- Ponte sullo Stretto di Bering -
- Un progetto al limite dell’impossibile -
 - Cartina Enryonthecloud / da: it.wikipedia.org - Per ponte sullo Stretto di Bering si intende un ipotetico ponte intercontinentale che dovrebbe attraversare lo Stretto di Bering tra Asia a America, collegando in meno di un’ora la penisola di Ciukci, il punto più orientale della Siberia (Russia), alla penisola di Seward, il punto più occidentale dell’Alaska (USA). Lo Stretto con i suoi 83 chilometri di distanza tra le coste dei due continenti è uno dei punti più strategici della geografia terrestre. Tra le svariate ipotesi che si sono susseguite nel corso di oltre un secolo, compresa la realizzazione di un tunnel sottomarino, quella che tuttavia risulterebbe più realizzabile, nonostante le criticità, sarebbe un lungo ponte di un centinaio di chilometri suddiviso in 3 sezioni, sfruttando la presenza delle due Isole Diomede che sorgono proprio al centro dello Stretto di Bering. Inoltre e se opportunamente collegato a tutte le attuali infrastrutture, come autostrade e linee ferroviarie come la Transiberiana e la Alaska Railroad, il ponte consentirebbe di percorrere via terra e ininterrottamente, i territori di Asia, America, Europa e Africa. Un collegamento stradale e ferroviario tra Asia e America risulterebbe vantaggioso per l’economia globale e avrebbe un’ulteriore alternativa al trasporto delle merci via mare e inoltre consentirebbe anche il passaggio di un possibile oleodotto e un gasdotto che permetterebbero il trasferimento delle risorse dalla Siberia all’Alaska, entrambi territori ricchi di idrocarburi. Nell’ipotesi venisse realizzato sarebbe il ponte più lungo del mondo mai costruito ed essendo attraversato dal “meridiano di cambiamento di data”, curiosamente consentirebbe a un viaggiatore che partisse dalla costa siberiana alla sera di arrivare a destinazione la mattina stessa di quando e partito secondo data e fuso orario americano dell’Alaska. Le difficoltà non sarebbero però poche ad aggiungersi all’enorme investimento economico impiegato; ci sarebbero importanti aspetti tecnici e ambientali che gli ingegneri dovrebbero valutare. Oltre al notevole sforzo tecnologico comportato, bisogna considerare le proibitive condizioni climatiche relative alle ubicazioni dell’infrastruttura, in quanto sorgerebbero in un tratto di mare relativamente calmo e poco profondo, ma molto insidioso caratterizzato dall’imprevedibile presenza di grandi iceberg per almeno otto mesi l’anno, che, con il loro ciclico spostamento verso sud, impatterebbero inevitabilmente contro la struttura sottoponendola a continue sollecitazioni. Non dovrebbero sottovalutare anche effetti di altri fattori naturali, come il vento, l’acqua, la salsedine marina, le temperature glaciali con picchi di -60°C oltre alla moderata sismicità della zona. Una soluzione per ovviare a molte di queste criticità sarebbe la realizzazione di un tunnel sottomarino di uguale lunghezza, che per le sue caratteristiche, qualora realizzato, diventerebbe il tunnel sottomarino più lungo del mondo e se per certi versi si eviterebbero molto problemi rispetto a una costruzione in superficie, i tempi di realizzazione sarebbero comunque sempre lunghi e costi altrettanto esorbitanti.
- 1849 -
Il desiderio di congiungere artificialmente le due terre ebbe inizio nel 1849, quando il primo governatore dei Territori del Colorado William Gilpin avanzò la proposta di collegare l’America all’Asia attraverso un sistema ferroviario intercontinentale che prevedesse anche la costruzione di un ponte per superare lo stretto di Bering.
- 1905 -
Nel 1905 fu la volta di E.H.Harriman, già presidente della Pacific Union Rail, che rilanciò il progetto di costruzione di un collegamento ferroviario tra i due continenti. Prevedeva un lungo tracciato che percorresse tutti gli Stati Confederati degli USA, collegandoli all’Alaska e attraversando il Canada fino ad oltrepassare lo Stretto per poi connettersi alla Transiberiana; a causa della guerra russo-giapponese del 1904-1905 il progetto venne abbandonato.
- 1906 -
Nel 1906 il New York Times pubblicò un nuovo progetto franco-americano ad opera del barone Loicq de Lobel, già capo del consorzio franco-statunitense “Trans-Alaska-Siberia Rail & Road Company”. - Link correlato Loicq de Lobel: https://en.wikipedia.org/wiki/Baron_Loicq_de_Lobel - La sua nuova proposta prevedeva l’analoga costruzione di una rete ferroviaria intercontinentale con un tunnel sotto la Stretto di Bering.
- 1908 -
Due anni dopo, l’ingegnere Joseph Baermann Strauss, che nella carriera eseguì la progettazione di oltre 400 ponti, tra cui il celebre “Golden Gate Bridge” di San Francisco, presentò un proprio progetto di ponte ferroviario come argomento delle sua tesi di laurea, però anche queste speranze svanirono con la scoppio della Prima Guerra Mondiale e la conseguente Rivoluzione Russa del 1917. - Link correlato Joseph Baermann Strauss : https://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Baermann_Strauss -
- 1943 - L’interesse a un collegamento sullo Stretto di Bering tornò nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, con il completamento della “Alaska Highway” che collega il territorio dell’Alaska al Canada e agli Stati Uniti continentali; già nel 1942 la “Foreig Policy Association” ipotizzava che il tracciato dell’autostrada proseguisse fino a collegarsi a Nome, remota località costiera dell’Alaska affacciata allo Stretto. - Link correlato Alaska Highway: https://it.wikipedia.org/wiki/Autostrada_dell%27Alaska -
- 1958 e 1986 -
Il progetto più completo risale al 1958 ad opera di Tung-Yen-Lin, ingegnere statunitense di origine cinese, già noto per la realizzazione di grandi infrastrutture negli Stati Uniti, che ripropose l’idea di attraversare lo Stretto con un lungo ponte a uso misto, stradale e ferroviario. - Link correlato Tung-Yen-Lin: https://en.wikipedia.org/wiki/Tung-Yen_Lin - Dopo anni di approfonditi studi, nel 1986 Tung-Yen-Lin, già titolare del “T.Y. Lin Internatinal Group”, fondò “International Peace Bridge Corporation” pubblicò un completo studio di fattibilità del progetto, seppur in piena “Guerra Fredda”.
- Il progetto di Tung-Yen-Lin -
Il progetto dell’ingegnere Tung-Yen-Lin, scomparso nel 2003, prevederebbe l’attraversamento dello Stretto di Bering mediante un ponte lungo circa 97 km e formato da 3 sezioni principali: la prima di circa 40 km che collega la costa dell’Alaska all’isola “Piccola Diomede” appartenente agli Stati Uniti, un tratto intermedio di circa 17 km che collegherebbe entrambe le isole Diomede e l’ultimo tratto, anch’esso di circa 40 km, che unirebbe l’isola russa “Grande Diomede” alla parte di costa siberiana più vicina, posta più a nord. Il ponte così completato avrebbe un tracciato non rettilineo ma consentirebbe di collegare in meno di un’ora la città americana di Nome a quella russa di Uélen. La sua realizzazione richiederebbe contestualmente la costruzione di nuove autostrade e collegamenti ferroviari in entrambi i Paesi per collegare queste città al resto dei due continenti. Secondo il progetto originario la struttura sarebbe formata da 220 campate a piano ribassato tra i 450 e i 500 metri di luce e 100 metri di altezza ciascuna, sostenute da altrettanti 220 piloni poggianti sul fondale marino con una complessa anima di acciaio e una specifica mescola di cemento armato ad alta tenacità ricoperto da speciali strati protettivi di rivestimento esterno. I piloni avrebbero un diametro e un peso imponenti, oltre ad una particolare morfologia funzionale a contrastare la resistenza al vento e soprattutto le frequenti sollecitazioni dovute all'inevitabile impatto degli iceberg che stagionalmente percorrono verso sud l'intero tratto di mare. La profondità del mare in quella zona varia tra i 40 e i 90 metri. L’impalcato superiore del ponte avrebbe una suddivisione verticale in 3 piani sovrapposti e ospiterebbe: - in quello superiore un’autostrada con più corsie per ciascun senso di marcia e il cui fondo stradale sarebbe realizzato con speciale asfalto drenante - - in quello intermedio la linea ferroviaria ad alta velocità con un binario per ciascun senso di marcia e un binario centrale di servizio - - il piano inferiore sarebbe cieco e completamente coibentato analogamente a un grande cavedio per le speciali tubature del gasdotto e dell’oleodotto, oltre ad percorso di ispezione. I costi di realizzazione stimati si avvicinerebbero ai 100 miliardi di dollari e tempi previsti tra i 10 e i 15 anni.
 - Foto da: infomotori.com -
Si sono susseguiti nel tempo progetti di collegamento proposti da parte di un continente o dall’altro, proposte che si sono scontrate con una situazione geopolitica ed economica estremamente delicata. I problemi legati alla realizzazione di un collegamento (ponte o tunnel) sullo Stretto di Bering sono numerosi: investimento economico smisurato, condizioni climatiche rigide e situazione di lavoro ardua in uno degli ambienti più ostili del mondo, interessi politici complessi e in continuo divenire. Problemi controbilanciati da evidenti vantaggi economici realizzabili, ma i cui frutti si inizierebbero a cogliere solo dopo l’effettiva realizzazione dell’opera. Due mondi attraverso un ponte o un tunnel della “pace” resta comunque un bel sogno.
- Fuso orario - Tra le 2 isole passa il “la linea internazionale di cambiamento data”, per cui il fuso orario della Grande Diomede è quella russa (UTC+12), mentre quella della Piccola Diomede è quella americana (UTC-9), per cui, nonostante la loro vicinanza (3.800 metri), la Grande Diomede è 21 ore avanti rispetto alla Piccola Diomede. Un’apparente differenza di sole 3 ore; per 21 ore al giorno le due isole si trovano in due giorni diversi. Esempio: alle ore 17,30 di sabato sulla Piccola Diomede (lato America), sulla Grande Diomede (lato Russia) corrispondono le ore 14,30 di domenica. Apparentemente l’isola Piccola Diomede più orientale, sembrerebbe essere tre ore avanti rispetto alla Grande Diomede più occidentale, invece è ventuno ore indietro.
 - Foto da: infomotori.com - - Linea internazionale di cambiamento data -
 - Cartina da: itinerariodiviaggio.com -
- Quelli che potrebbero essere i collegamenti tra i continenti -
 - Foto da: infomotori.com -
- Fonte: it.wikipedia.org - - Nino -
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