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Andrea Ricci
Italy
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Nino Carbone
6994 Posts |
Posted - 10 March 2011 : 11:11:59
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- Belle, interessanti e storiche le foto, belli i link -
- Chi negli anni '60 era bambino sentiva parlare degli emigranti in maniera soffusa e lontana senza immaginare che queste persone pur di lavorare erano disposte a qualsiasi tipo di sacrificio: lingua, viaggio, condizioni di vita e fatica, anche perchè tutti i lavori a cui venivano sottoposte erano prevalentemente faticosi -
- Le foto parlano da sole -
- Complimenti per la sensibilità con la quale avete evidenziato la dura vita dei nostri connazionali -
- Nino - _________________________________________________________________________________________________ |
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Ely Peyrot
Italy
1453 Posts |
Posted - 10 March 2011 : 21:45:21
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Per il 150. è giusto ricordare (per questo ho apprezzato molto l'idea del tema di esposizione a Verona) che trasporti, navi e treni, ed emigrazione hanno accompagnato il popolo italiano nella sua dura crescita unitaria ancora incompiuta. Alla fatica della parte economicamente più debole del paese, ma sostanzialmente la più forte nei meriti, non ha mai corrisposto governanti all'altezza del compito. I treni hanno partecipato alla storia dei popoli. Un'altra volta si potrebbe sviluppare il tema delle "tradotte militari della prima e seconda guerra": parte italiana e parte austro-tedesca. E perché no, anche i treni "piombati" nazisti. |
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Enrico Gazzola
Italy
646 Posts |
Posted - 10 March 2011 : 22:34:21
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Purtoppo anche i treni "piombati" nazisti, fanno parte della storia,anche se con risvolto negativo, e non bisogna dimenticare, per onorare il sacrificio di quelle genti che hanno contribuito alla nostra libertà. Proporli in un ambito come il nostro dove si porta in luce la parte luminosa della storia ferroviaria,sarebbe interessante. |
Enrico |
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Alberto Pedrini
Italy
11477 Posts |
Posted - 10 March 2011 : 23:52:57
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Ragazzi, quelle pagine di storia le lasciamo commemorare in ambito diverso, mai e poi mai vorrei avere sul plastico una riproduzione di eventi così disumani. Sto male solo al solo pensiero. L'emigrante è cosa diversa, la scelta di salire sul treno è sua, c'è sempre la voglia di riscatto sotto, e un po' di coraggio nel lasciare la casa, sempre con dignità e libertà. E' quello che ci fa scattare ammirazione e commozione, la capacità di mettersi in gioco fino in fondo, la determinazione a resistere al duro lavoro. Le foto che avremo sul manifesto saranno quelle più gioiose, dei rientri, delle feste e dell'orgoglio nazionale. Scoprire queste pagine di storia industriale mi rende veramente orgoglioso di appartenere a questa bistrattata Italia. Marklinfan Club Italia, what else? |
Alberto |
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Enrico Gazzola
Italy
646 Posts |
Posted - 11 March 2011 : 20:12:28
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Anche io sono figlio di migranti, mia madre (1925) all'età di un anno lasciò l'abruzzo e si trasferì a Torino,perchè mio nonno maestro sarto, venne chiamato a lavorare da un amico conosciuto sotto le armi nella prima guerra mondiale e mio padre (1912) nel 20 si trasferì a torino con la famiglia, perchè mio nonno paterno venne trasferito dalla lombardia dall'azienda cui lavorava. Si conobbero e poi si sposarono nel 54 a Torino e nel 61 arrivai io,mio fratello nel 57. Vissi a torino fino al 68 e poi mi trasferii in Liguria. Il mio cuore però è rimasto a torino insieme ai pochi parenti rimasti. Anche li i treni furono determinanti. A torino nacque la mia passione per i treni all'età di due anni e mezzo e continua ancor oggi con nuovo fervore per merito del gruppo. |
Enrico |
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Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 14 March 2011 : 01:36:19
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Enrico, anch'io ho vissuto a Torino dal '62 al '66. Magari ci siamo visti davanti alle vetrine del negozio vicino a Porta Nuova.
Ciao, Piero |
Piero |
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Andrea Ricci
Italy
96 Posts |
Posted - 22 March 2011 : 12:51:30
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Da "Eisenbahn Kurier Special 37 - 2. Quartal 1995", il racconto di Franz Eigl, che nel Gennaio 1965 alla guida della E94 023 condusse un treno di lavoratori italiani da München Hbf a Stuttgart. Circa 700 emigranti italiani arrivano con un ritardo di oltre cinque ore al binario 12 della stazione bavarese. Sul binario opposto numero 13, non un treno di lusso, ma un convoglio composto da 6 carrozze a tre assi Umbauwagen (B3yg) attende i 300 lavoratori che devono continuare il loro viaggio verso le fabbriche del Baden Württemberg. Un trasbordo difficile con pacchi e valige, porte che nel disordine non rimangono chiuse per piú di qualche istante, soste prolungate alle varie stazioni (Günzburg, Ulm, Göppingen, Plochingen ecc.) dove mano a mano gli emigranti scendono e vengono accolti da parenti e amici che da ore li attendono al gelo, partenze “al volo” dopo un lungo fischio e la E94 immediatamente lanciata a tutta velocità (90 km/h – il peso trainato è molto limitato) per evitare un ulteriore accumulo di ritardo.
Ecco una scansione dell´articolo:
Ciao e grossi complimenti per il successo della manifestazione veronese! Bravi! |
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Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 22 March 2011 : 17:38:09
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Grazie Andrea per questo ulteriore e importante contributo. Mi sto rosicchiando le dita perchè non riesco a comprendere appieno il testo.
Ricordando gli italiani che anche oggi lavorano in Märklin, mi piace immaginare che su quel treno ci siano stati anche alcuni nostri connazionali diretti a Göppingen, nel mitico stabilimento di Stuttgarter Strasse.
Piero
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Piero |
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Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
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