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 Cormons, 3 maggio 1921: Caro.....
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Piero Chionna

Italy
8632 Posts

Posted - 24 May 2015 :  18:12:44  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
A cento anni esatti dall'entrata in guerra dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Una storia piccola piccola, per ricordare e per riflettere sul nostro passato e sul nostro futuro.
Una piccola storia di famiglia, di guerra e di amicizia, che introdurrà l'argomento ferroviario vero e proprio.

A presto

Piero

Pier Attilio Chionna

Italy
41 Posts

Posted - 24 May 2015 :  19:17:40  Show Profile  Reply with Quote
Attilio era nato nel 1884 in uno sperduto paesino del sud.
Conclusi gli studi elementari aveva iniziato a lavorare alla "putèa" (bottega) imparando ben presto l'arte del falegname.
In gioventù, in qualità di soldato del Genio Zappatori, aveva vissuto la terribile esperienza del terremoto di Messina del 1908.
Tornato a casa aveva continuato la sua attività di falegname fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale quando, all'età di 31 anni, fu richiamato e inviato al fronte insieme a tanti suoi amici e parenti.
Con loro e con tanti altri salì sulla tradotta e partì per una ignota e lontana destinazione.
Posso immaginare cosa potesse passare nella mente di quei giovani.
Forse nei loro pensieri aleggiava anche l'idea che sarebbe stata una guerra breve e incruenta.
In tanti dicevano che sarebe stato così ma, lo sappiamo, così non fu.
Tra i parenti che partirono con lui, Alfredo, Amleto, Francesco e Francesco di Paola non fecero più ritorno a casa.
Portavano il suo stesso cognome.
Anche per loro furono fatali la Bainsizza e il Monte San Michele.
Attilio invece fu più fortunato e, finita la guerra, tornò a casa.
Riprese il suo mestiere di falegname e mise su famiglia.
Certo, avrebbe potuto emigrare, andare in America o, come suo zio, in Egitto, ma non lo fece.
Dopo la tragica esperienza della Grande Guerra, Attilio non lasciò mai più il suo paese.
Non lo fece nemmeno molti anni più tardi, in occasione del matrimonio di Francesco, il suo secondo figlio.
Il Piemonte era troppo distante per lui, uomo del sud, preciso e rigido almeno al pari di quei giovani soldati austriaci che si era trovato di fronte durante la guerra.
Me lo ricordo Attilio, ormai vecchio, con il suo bel vestito, il cappello, il gilet e l'orologio a cipolla nel taschino, con la catenina sempre ben posizionata.
Adorava la musica di Puccini e Rossini.
Non amava parlare della guerra, ma appeso al muro aveva il quadro con la pergamena e la medaglia che il Ministero della Guerra gli aveva inviato a ricordo della sua partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.
Quel documento porta la data 21 febbraio 1921.

Attilio se ne andò a 85 anni, nel 1969, in un pomeriggio di agosto,

Tra le cose care che Attilio conservava gelosamente dentro una cassetta di legno fu ritrovato un portafoglio con una cartolina postale datata 3 maggio 1921.
Arrivava da Cormons, nel Friuli Venezia Giulia.
A scrivergli era Stefano, falegname di Cormons ed ex commilitone.
Si erano certamente conosciuti in zona d'operazione; probabilmente erano stati entrambi due soldati dei reparti zappatori della Fanteria.
Cormons si trova oggi in provincia di Gorizia, ma prima della Grande Guerra apparteneva all'Impero Austro-Ungarico.
Le truppe italiane la occuparono nel primo giorno di guerra, il 24 maggio 1915, esattamente cento anni fa.


Cormons, 3 maggio 1921

Caro Attilio,
come stai e come va il lavoro?
Fammi sapere se saresti disposto a venire da queste parti.
Io ho molto lavoro.
Ho pure del legname per mobili, noce e ciliegio da vendere.
Ne ho più di cinque vagoni.
Fammi sapere se interessa a te o a qualcuno delle tue parti.
.............
Tanti cari saluti
Tuo antico collega Stefano



Il ricordo di quegli avvenimenti termina qui, esattamente dove inizia il viaggio immaginario di quei vagoni.

Oggi mi piace immaginare Stefano, a Cormons, intento ad organizzare la spedizione e Attilio con l'orologio in mano in attesa del merci raccoglitore in arrivo sul primo binario della stazione sperduta nella campagna salentina e mi piace immaginare il movimento di vecchie locomotive in manovra, di vecchi autocarri e di carri a cavalli.
In silenzio, chiudendo gli occhi, ci riesco.




Cormons, 1917 (Foto Museo Centrale del Risorgimento - Roma)




Pier Attilio Chionna
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Piero Chionna

Italy
8632 Posts

Posted - 27 May 2015 :  18:35:00  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Che ne dite? Forse non interessa, ma io ho pensato di farvi comunque conoscere almeno uno dei personaggi del racconto.
Si tratta proprio di Attilio, qui fotografato insieme al suo Plotone Zappatori del 19° Fanteria Brigata Brescia.

La foto è stata scattata nel marzo 1907 e porta il timbro dello studio fotografico F.lli Colombai di Corso Garibaldi 74 a Napoli.
Purtroppo non riesco a risalire al luogo in cui fu scattata questa foto, se a Napoli, come presumibile dal timbro dello studio, opure a Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia) nella caserma in cui aveva sede il 19° Fanteria.

La foto riporta anche i nomi delle località in cui questo reparto era precedentemente intervenuto per portare soccorso alle popolazioni colpite dalle calamità naturali: Olivadi, Catanzaro, Palini (terremoto Calabria 1905) e Pollena, Trocchia, Ponticelli (eruzione Vesuvio aprile 1906).
Ricordo che il terribile terremoto di Messina si verificò l'anno successivo allo scatto di questa foto, il 28 dicembre 1908:
http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=terremotomessina&eventId=529c92e8d1251

Nella foto Attilio è quello seduto nella prima fila (secondo da destra) con la chitarra che si era costruito, tuttora esistente.
Al centro si nota un Ufficiale, mentre nella seconda fila dall'alto si vede il soldato in terza posizione da sinistra che sembra abbandonare la posa lasciandosi andare in un saluto con la mano.




Piero
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Raffaele Picollo

Italy
1086 Posts

Posted - 27 May 2015 :  22:06:00  Show Profile  Visit Raffaele Picollo's Homepage  Reply with Quote
Una bellissima storia, grazie Piero!

Raf
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Alberto Pedrini

Italy
11436 Posts

Posted - 27 May 2015 :  22:50:50  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Fruga fruga negli archivi ho trovato alcune foto di un mio omonimo antenato da cui si può ricostruire, forse, la vicenda.

Questo dovrebbe essere il camion della cartiera austriaca che Stefano si fece prestare per il trasporto del legname allo scalo, qui in transito sul ponte delle caprette.



Poco dopo, eccolo in prossimità dello scalo dove la 835 è già in pressione e pronta per spostare un carro alla volta sotto la gru.
Notiamo anche il torpedone dell'Hotel Royal probabilmente diretto alla vicina pieve con alcuni ospiti.



Stefano aveva anche trovato un amico munito di automezzo che gli dava manforte nel trasporto, eccolo già in fase di scarico mentre sopraggiunge con il suo carico



Dopo tre giornate di duro lavoro i cinque carri sono pronti per partire



La 835 si occupa della movimentazione dei carri verso lo scalo principale di Cormons



Dove vengono presi in carico da una potente 740 in partenza per il sud Italia



Ecco il convoglio in transito nei pressi della pieve, i turisti dell'Hotel Royal probabilmente assistono ad una funzione al suo interno



Mentre Stefano, parcheggiato il camion nei pressi dello scalo e dopo una doccia con cambio d'abito si appresta ad andare a piedi in stazione seguendo i binari per verificare che il viaggio del legname proceda per il meglio.




Alberto
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Piero Chionna

Italy
8632 Posts

Posted - 28 May 2015 :  00:09:14  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Raffaele Picollo

Una bellissima storia, grazie Piero!



Grazie a te Raffaele, ma come vedi, non finisce qui.

Piero
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Piero Chionna

Italy
8632 Posts

Posted - 28 May 2015 :  01:01:53  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Alla ricezione della lettera in arrivo da Cormons, Attilio aveva immediatamente telegrafato a Stefano per richiedere l'invio di cinque carri di legname e il vecchio commilitone aveva subito risposto confermando la ricezione della richiesta.
C'era anche il problema di decidere la stazione di arrivo del carico: tre le opzioni, Carovigno, Serranova e San Vito dei Normanni, tutte stazioni poste lungo il tracciato della linea adriatica poco a nord di Brindisi.
Serranova, la più vicina era dotata di un binario di scalo ma non serviva il paese, bensi le tenute agricole e l'omonimo Castello di Serranova, di proprietà del Principe Dentice di Frasso, una nobile famiglia, ricca proprietaria terriera, imparentata con la casa Savoia.
A testimoniarlo, ancora oggi, è la presenza sulla facciata dell'edificio di stazione dello stemma di casa Savoia (ndr dopo l'8 settembre 1943 la famiglia reale in fuga da Roma a Brindisi fu ospite dei Principi Dentice di Frasso)

Esclusa quindi Serranova. Tra Carovigno e San Vito, Attilio decise per quest'ultima stazione, già dotata di spazi ampi e attrezzature, anche se posta a 10 chilometri dal centro abitato (http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=1900)

A questo punto, sempre tramite telegramma, Attilio poteva dare a Stefano le ultime indicazioni necessarie.

Come testimoniato dalle vecchie immagini che, chissa come, sono giunte fino a noi, Stefano si era messo subito all'opera per reperire gli automezzi necessari al trasporto verso lo scalo di Cormons.
Dopo aver seguito personalmente tutte le operazioni si era premurato di informare Attilio dell'avvenuta partenza del carico di legname.
Purtroppo però non c'era alcuna certezza sugli effettivi tempi di consegna.

Possiamo solo immaginare che i carri siano stati inoltrati lungo la Udine - Trieste fino alla stazione di Monfalcone.
E' possibile ipotizzare che a Monfalcone i cinque carri di legname siano stati inseriti in composizione ad un merci proveniente da Trieste e diretto a Venezia via Portogruaro con successivo inoltro verso lo scalo di smistamento di Bologna.
Qui, ad aspettarli, c'era probabilmente la "Pierina", cioè la Gr.897-002, una macchina a vapore che si occupava delle manovre nello scalo bolognese.
Si trattava di una locomotiva di origine tedesca (ex BR 94) appena giunta in Italia in conto riparazione danni di guerra.

Piero
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Stefano Spina

Italy
896 Posts

Posted - 28 May 2015 :  08:06:06  Show Profile  Reply with Quote
Adesso si che praticamente tutta la faccenda è venuta alla luce, è stata una lunga ed impegnativa ricerca ma finalmente ci siamo, sono sicuro che Attilio e Stefano staranno sorridendo soddisfatti... e anche noi seppure a parti invertite dal momento che Attilio sta al Nord (suo malgrado) mentre è Stefano che sta al Sud.

Stefano
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Piero Chionna

Italy
8632 Posts

Posted - 29 May 2015 :  00:48:39  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Proprio così caro Stefano; è proprio una bella coincidenza di nomi.

Ed ecco la cartolina postale spedita da Cormons e regolarmente recapitata in un paese di oltre 11000 abitanti (censimento 1921) nonostante l'indirizzo approssimativo.



PS i cognomi sono stati cancellati


Piero
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Alberto Pedrini

Italy
11436 Posts

Posted - 29 May 2015 :  22:19:34  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Possiamo confermare che il carico è transitato verso lo scalo smistamento di Bologna, così appare dalle immagini di questo fotografo di origini teutoniche, forse un reporter che documentava la ricostruzione delle linee ferroviarie. In effetti il piccolo deposito sembra in buone condizioni, appena ricostruito.



La loco è ormai entrata a far parte del parco FS con le giuste marcature, la 002 era assegnata proprio a Bologna.



Da questa ultima immagine sembra che qualche tronco si sia perso per strada, la crisi post bellica e la sorveglianza notturna relativa hanno probabilmente dirottato parte del carico verso le stufe di qualche famiglia bisognosa.


Alberto
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Alberto Pedrini

Italy
11436 Posts

Posted - 30 May 2015 :  00:26:33  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Da un esame più attento della terza foto fatta a Cormons si nota anche il fratello del mio antenato, con una cagnolina e visibilmente filosoficamente intento a ragionamenti complessi sul come passare il resto della giornata all'aria aperta.


Alberto
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