre mezzo secolo di conduzione l'impianto corse seri rischi di chiusura nel corso delle periodiche valutazioni dei cosiddetti "rami secchi" ferroviari, ma fu invece risparmiato e potenziato.
A seguito dell'acquisto di motrici più potenti - già operanti presso altre reti -e con la sostituzione dei binari ormai inadeguati la velocità sulla linea venne aumentata da 28 km/h a 35 km/h.
Velocità che appaiono modeste a chi non conosce la linea, però essendo un tracciato tortuoso (in curva per il 45% del percorso) e con tratti in notevole pendenza (superata ad aderenza semplice) è da considerarsi a tutti gli effetti una linea di montagna pur se vicina al mare.
Con l'inizio del 2002, nel quadro delle competenze assunte dalle Regioni, è subentrata alla Gestione Commisariale, la "Concessionaria S.r.l. Ferrovia Genova-Casella"avente la Regione Liguria quale "Socio Unico".
Il 16 aprile 2010 l'ultimo assetto con il trasferimento della gestione alla AMT di Genova S.p.A. a seguito di una gara bandita dalla Regione stessa.
- Immagini -
- Stazione di Piazza Manin nel 1930 -
- Casella deposito - Locomotiva a vapore in manovra -
- Una delle elettromotrici acquistate nel 1935 dalla cessata Società Veneta -
- La motrice 29 con treno storico a Sardorella -
- L'elettromotrice A5 in ambientazione invernale nel dicembre 1981 con la vecchia livrea -
- L'elettromotrice A5 nel 2011 con i nuovi colori AMT -
- Testo parziale e foto da: Una corriera per Sant'Olcese / Guido Bevegni / Corrado Bozzano / Nuova Editrice Genovese - - Per gentile concessione degli autori -
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