Non è il vintage in sé più divertente del digitale, è che con il vintage ci siasmo permessi di essere più rilassati e disponibili giocare, mentre nelle occasioni di mostre col digitale non abbiamo mai organizzato il gioco, se non passarella di svariati tipi di composizioni. Potenzialmwnte al contrario il digitale offre molti più spunti di divertimento, che non abbiamo ancora sfruttato.
Ely, ti sei divertito solo a Finale e Pallare, una settimana di mostra vintage senza presidenti puntigliosi tra i piedi. Non è confrontabile con una mostra di due giorni con il digitale a Verona, Genova, Novegro, Aosta o Göppingen. Inoltre il vintage funziona in modo diverso, le loco vanno da un trasformatore all'altro senza problemi (quasi) e ci sono moduli attrezzati per poter fare le manovre, due porti, una stazione di transito, una di testa e due piccoli depositi loco (uno è in quarantena). Indietro non si torna, ma i nuovi progetti sono i benvenuti, se hai nuove idee su come gestire gli impianti digitali metti nero su bianco e proponi, l'assemblea dei soci valuterà volentieri le proposte. Resta la domanda "dove" le faremmo queste manovre, visto che ad oggi abbiamo solo stazioni nascoste a disposizione.
In ogni caso trovo proficue le riflessioni fatte finora, è importante esprimere le proprie aspettative e desideri, e anche le cose che si vorrebbero fatte in modo diverso, le voci di dissenso servono a stimolare cambiamenti.
La questione di una sede sociale per una parte di noi non è fattibile, visto che la maggioranza dei soci risiede al nord...e comunque quelli che stanno al nord sono abbastanza sparsi. Sicuramente ci sarebbe un aumento dei soci, ma a livello locale intorno alla sede.
Indietro non si torna, ma i nuovi progetti sono i benvenuti, se hai nuove idee su come gestire gli impianti digitali metti nero su bianco e proponi,.................
Resta la domanda "dove" le faremmo queste manovre, visto che ad oggi abbiamo solo stazioni nascoste a disposizione.
In ogni caso trovo proficue le riflessioni fatte finora, è importante esprimere le proprie aspettative e desideri, e anche le cose che si vorrebbero fatte in modo diverso, le voci di dissenso servono a stimolare cambiamenti.
Ho messo in rilievo questi tre punti della risposta di Alberto che mi hanno lasciato perplesso e di seguito rispondo: 1) Feci delle proposte già più volte in occasioni passate e penso che non ci sia addirittura bisogno di metterle nero su bianco. In questo suggerimento ci sento purtroppo una antipatica nota polemica ingiustificata. 2) Per nuovi progetti, su cui alcuni di noi stanno lavorando, ci vuole tempo e il pessimismo non aiuta. E' soltanto un periodo difficile e occorre essere più concentrati e stimolare il lavoro dando precise indicazioni su cosa vogliamo realizzare. Abbiamo in cantiere due stazioni (Enrico e Marino) e le curve di Riccardo. La domanda è cosa occorre realizzare per avere un plastico modulare più divertente? La mia prima risposta è di organizzare incontri col digitale in forma privata, fuori dalle mostre e concordare un progetto più ampio di maggior coinvolgimento. In fondo Pallare e Finale erano un po' riunioni tra amici quasi in forma privata e se ci fosse stato il nostro presidente sarebbe stato ancora meglio. 3)Non ho letto alcuna "voce di dissenso", né di altri né mia. Stiamo cercando tutti di contribuire con ragionamenti e indicazioni e soprattutto in modo costruttivo.
Ci sono tanti spunti in questa discussione. Ad altri risponderò con più calma. Volevo solo sottolineare che la definizione di gioco e giocare può essere differente per ognuno di noi. In tutti questi anni di Vintage ed a tutte le sue manifestazioni non ho mai toccato un trasformatore e mi sono sempre divertito un casino. In molte occasioni delle manifestazioni digitali non ho toccato la centraline per ore ma il divertimento è sempre stato grande. Bisogna vedere sempre il lato ludico dei nostri incontri per dimenticare stanchezza e stress delll'allestmento e di tutte le problematiche delle nostre vite private. Se no, non c'è gusto.
La questione da me sollevata sul divertimento e gioco riguarda soltanto una parte del problema sollevato all'inizio della discussione (siamo bolliti?);un aspetto certamente non determinante e forse per molti poco significativo.Per ciascuno di noi la gratificazione,che controbilanci lo sforzo fisico-economico-organizzativo, può nascere da vari fattori, ma è comunque necessaria perché la partecipazione alle attività soprattutto costruttive sia sempre ad un buon livello. Forse è soltanto un problema che sento io, ma finché farò parte del Club è giusto che mi esprima.
La mia opinione sull' argomento e semplice, i fattori che rallentano la costruzione dei moduli sono i costi di costruzione e effettiva possibilità si utilizzo, cerco di spiegarmi meglio, un modulo tra materiale ligneo, paesaggistico, gambe secondo me un modulo costa circa 300€, spese per incontri di esposizioni circa 450€ per 3 giorni, diciamo di fare 3 incontri annui, spesa totale 1650, lo stipendio medio di una persona e di 1400€, vuol dire che una famiglia media deve investire più di uno stipendio mensile e visto la situazione economica che stiamo vivendo si pensa 2 volte a fare tali investimenti. Secondo fattore che alle manifestazioni forse giochiamo poco per noi ma molto per il pubblico, cerco di spiegarmi meglio, da bambini (almeno per me) quello che mi piaceva di più era comporre con le manovre il convoglio, e poi spedirlo in linea, per poi discomporlo e crearne un altro, forse negli incontri questo giocare viene a mancare, si potrebbe sfruttare di più il plastico come mondo cioè per esempio comporre un treno nella stazione centrale, per poi scomporlo in parte nel modulo di Piero (porto), il convoglio continua e sgancia 2 vagoni nella stazione secondaria di Enrico G., per finire il viaggio al porto di Enrico F. Personalmente ricordo con più soddisfazione le esposizioni vintage, perché forse abbiamo giocato maggiormente (perché il tipo di plastico lo permetteva) senza pensare al pubblico. Spero di essere riuscito a far capire a voi tutti cosa intendo in un modo chiaro e semplice.