Gian Michele Sambonet
Italy
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Posted - 12 April 2010 : 10:19:40
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- BR 42.90 (Franco-Crosti) -
- Cenni di storia -
È noto che la macchina a vapore trasforma in forza motrice non più del 20% del calore prodotto. All'inizio del XX secolo le Ferrovie dello Stato italiane consumavano annualmente due milioni e mezzo di tonnellate di carbone, cioè la quinta parte del carbone consumato in Italia, tutto importato dall'estero.
Più che altrove quindi, i tecnici italiani si preoccupavano di migliorare il rendimento delle locomotive.
Le caldaie con buona vaporizzazione, la doppia espansione, il vapore surriscaldato erano sistemi già noti e in uso presso tutte le ferrovie.
Per migliorare maggiormente il rendimento, gli ingegneri Attilio Franco e Piero Crosti inventarono nel 1938 una sorta di caldaia supplementare nota col nome di preriscaldatore Franco-Crosti.
I fumi, i gas e i vapori di scarico, opportunamente raccolti, venivano convogliati in due contenitori cilindrici laterali dove l'acqua proveniente dal tender subiva un primo riscaldamento.
I gas di combustione, che normalmente giungono nella camera a fumo a 350° centigradi, mandavano l'acqua in caldaia a una temperatura di circa 150° centigradi, molto vicina al punto di vaporizzazione, con economie di combustibile intorno al 20%.
La prima sperimentazione del sistema Franco-Crosti avvenne presso le FS utilizzando una "Mucca" (gruppo 670).
La trasformazione, eseguita nel 1939 sulla locomotiva 670.030, diede origine al gruppo 672, ma questo rimase tuttavia composto dalla sola unità trasformata che fu rinumerata 672.001.
Negli anni a seguire le FS trasformarono numerose locomotive, sia per treni passeggeri sia per treni merci.
Il sistema suscitò l'interesse di varie amministrazioni ferroviarie europee ed extraeuropee, che costruirono o modificarono alcune macchine dei loro parchi.
Nel 1951 la Deutsche Bundesbahn costruì 2 locomotive Franco-Crosti a 2 preriscaldatori classificate come BR 42.90, dalla trasformazione di 2 BR 52.
Seguirono tra il 1954 e il 1958 altre 31 locomotive della classe BR 50.40, dalla trasformazione di altrettante BR 50.
Dal 1952 al 1958, le 2 BR 42.90 furono assegnate al deposito di Bingerbrück, in seguito a quello di Oberlahnstein fino a quando non furono ritirate nel 1960.
Sebbene progettualmente fossero BR 52, le 2 locomotive furono inserite nella classe 42, a causa del loro carico assiale incrementato da 15,4 t a 17,4 t.
Queste macchine presentavano 3 camini, quello anteriore era utilizzato solo durante l'accensione.
I deflettori parafumo furono applicati a pochi mesi dalla loro entrata in servizio. In seguito furono applicati deflettori anche ai camini laterali.
Senza dubbio, il perfezionamento Franco-Crosti arrivava tardi nella storia della locomotiva a vapore e in un'epoca nella quale si sa benissimo che il futuro era nella trazione elettrica e diesel.
Inoltre, la pulizia degli elementi laterali era fastidiosa, perché è qui che si raccoglie tutto quello che si accumula nella cassa fumo in termini di fuliggine e di catrame.
Queste caldaie di preriscaldamento aggiuntive subivano una notevole corrosione, il che rese la manutenzione troppo costosa.
- Dati tecnici -
- Anno: 1951 - - Modello: 1'E h2 - - Potenza: 1.630 PSi - - Velocità massima: 80 km/h - - Lunghezza: 22.975 mm - - Diametro ruote motrici: 1.400 mm - - Diametro ruote bissel: 850 mm - - Diametro cilindri: 600 mm - - Corsa: 660 mm - - Griglia: 3.9 m² - - Superficie di evaporazione: 215,2 m² - - Surriscaldatore: 63,5 m² - - Pressione di esercizio: 16 bar - - Peso di servizio: 98,7 t - - Peso aderente: 87,1 t - - Carico massimo per asse: 17.6 t -
- Tender: 2'2' T 30 -
- Unità costruite: 2 -
- Industria costruttrice: Henschel -
- Numerazione DB: BR 42 9000-9001 (ex BR 52 893-894) -
- Immagini -
- BR 42 9001 nel deposito di Bingerbrück nei primi anni '50 -
- Foto: Collezione privata -
- Fonte: Clive Lamming - - Michele / Nino -
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