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Paolo Lupano
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Posted - 17 September 2016 : 12:05:03
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Central Station 3
Una nuova dimensione
Più veloce, più comoda, ancora più pratica nell'uso: Con la Central Station 3 Märklin mette in pista la successiva generazione del comando digitale di controllo dei plastici.
E' sorprendente come i tempi cambiano. Dalla presentazione della CS2 sono già passati sette anni e l'apparato digitale sente il battito del tempo. Nell'elettronica questo lungo lasso di tempo è un indizio sufficiente alla base del cambiamento per l'anno che viene. Gli sviluppi come gli ampliamenti al formato DCC, l'introduzione del mondo dei giochi Mfx + o l'estesa realizzazione del mondo degli itinerari sono diventati difficilmente supportabili da questo apparato. Ma il Meglio è sempre nemico del Buono. I nuovi sviluppi nella tecnica computeristica e nell'elettronica premono per un ingresso nella tecnica fermodellistica. La risposta di Märklin a questa sfida si chiama CS3. Gli sviluppatori della Märklin hanno focalizzato i seguenti criteri:
-più possibilità di poter accordare il sistema alle esigenze individuali di particolari gruppi di clienti;
-ulteriore sviluppo dell'innovativa e facile da usare superficie di utilizzo;
-la previsione di sufficienti risorse per gli anni a venire;
-compatibilità con quanto Märklin ha realizzato finora.
La risposta a queste linee guida sono in egual misura questi due nuovi apparati:
1. La Central Station 3 con il numero di catalogo 60226
2. La Central Station 3 plus con il numero di catalogo 60216
Perchè due apparati? La risposta è semplice. Perchè c'è una grossa differenza tra le esigenze che un fermodellista pone alla base della gestione della sua ferrovia in miniatura.
Appartenete Voi a quei fermodellisti che vogliono installare solo una unità centrale per il controllo di tutto il vostro impianto? Allora la versione 60226 è la scelta giusta per voi (con questo apparato ci può essere in tutto il sistema solo un apparato). Ma ciò non significa che questo apparato non possa essere ulteriormente ampliato. Perchè con la CS3 plus potete aggiungere come completamento tanti apparati quanti ne volete come completamento. Ma chi di questa possibilità almeno all'inizio non sente l'esigenza, approfitterà volentieri del prezzo vantaggioso della CS3 rispetto alla CS3 plus. La CS3 plus possiede rispetto alla CS3 una ulteriore aggiuntiva caratteristica in dotazione. Essa dispone di una diretta possibilità di collegamento con i moduli di retroazione 60881 e 60882. Per entrambe le versioni della CS3 esiste la possibilità di collegare conformemente ai propri desideri su un terminale 60125 il modulo di retroazione L88 (60883) e, se desiderato, ulteriori moduli di retroazione (60881 o 60882). L'opzione per elevare una CS3 a CS3 plus è del resto già in fase di preparazione. Per entrambi gli apparati è è comune il fabbisogno di un alimentatore. I fermodellisti con una tensione di rete di 230 volt si servono delle sperimentate versioni 60101 o LGB 51095 (solo per scala 1 o scala G) o 60061 per tutti gli altri scartamenti. I modellisti con una tensione di rete di 120 volt possono ricorrere all'alimentatore switching di rete 60065. I trasformatori sono completamente inadatti all'alimentazione di entrambi gli apparati e non si deve fare nessun esperimento per evitare danni. Per il resto la CS3 e la CS3 plus sono identiche. Entrambi gli apparati posseggono le seguenti caratteristiche:
-Cuore e cervello del sistema è un nuovo processore che può realizzare i desideri di utilizzo degli utenti o le direttive di programmazione automatica più velocemente e pertanto più efficacemente. Un incremento di velocità di 7x la dice lunga.
-La memoria interna ora è di 4 GB che con una scheda di memoria SD può essere aumentata a 32 GB.
-Il display con una diagonale di 7 pollici ha, rispetto alla CS2, non solo una una evidente più alta risoluzione di 1024 x 600 punti, per una rappresentazione ancora più viva e ricca di dettagli, ma anche funziona efficientemente come Touchscreen. Basterà quindi sfiorare lo schermo, esercitare pressioni non sarà più necessario. Ci sono anche parecchi punti di sfioramento e di conseguenza, per esempio, la possibilità di zoomare mediante l'uso di pollice e indice.
-Diventano supportabili fino a 32 funzioni di commutazione nelle generazioni di decoder per questo predisposte.
-Un altoparlante incorporato rende possibile ora direttamente la riproduzione di effetti sonori aggiuntivi come quelli delle locomotive mfx + . In alternativa può essere ulteriormente integrato un altoparlante stereo.
-Adesso possono essere direttamente collegati fino a due apparati USB come tastiera, maus o memoria stick.
-La Central Station 3 è al centro di ciò che riguarda l'aggiornamento di loco Märklin o di apparati collegati Märklin. A nuove possibilità porta anche la superficie di utilizzo. I due sperimentati regolatori rotanti della CS2 si trovano adesso anche sulla CS3. Ma tutte le varie operazioni corrono adesso esclusivamente sul nuovo display a colori. La disposizione di ciascun livello di funzionamento è stata configurata in modo completamente nuovo. Rispetto alla CS2 c'è un altro concetto di utilizzo a cui ci si abituerà presto e poi si possono godere anche i vantaggi ed il comfort di questi passi operativi. Punto centrale è il layout si cui uno può sorvegliare lo stato dell'impianto e può gestire scambi e segnali per un esercizio ferroviario senza problemi. Nella parte inferiore del display c'è una striscia su cui si trovano le loco da comandare. Sul lato superiore si trova un'ulteriore striscia che illustra ulteriori funzioni, ad esempio la memory. Questo livello tuttavia diventa necessario durante l'esercizio solo in casi eccezionali ricorrendo ad esso nella pratica solo raramente. Concentriamoci adesso soprattutto sul layout. Mentre la CS2 rendeva possibile solo una parte semplificata della riproduzione dei binari, è adesso possibile nella CS3 anche la riproduzione di sezioni di binario curve. Lo stato di commutazione di uno scambio viene mostrato a colori. Rosso significa la posizione “deviata” della lingua dello scambio mentre la sezione colorata di verde sta per “diritto”. La sperimentata regola mnemonica sulla prima lettera di rosso e deviato (rot und rund) così come verde e diritto (grün und gerade) continua ad esistere. La rappresentazione del segnale è molto più dettagliata e pertanto più chiara. Il comando della ferrovia modello non è mai stato così ben visibile. Un grosso aiuto è rappresentato dalla funzione zoom con cui la sezione di plastico può essere ingrandita o rimpicciolita a piacere. Chi è abituato ad usare un tablet-pc o uno smartphone si servirà di questa funzione istintivamente. A proposito: chi desidera sfruttare questa funzionalità su di un PC integrato o su app per un tablet-pc e smartphone non sarà deluso dalla CS3. Adeguate soluzioni sono già in preparazione. La nuova generazione di decoder mfx rende possibile, come noto, fino a 32 funzioni di commutazione. Queste possono essere affiancate alle classiche funzioni visive e acustiche così come a raffinatezze come aggancio telex, generatore di fumo o motori aggiuntivi naturalmente anche dalla combinazione di itinerari di marcia e sequenze di attività. Come queste funzioni vengono comandate e visualizzate nella nuova CS3 e CS3 plus, sarà l'argomento principale della prossima uscita. |
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Posted - 18 September 2016 : 21:49:09
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Originally posted by Paolo Lupano
CS3 seconda parte
Semplicemente partire
Nella precedente puntata vi abbiamo fornito una visione di base della nuova Central Station. Con la seconda parte passiamo ad una disamina dal punto di vista pratico.
Con la Central Station 3 e la Central Station 3 Plus Märklin mette in mano ai fermodellisti un apparato di controllo digitale che offre molte possibilità di collegamento e controllo grazie al moderno touch screen a colori ad alta risoluzione, ai due regolatori di marcia, al quadro di controllo dei binari, tutti fattori grazie ai quali il comando dei treni e dell'intero impianto diventa quasi confortevole. Märklin rinuncia ai noti tasti di funzione fino ad ora presenti in quanto adesso ciascuna funzione si può commutare tramite il tocco di un dito. E chi vuole richiamare un nuovo menù o far comparire una nuova loco sul quadro di comando, deve adesso solo sfiorare lo schermo a colori. Questo principio è ben noto in quanto presente sui moderni smartphone e tablet. Al centro della CS3 si trova il layout (quadro di comando dei binari). Questo è per esperienza la superficie di utilizzo da cui si ricava la maggior parte delle informazioni sul funzionamento della propria ferrovia . Altro punto importante: il quadro di guida. Da esso si ottengono le informazioni sul movimento delle locomotive e si influisce sulle singole funzioni. L'esercizio ferroviario è supportato inoltre dai seguenti formati digitali:
. il classico formato MM2; . il formato DCC; . il formato mfx; . il mondo dei giochi con il formato mfx +.
Le locomotive sull'impianto sono gestite dalla CS3 in base ad una lista di locomotive in cui ognuna viene inserita con tutte le informazioni importanti per il funzionamento. Le loco mfx e mfx+ si registrano come di consueto automaticamente mentre per tutti gli altri formati è a disposizione un supporto costituito dai suggerimenti d'aiuto come la ricerca di funzione, l'appoggio della banca dati e il lettore di carte di locomotive. Naturalmente le loco con formato MM2 o DCC possono essere inserite anche manualmente. Per consultare la lista delle locomotive adesso è sufficiente scorrere col dito sul bordo in basso dello schermo come su di uno smartphone. Il modello desiderato viene scelto dalla lista delle loco e posizionato con un ulteriore movimento di scorrimento a destra o a sinistra su uno dei due quadri di comando a disposizione. Volete richiamare una determinata funzione di locomotive? Per i regolatori di marcia destro e sinistro può essere evidenziata, per la loco di volta in volta in attività, una finestra con i tasti funzione. Il numero degli elementi che vengono mostrati è conforme all'estensione delle funzioni di cui la locomotiva è fornita. Il limite massimo di funzioni è 32 e corrisponde al numero massimo di funzioni che possono essere inserite nell'attuale generazione di decoder mfx.
32 funzioni per ciascuna locomotiva? Questa sembra davvero una cosa spropositata, ma effettivamente queste funzioni sono predisposte e si tratta di complete sequenze di esercizio da mettere in atto e che vengono predefinite negli itinerari. Dal punti di vista fermodellistico si possono assemblare sequenze di esercizio come la messa in servizio di una locomotiva, la partenza in una stazione, il “valzer degli agganciamenti” (lo sganciamento di una serie di vagoni di una loco comprensivo del necessario movimento in avanti e indietro della motrice), la sequenza di rumori di esercizio nel deposito di locomotive e cose analoghe e poi la riproduzione dell'attuale gioco, opzione questa supportata in modo ottimale dalle locomotive mfx e mfx+. Quali funzioni siano al momento inserite lo si rileva attraverso i simboli funzione di colore differente. E' di nuova concezione l'indicazione della velocità delle locomotive: essa viene ora rappresentata su di un istogramma. La velocità ora può essere cambiata tanto con lo scorrimento del dito su di esso, quanto mediante l'utilizzo del tutto classico dei due regolatori di marcia.
Una specialità della CS3 è costituita dai modelli mfx+. Per questi sono disponibili, come noto, speciali cabine di guida che si ispirano a quelle del prototipo e che, come per il medesimo, richiedono lo svolgimento di sequenze operative (ad esempio il rifornimento dei materiali necessari per il funzionamento, il non perdere di vista la pressione della caldaia). In questo caso una locomotiva in questa specifica modalità di gioco necessita della totale concentrazione dell'operatore e solo un modello mfx+ per volta può, come già nella CS2, essere guidato sullo schermo.
La CS3 è oltremodo versatile. Chi già utilizza altre unità di comando le può impiegare ancora (vedi riquadro a pag.31*). Tuttavia si dovrebbero abbinare alla CS3 solo Central Station 2 a partire dalla versione Hardware 4.x. Gli utilizzatori della CS3 plus possono invece impiegare anche una CS2 con la versione Hardware 3.x o precedenti. Ma questo vale solo nel caso in cui nessuna altra CS3 venga impiegata nell'intero sistema. Tutte queste limitazioni vanno sopportate, nel caso in cui i rispettivi amplificatori di potenza di questi apparati vengano utilizzate per l'alimentazione di diversi settori dell'impianto.
Ulteriori apparati CS2 con versione Hardware antecedente la 4.x possono essere impiegati solo come pure unità di comando e questa combinazione non è un problema. I precedenti booster 6015 o 6017, a causa della scarsa capacità di feed-back, hanno poco senso d'impiego come unità per la fornitura di alimentazione nei moderni impianti ferroviari in miniatura essendo l'esercizio mfx+ non possibile con questi vecchi booster. Pertanto su entrambi i tipi della CS3 non c'è nessuna possibilità di collegamento per questi apparati antiquati.
Per il collegamento di ulteriori elementi come booster 60174, Mobile Station, moduli di retroazione L88 (60883), Connect 6021 è disponibile di serie un collegamento con la CS3. Essendo necessari più collegamenti per questi apparati, il numero di dette connessioni può essere ampliato attraverso l'impiego del terminale 60125. Ogni terminale, che in modo seriale viene inserito in questa sequenza, aumenta il numero di tali collegamenti di quattro unità. Teoricamente può essere così creata una progressione della lunghezza di 100 metri. E se a qualcuno questo non dovesse risultare sufficiente, può integrare ulteriori terminali a ogni CS3 plus o CS2.
Siamo così alla fine del primo excursus sulla Central Station 3 nella pratica. Nel prossimo numero installeremo differenti articoli elettromagnetici quali deviatoi e segnali. Lasciatevi sorprendere da quanto, in questa operazione, il sistema vi supporti in modo efficace.
Alimentazione della Central Station 3 Per l'alimentazione della CS3 possono essere installati sui plastici in scala H0 o N solo gli alimentatori “switching” da rete 60061 o 60065 (per tensione di rete di 120 Volt). I trasformatori non sono più ammessi per tale alimentazione. I fermodellisti della scala 1 e della scala G hanno come alternativa la scelta fra l'alimentatore di rete 60101 (Märklin) o 50095 (LGB). Con fino a 5 Ampere di corrente sull'impianto, viaggiano senza problemi anche treni ad alto assorbimento di corrente con doppia trazione e carrozze illuminate. Ambedue gli ultimamente richiamati alimentatori di rete 60101 e 55095 sono approvati per l'alimentazione di entrambe le due grosse scale. Per motivi di sicurezza tale potenziale di elevate correnti non è approvato per l'H0 o scale più piccole. |
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Posted - 18 September 2016 : 21:49:49
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Originally posted by Paolo Lupano
UN APPARATO DI COMANDO PER TUTTE LE NECESSITA'
Con la Central Station 3 Märklin soddisfa le più disparate necessità dei fermodellisti. Vi portiamo quattro esempi.
Le possibilità che si delineano con la Central Station 3 (art.60226) o con la Central Station 3 plus (art.60216) sono molteplici. Vengono prese in considerazione tutte le possibili esigenze e desideri dei disparati utilizzatori della moderna tecnica di controllo della ferrovia in miniatura. La giusta strategia alla base dell'attuazione del sistema individuale di gestione del proprio plastico è uno dei passi decisivi della fase di pianificazione e realizzazione di una ferrovia in miniatura. Di quali componenti ho bisogno per la realizzazione delle mie idee? Quale della mia precedente accessoristica posso continuare ad utilizzare? Queste sono solo alcune delle domande che fanno sempre riflettere i fermodellisti sulla soluzione ideale. In realtà la “soluzione ideale” per tutti i plastici non esiste, le esigenze individuali dei fermodellisti sono troppo dissimili. Sulla base di quattro differenti esempi, noi vogliamo passare in disamina le possibilità ottimali per l'impostazione del problema attuale. Forse vi identificherete in uno dei casi prospettati.
1. DI NUOVO IN CARROZZA
Le pareti domestiche sono realizzate, i bambini sono fuori casa. La passione per il fermodellismo divampa di nuovo in voi. Possedete perfino un plastico datato che volete ristrutturare e dotare della moderna tecnica digitale. Una domanda che si pone subito all'inizio a molte potenziali persone che tornano ad interessarsi della ferrovia: posso tornare ad utilizzare i miei vecchi binari? Sì, senza problemi. Dovete soltanto preoccuparvi che i condensatori per la soppressione delle interferenze siano eliminati dai binari di raccordo (ad esempio il 5131 del binario M). Questa è l'unica modifica indispensabile.
La Central Station 3 (art.60226) si presenta come moderno apparato di controllo. Per l'alimentazione di questa CS3 viene impiegato un alimentatore “switching” da rete 60061. Se le vostre loco contengono già un vecchio decoder per più treni, questi modelli possono essere gestiti dalla CS3. Non è necessaria nessuna trasformazione. A questi decoder per la gestione di più treni appartengono anche i precedenti moduli Delta che esistono da oltre 20 anni. Per questi modelli è sufficiente regolare uno uno dei quindici possibili indirizzi digitali e caricare il modello con questo indirizzo sulla CS3. Per inserire locomotive analogiche si dovrebbe prendere in considerazione l'idea di dotarle con un motore digitale ad alte prestazioni.
Veniamo ora alla gestione degli articoli elettromagnetici. In linea di principio sarebbe possibile mantenere su tali impianti le scatole di comando e commutazione per scambi e segnali finora installate su tali impianti. Ma qui nella CS3 ha un senso chiaramente l'installazione degli articoli elettromagnetici di serie, dalle più spiccate possibilità di utilizzo, per convertire sin dall'inizio anche questo settore all'esercizio digitale. Il decoder m83 può commutare sino a quattro deviatoi o segnali. Anche i binari di sganciamento possono essere gestiti dal medesimo decoder. Come potete vedere: la risalita in carrozza riesce estremamente confortevole con la CS3.
2.TRASFORMAZIONE DI UN PLASTICO MINITRIX
Qui la Central Station è improntata alla massima possibile compatibilità. Tanto la CS3 quanto la CS3 plus sono altrettanto adatte alla scala N. anche plastici più grossi possono essere alimentati con questa unità centrale perchè le loco e gli articoli elettromagnetici nello scartamento N di solito hanno bisogno di meno potenza dei prodotti in H0.
Perchè le vostre locomotive possano essere riconosciute dalla Central Station dovete conoscere il formato DCC. Per il ricondizionamento delle loco trovate nell'assortimento Trix il decoder 66840 e, completamente nuovo, il 66841. Il decoder 66840 è adatto per i modelli che sono forniti dalla fabbrica con l'interfaccia di Trix a 14 pin, il 66841 per loco con interfaccia NEM a 6 pin. Nel caso di installazione del decoder 66841, deve prima essere verificato se nel modello vi è abbastanza posto disponibile per l'installazione. Su questo, nei casi dubbi, vi aiuta volentieri il vostro negoziante di fiducia. Inoltre: le alternative possibili per la Central Station nei formati MM2 o mfx non sono estensibili alla scala N.
Per quanto concerne scambi e segnali avete bisogno soprattutto del decoder 60831 che è adatto fino a quattro di questi articoli elettromagnetici. Oltre ai contattori Reed si ha bisogno in Minitrix per la retroazione delle loco del modulo di retroazione S88 DC (art. 60882). Su questo modulo viene mostrato se in un determinato punto si trova un qualcosa che assorbe corrente come, ad esempio, una locomotiva. Chi installa la CS3 al posto della CS3 plus, deve mettere in conto accanto a questo modulo di retroazione anche il modulo di retroazione L88 (art.60883) e l'alimentatore “switching” da rete 66361.
3. IL PASSAGGIO DALLA CONTROL UNIT
Avete comandato fino ad ora il vostro impianto con la Control Unit 6021 e vorreste passare ora ad un apparato di controllo più moderno ed intelligente? Allora potete a seconda del vostro gusto scegliere tra la CS3 e la CS3 plus e alienare la vostra Control Unit 6021. Tanto per la CS3 quanto per la CS3 plus si ha sempre bisogno di un alimentatore “switching” da rete (art.60061). Le loco e i decoder che finora erano in uso possono essere comandati dalla CS3 senza problemi. Essi devono solo essere caricati sulla CS3.
Volete aggiungere gli accessori che erano collegati alla Control Unit? Nessun problema. Tramite un Connect 6021 possono la Control Unit 6021 e la maggior parte degli accessori essere integrati nell'intero sistema della CS3. Dovesse essere stato collegato alla Control Unit un booster 6015 o 6017 questo deve essere sostituito a causa della mancante connettività mfx: un semplice rimedio è costituito dal booster 60174 che parimenti ha bisogno di una propria sorgente di potenza rappresentata dall'alimentatore switching da rete 60061. Voi avete già realizzato le commutazioni automatiche attraverso la Memory sulla vostra Control Unit 6021? Potete continuare ad utilizzare nel sistema generale i moduli di retroazione che avete là già collegati. Collegate questi moduli ad un modulo di retroazione L88 (art.60883) collegando questo alla CS3. Da subito potete quindi utilizzare tutti i 16 contatti del vecchio modulo di retroazione – sulla Memory 6043 erano utilizzabili solo i primi otto contatti per azionare un itinerario. Questi contatti sono utilizzabili dalla CS3 per parecchi scopi. Per esempio un binario di contatto può qui azionare uno o parecchi itinerari e allo stesso tempo fungere come indicatore di binario occupato. Un ulteriore utilizzo dei vecchi moduli di retroazione di una Memory 6043 sarebbe sì pensabile, ma noi suggeriamo, a causa delle molteplici possibilità in più, di far passare tutto ciò che è automatico in modo migliore attraverso la CS3.
4. INTEGRAZIONE A UNA CENTRAL STATION 2
Al momento comandate il vostro plastico con una Central Station 2 con cui con cui manovrate e controllate anche le vostre estese commutazioni. Adesso avete una possibilità di comando aggiuntiva in un'altra postazione del plastico, ad esempio per un altro compagno di gioco.
Nel caso utilizziate una CS2 60215 è sufficiente comprare una CS3 e un alimentatore “switching” da rete. Voi potete usare l'uscita di potenza di questa CS3 per l'alimentazione di un settore del vostro plastico. Tra i settori che vengono alimentati da una CS2, CS3 o da un booster deve essere isolato solo il conduttore centrale. L'installazione di un isolatore a salterello non è necessaria. Non avete bisogno di modificare niente ai moduli di retroazione fino ad ora collegati alla CS2. Qualora vogliate integrare ulteriori moduli di retroazione nell'intero sistema, potete aggiungerli alla preesistente catena o collegare alla CS3 un modulo di retroazione L88 (art.60883). Per la fornitura di energia a questo modulo di retroazione avete bisogno in aggiunta di un alimentatore da rete (art.66361). Il vantaggio di questo sistema paragonato ai precedenti moduli di retroazione 6088 o 60880 è il più alto livello di tensione a 12 Volt (prima era a 5 Volt) che ha come conseguenza una più bassa incidenza di disturbi.
Facciamo l'esempio che possediate una CS2 60213 o 60214 e vi dobbiate integrare ad una CS3 plus. Nella CS3 plus possono essere collegati direttamente i moduli di retroazione S88 o S88 DC: il modulo di retroazione L88, come primo modulo non è necessario. Ora le due Central Station devono essere collegate tra loro: ciò avviene con il cavo di collegamento 60123. Nel caso questo dovesse risultare corto, viene in aiuto la prolunga 60126. D'altronde: sia che si tratti della CS3 o della CS3 plus, i dati che avete integrato già nella vostra CS2 potete caricarli nel modo più completo sulla CS3.
Molti utilizzatori della CS2 hanno imparato ad apprezzare la possibilità di collegare la centrale di comando ad un PC, ad uno smartphone o ad un Tablet. Proprio con uno smartphone si può realizzare senza cavi di collegamento il comando a distanza dei treni e questa tecnica può essere attuata senza problemi anche dopo l'integrazione con la CS3. Adeguate soluzioni per la CS3 sono già in preparazione. Appena saranno disponibili, le varianti di utilizzazione finora usate potranno diventare attuali anche sfruttando le allargate possibilità della CS3. |
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Posted - 18 September 2016 : 21:50:45
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Originally posted by Paolo Lupano
Per ognuno la soluzione giusta
Anche se la Central Station 3 offre ai fermodellisti molteplici possibilità, la prima cosa da fare è testarne il funzionamento d'esercizio. Lo faremo anche noi ma prima ci occupiamo ancora una volta dei differenti decoder digitali.
Un tracciato di prova viene collegato rapidamente all'apparato di controllo. Per far ciò basta collegare due fili, uno al conduttore centrale e uno al binario di massa. I fermodellisti che hanno un impianto a due rotaie collegano il conduttore di andata ad una rotaia e quello di ritorno all'altra. Qui non ha nessuna importanza se il conduttore di andata viene collegato alla rotaia di destra o di sinistra. Contrariamente all'esercizio ferroviario in corrente continua in cui la polarità della corrente di alimentazione determina la direzione di marcia della loco, nell'esercizio digitale, indipendentemente dal segnale digitale adoperato, la direzione di marcia del modello viene stabilita e determinata con l'informazione di marcia. Generalmente ci si deve preoccupare che in tutti i punti di alimentazione sia presente sempre la stessa polarità di segnale digitale. Infatti le diverse componenti digitali funzionano solo con polarità corrette.Ma per il nostro ovale di prova questo non ha nessuna importanza. Prima che lo proviamo diamo un'occhiata ai diversi decoder digitali che possono essere installati nelle loco. I primi sistemi digitali, che circa 30 anni fa erano apparsi sul mercato avevano una superficie di utilizzo su cui si doveva inserire manualmente l'indirizzo digitale per poter comandare la locomotiva. Questo procedimento corrisponde al vecchio telefono con disco combinatore su cui chi telefona doveva conoscere ed inserire il numero di telefono della persona da chiamare. Questo era il periodo in cui la rubrica telefonica faceva parte degli accessori importanti per poter ricercare il numero di telefono desiderato. Ed anche molti fermodellisti erano e sono indaffarati con i primi sistemi digitali da appoggiarsi a tutte le possibile tavole sinottiche e sistemi di file per aver pronti i dati di riferimento dei singoli modelli. Questo procedimento viene uleriormente appesantito dal numero di funzioni di cui oggi è dotata anche una locomotiva di medie caratteristiche. Persino assidui appassionati riconoscono i propri limiti: è a malapena possibile ricordare a memoria tutte le caratteristiche del proprio parco rotabili.
A questo proposito la Central Station ha come obiettivo un concetto di utilizzo differente e moderno. Proprio come nei telefoni di oggi i numeri sono comodamente salvati in una lista di contatti, così ogni loco viene inserita sulla Central Station, con tutte le necessarie informazioni in una lista di locomotive.
Le seguenti informazioni sono registrate nella CS:
. Il nome sotto cui il modello in qualsiasi momento viene identificato e richiamato.
. L'indirizzo mediante il quale il sistema richiama il modello.
. Allo stesso tempo viene registrato, in un sistema di più treni, di quale formato applicativo si tratta (DCC, MM o MM2, mfx o mfx +).
. Una visione d'insieme delle funzioni del modello.
Questo si configura come una considerevole mole di lavoro di cui il fermodellista si farebbe carico. All'atto pratico questo sforzo procedurale dipende molto strettamente da quale tipo di decoder è installato nel modello. Ci sono quattro differenti modalità tramite le quali i modelli possono essere caricati:
. La registrazione automatica.
. Il caricamento da una banca dati.
. Il caricamento manuale del modello.
. La ricerca dello stesso tramite indirizzo.
Quale di questi metodi utilizzare dipende dal decoder impiegato. In oltre 30 anni di storia digitale Märklin, sono state proposte differenti generazioni di decoder che esamineremo nelle prossime pagine:
Decoder c80/c81
Il decoder c80 è la pietra miliare della storia di successo del Märklin-Digital. Questa prima generazione di decoder è adatta per il formato Märklin Motorola – in breve per i formati MM o MM2. Il decoder C80 era adatto per i modelli con il motore universale Märklin mentre il decoder c81 veniva installato nei modelli con motore a corrente continua. In entrambi i tipi di decoder, fatta eccezione per poche versioni speciali, potevano essere inseriti mediante otto commutatori di codifica fino ad 80 differenti indirizzi MM2. Modelli che dalla fabbrica sono attrezzati con questi decoder sono di regola da trovare nella banca dati integrata della Central Station, quindi questo è un sistema efficace per installare un modello in modo non complicato. Nel caso il modello non dovesse possedere più l'indirizzo originario, questo deve essere cambiato manualmente. Se il decoder c80 o c81è stato installato successivamente in un modello, si consiglia l'aggiunta manuale dello stesso nella lista delle loco. Decoder c90
La propulsione digitale ad alte prestazioni ha cominciato oltre 20 anni fa la sua marcia trionfale con questa generazione di decoder. Anche qui vi sono da installare 80 differenti indirizzi MM2 mediante otto commutatori di codifica. La procedura per l'inserimento corrisponde al decoder c80. Nei modelli di serie si preferisce procedere tramite banca dati, per i decoder installati successivamente si preferisce tuttavia l'inserimento manuale. Ma per i decoder installati successivamente si può anche, in via alternativa, cercare nella banca dati un modello che assomigli, servirsi di questo come punto di partenza e poi correggere i dati differenti.
Delta-Decoder
Questa generazione di decoder corrisponde ad un decoder c80 con determinate limitazioni. Così vi sono solo 15 differenti indirizzi digitali installabili tramite quattro commutatori di codifica. Nella maggior parte dei casi non vi sono funzioni commutabili ed il tipo di funzionamento (analogo con corrente alternata o digitale) non viene automaticamente riconosciuto a differenza della maggior parte degli altri decoder digitali ma deve essere determinato manualmente tramite un commutatore di codifica. Questi modelli uscivano dalla fabbrica impostati su di un tipo di funzionamento identico. In essi per prima cosa deve essere impostato uno dei 15 possibili indirizzi digitali. Quattro di essi corrispondono agli Indirizzi-Delta selezionabili che ancora oggi possono essere scelti nel comando a distanza mediante raggi infrarossi presente in diversi set di partenza Märklin. Nei modelli con il sistema Elettronico-Delta si consiglia il metodo dell'inserimento manuale. Il riconoscimento di indirizzo non funziona in molti modelli poiché, come già accennato, nella maggior parte dei modelli nessuna funzione commutabile è disponibile come presupposto per il riconoscimento di indirizzo.
fx- Decoder
Questo decoder funziona sulla base del formato MM2 come la generazione di decoder già presentata. Ma l'indirizzo non viene più inserito tramite commutatore di codifica ma programmato elettronicamente. Questo procedimento di programmazione Märklin non è supportato sul mercato da altri decoder programmabili. Le procedure di programmazione disponibili nella Central Station pertanto non funzionano assolutamente con altri prodotti. In modelli presi ad esempio dall'assortimento Start Up, che possiedono questa generazione di decoder può essere scelto il caricamento tramite la banca dati. Ma anche il caricamento manuale delle loco, ad esempio con decoder a retrofit 60760, è possibile. Importante per questa generazione di decoder: tutto ciò che riguarda la programmazione è adesso fattibile sul binario di programmazione. Così viene garantito sull'impianto che nessun modello dotato di questo tipo di decoder possa involontariamente subire modifiche.
mfx – Decoder
Questo è il modo più comodo per caricare una loco. I modelli mfx infatti si registrano da soli e mettono allo stesso tempo a disposizione tutte le informazioni più importanti. I modelli mfx possono distinguere anche fra altri formati, ma, se riconoscono un sistema mfx, tutti gli altri segnali digitali vengono ignorati.
mfx+– Decoder
Questi decoder appartenenti alla generazione del mondo dei giochi, si registrano esattamente come quelli mfx. Si deve solo decidere se la modalità gioco deve essere attivata subito. Ciò comporta automaticamente il consumo simulato dei materiali di esercizio. Chi volesse utilizzare queste modalità solo in determinate situazioni di esercizio, dovrebbe disattivarlo da subito.
DCC – Decoder
I modelli DCC sono di serie programmati con l'indirizzo 3. Di regola l'utilizzatore attibuisce ai modelli DCC un indirizzo di proprio gradimento. Poichè qui gli ulteriori inserimenti devono essere fatti manualmente, si consiglia qui di procedere con l'inserimento manuale.
E così si va avanti
Con la prossima uscita si passa dalla teoria alla pratica. Proveremo come una loco mfx si comporta sul nostro ovale test e come la Central Station 3 seleziona e rileva i dati. |
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Paolo Lupano
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Posted - 25 November 2016 : 10:14:59
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Guidare con la CS3 Dopo i concetti di base ora si parte: gestiamo le nostre locomotive con la Central Station 3. Ed è così facile.
I primi test pratici con la nuova unità di comando appartengono sicuramente ad esperienze del tutto straordinarie nella storia di ciascun fermodellista. Ci si dovrà per ore affannare con manuali o già dopo un ridottissimo tempo scappa a uno di dire “Si muove!”?
Con la CS3, nella pratica, il secondo caso è la regola. Ma facciamo un passo alla volta. Laddove per ragioni di completezza ripetiamo: quando si parla di CS3 intendiamo entrambe le versioni ossia la 60216 (CS3 plus) e 60226 (CS3). La differenza fra i due apparati, che noi già in queste puntate abbiamo presentato non è di nessuna rilevanza per quanto concerne la guida delle locomotive.
1 La CS3 si collega così
Per il primo test dobbiamo fare solamente due collegamenti. Come prima cosa dobbiamo avere un'alimentatore “switching” da rete 60061 (60 VA di tensione) per le scale H0 e N. Gli amici della scala 1 o della scala G si serviranno rispettivamente dell'alimentatore di rete 60101 e dell'alimentatore di rete 51095 e per entrambi la tensione fornita è di 100 VA. Chi ha a casa una tensione di rete di 100 volt utilizzerà l'alimentatore di rete 60065 (60 VA di tensione). Attenzione: non si possono usare i trasformatori, installare solamente i preaccennati alimentatori di rete. Il punto d'inserimento per la fonte di alimentazione si trova sul lato posteriore della CS immediatamente a destra ed è contrassegnato dalla scritta “Power”. La spina dell'alimentatore di rete possiede un'appiattimento che, al momento dell'inserimento, è rivolto verso il basso. A sinistra della presa di alimentazione della CS si trova il collegamento al plastico. Per quanto riguarda la sua logica essa è identica a quella della CS2. Entrambi i contatti di detto collegamento sono contrassegnati dallo “0” per la massa di ritorno e dalla “B” per la corrente di trazione. In una ferrovia Märklin H0 si collega “B” al conduttore centrale con un cavo rosso mentre un cavo marrone collega “0” al binario. Negli impianti più grossi entrambi questi collegamenti vanno a due piastre di distribuzione collegandosi alle quali si realizzano allacciamenti in parallelo di parecchi utilizzatori di energia. Ma per il nostro primo test ci serviamo di un piccolo “ovale da test”, cosicchè il diretto collegamento dei due cavi è sufficiente.
A sinistra, vicino al collegamento al plastico, si trova quello per il cosiddetto binario di programmazione. Questo elemento è indispensabile per programmare in modo esatto i decoder DCC o MM2. Ma per il primo test possiamo tralasciare questo collegamento.
2 Registrazione di locomotive con decoder-mfx
Per prima cosa utilizziamo un modello mfx per provare la CS3. Questa è il metodo più semplice poiché le locomotive mfx si registrano automaticamente alla centrale. Colleghiamo l'impianto test alla CS3, colleghiamo l'alimentatore di rete e infiliamo la spina di quest'ultimo in una presa di corrente di casa. Dopo pochi secondi compare sullo schermo una grossa scritta col logo Märklin fino a quando l'apparato non è pronto. Adesso schiacciamo il tasto stop per poter mettere sull'impianto privo di corrente la locomotiva mfx. Quindi schiacciamo di nuovo il tasto stop al fine di stabilire il collegamento tra la loco e la Central. La fase successiva può durare a lungo a causa delle diverse quantità di dati. Sullo schermo veniamo informati da parecchie finestre esemplificative che compaiono in successione su quali dati vengono trasmessi. Ad esempio: quando si devono registrare parecchie locomotive, queste dovrebbero venire registrate singolarmente una dopo l'altra. Per esperienza, ciò avviene più velocemente della registrazione simultanea di parecchie locomotive. Questo processo di registrazione normalmente si esaurisce in un unico passaggio. I dati si trovano poi subito a disposizione, dopo l'accensione della CS3, per ogni inizio di attività di esercizio. Solo chi nel frattempo ha registrato una locomotiva mfx in un altro sistema di Central Station (ad esempio su di un plastico di club) deve nuovamente registrare la locomotiva. 3 La lista delle locomotive e il quadro di comando
Rispetto alla CS2 il concetto di utilizzo della CS3 è stato ulteriormente sviluppato. Inoltre la maggior parte delle indicazioni di utilizzo sono gestite sul display non più però con uno stilo ma mediante un lieve sfioramento del dito. Per i possessori di uno smartphone questo tipo di utilizzo del display risulta familiare. Sono inoltre rimaste le due manopole per la gestione indipendente con la CS3 di due treni. Ma vedremo che per determinati utilizzi veloci abbiamo qui ulteriori possibilità. Al riguardo ne possiamo già dire una. Molti passaggi, che con la CS2 richiedevano parecchie fasi successive, con la CS3 si possono eseguire da subito con un solo movimento della mano. Chi si è immedesimato in questo concetto comincerà a pensare se sia effettivamente una buona idea integrare nell'intero sistema di controllo, direttamente o tramite i corrispondenti elementi di collegamento, gli apparati più vecchi. Chi ha fatto conoscenza con i nuovi passaggi di utilizzo, per esperienza non rimpiangerà quanto preesistente. Una cosa è sicura: si tratta più che altro di una decisione soggettiva. Ma chi preferisce chiari elementi di utilizzo, sarà pronto ad eliminare cose antiquate e a concentrarsi su apparati di nuova generazione.
Un esempio di ciò è il richiamo di una locomotiva dalla lista delle loco. La lista delle loco si apre toccando il margine inferiore dello schermo. Ciò può avvenire anche in estensioni differenti in quanto dipende dalla quantità di loco caricate. Può essere cambiato il metodo di selezione. Prima era solo il nome il criterio determinante, mentre adesso si può scegliere il tipo di locomotiva, lo sviluppo dell'esercizio di gioco retrostante, o la velocità massima.
Andate semplicemente a toccare con l'indice il bordo inferiore e spostatevi sul display con il dito verso l'alto. Quando compare la loco che desiderate, è sufficiente andare con il dito su di essa e muovere il medesimo verso il bordo destro o sinistro del display. Con questo movimento viene caricato il riquadro di comando destro o sinistro. Questa struttura di controllo può essere rapidamente variata in estensione. A sinistra e a destra si trova un tondo rosso contrassegnato da una locomotiva con cui si può cambiare questo prospetto di funzioni ai diversi livelli. Con il semplice tocco della punta delle dita dette funzioni possono essere rapidamente chiuse come anche riaperte. A visualizzazione chiusa, funziona di nuovo la regolazione con la manopola. Con piccolissimi movimenti di visualizzazione compaiono nome, figura, direzione di marcia e velocità della loco. Volete commutare delle funzioni? Allora semplicemente ingrandite l'area di utilizzo trascinando il simbolo della locomotiva o verso o verso sinistra. A proposito, nelle locomotive mfx plus basta trascinare il tondo rosso della locomotiva sull'altro per far comparire la cabina di guida. Anche questo cambiamento avviene quindi in modo nettamente agevole.
Se voi indugiate un po' più a lungo con il dito su di una loco inserita nella lista delle medesime, si apre un istogramma indicante velocità e direzione di marcia. Questo riquadro di comando è indipendente dalle postazioni di comando di destra o di sinistra e serve, ad esempio, per poter fermare rapidamente una terza locomotiva. Pertanto la CS3 possiede non solo due opzioni di caricamento, ma anche ulteriori possibilità di richiamare una locomotiva in casi di emergenza.
Un punto rosso indica sulla lista delle loco quali di esse siano caricate sulla postazione di comando. Al riguardo, a seconda che il punto rosso sia collocato a destra o a sinistra sulla foto della locomotiva, si può sapere da quale postazione di comando detta locomotiva è controllata. Inoltre compare nella lista delle loco registrate l'indicazione di direzione di marcia e velocità. Con ciò si può vedere con un solo colpo d'occhio quali loco stiano funzionando e quali ordini di marcia abbiano. Ma appartiene alla realtà quotidiana di ciascun fermodellista il possesso di altre locomotive più vecchie con decoder MM o DCC che ugualmente andremo a caricare sulla Central Station. Come caricare agevolmente dette locomotive nella nostra lista, lo vedremo nella prossima puntata. |
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Paolo Lupano
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Posted - 10 January 2017 : 15:24:34
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Andiamo con la CS3
In questa puntata mostriamo come potete registrare locomotive senza decoder mfx nella lista delle locomotive e come potete creare una trazione multipla.
L'inserimento di una loco mfx è notoriamente il compito più semplice nella creazione di una lista di locomotive nella Central Station 3: ogni inserimento avviene automaticamente nella CS3. Solo nei cambiamenti individuali secondo le proprie preferenze si deve eventualmente agire d'iniziativa. A ciò appartiene ad esempio il cambiamento delle indicazioni nella lista delle loco per ciascun singolo modello. La maggior parte dei fermodellisti preferiranno l'identificazione tramite il numero di servizio dei singoli modelli ma si può definire qui ogni altro criterio che può essere cambiato tramite l'inserimento del nome corrispondente per ciascuna singola locomotiva.
Inserimento manuale di Loco MM e DCC
Ma oltre a locomotive mfx molti fermodellisti hanno nella collezione anche vecchi modelli con un decoder MM o MM2. MM sta qui per l'abbreviazione di “Märklin – Motorola”. Si tratta del formato dati definito dalla ditta “Motorola” e che ha costituito la base per la Central Unit 6020 del 1984. Le principali caratteristiche di questo formato sono:
. 80 differenti indirizzi di locomotive
. 256 articoli elettromagnetici commutabili
. 1 funzione di locomotiva commutabile
Per allargare anche alla scala 1 il mondo Motorola e per integrare possibilità di gioco aggiuntive, è stato introdotto nell'anno 1993 un formato MM ampliato. Questo viene anche contrassegnato come formato MM2 ed ha le seguenti importanti caratteristiche aggiuntive:
. utilizzazione di una informazione sulla direzione di marcia
. 5 funzioni commutabili
I decoder fx sviluppati a partire dal 2004, che in seguito utilizzeranno questo formato MM2 possiedono come particolarità quella di supportare 255 differenti indirizzi e non solo i precedenti 80. In genere ci sono due differenti metodi con cui queste loco con un decoder MM possono essere caricate. O tutti i dati più importanti vengono caricati in modo manuale, o viene utilizzata la banca dati integrata in cui sono memorizzati gli inserimenti di fabbrica pressochè per tutte le loco digitali Märklin prodotte con i decoder MM o MM2. Se possedete un modello in cui il decoder MM è stato installato non all'origine, allora rimane solo il metodo manuale. In ogni caso si possono fare solo due inserimenti:
1 L'indirizzo del modello
2 Il nome in base al quale voi potete identificare il modello nella lista
A richiesta (ed eventualmente anche successivamente) si possono aggiungere altri dettagli: ad esempio la foto della loco, che con questo inserimento viene mostrata e i simboli di ciascuna funzione di questa locomotiva. Proprio per i modelli con un decoder c80 o DELTA, è un'opzione interessante la simulazione del ritardo di avviamento e del ritardo di frenata. Questo porta ad un conseguente comportamento della loco senza che il decoder possieda questa potenzialità. Solo nei settori dotati di moduli di frenatura, questa simulazione è intrinsecamente non attiva.
Inserire attraverso la banca dati
Per il caricamento del modello dalla banca dati interna si deve conoscere il numero dell'articolo del corrispondente prodotto. Tramite questo numero si entra nella banca dati e si può scegliere. Nei dati depositati è installato l'indirizzo che il modello possiede di fabbrica. Qualora l'indirizzo fosse stato variato, il procedimento deve essere attuato in modo manuale.
Informazione: nel caricamento di un modello Märklin Motorola il sistema non distingue più tra decoder MM con commutatore di codifica e decoder MM programmabili. Per quanto concerne gli ordini digitali le due versioni sono in ogni caso identiche. Il processo di programmazione può comunque essere avviato nei decoder MM. Gli ordini per la riprogrammazione non possono tuttavia in seguito essere variati dai decoder con commutatore di codifica. Fate attenzione che questo procedimento di programmazione non viene installato nei decoder MM da tutte le ditte della concorrenza. Questi decoder, pertanto, non possono essere riprogrammati allo stesso modo con la CS3. Possedete un modello con decoder DCC? Allora il modo migliore per caricarlo è quello manuale.
Assunzione dei dati dalla CS2
Oppure avete il modello già caricato su di un altro sistema? Se questo sistema possiede un lettore carte di locomotive, potete naturalmente servirvi di esso per trasferire i dati. Avete usato finora una CS2 e volete trasferire nella CS3 il completo patrimonio di locomotive là caricato? Allora effettuate sulla CS2 un salvataggio dati su di una chiavetta USB e trasferite in questo modo i medesimi nella CS3. Infatti la CS3 non possiede più, come fino ad ora la CS2, il limite del quantitativo massimale di dati degli 8 GB di una chiavetta USB. Ma poiché questa chiavetta USB trova applicazione anche nella CS2, detto limite deve essere rispettato in questa transazione. I dati possono essere trasferiti senza problemi nella CS3. Questo vale naturalmente non solo per la lista delle locomotive ma anche per tutti gli altri dati inseriti nella CS2.
Congiungimento di locomotive in un'unica trazione
L'esercizio ferroviario offre inoltre un'altra interessante categoria di rotabili: la multitrazione. Con questo termine si intendono collegamenti di locomotive in cui ad esempio si trovano due o più locomotive che trainano il convoglio e reagiscono simultaneamente alle disposizioni che ricevono. Ma possono essere agganciate ad un treno di locomotive anche vetture con integrati decoder di funzioni e che in base alla ripartizione delle funzioni di commutazione inviate possono essere gestite con una sola registrazione. Naturalmente si potrebbe dare lo stesso indirizzo anche a più modelli di una multitrazione in modo da gestirli simultaneamente. Agli inizi della tecnica digitale (ad esempio con la Control Unit 6021) questo comportamento si ottiene allo stesso modo ma certamente un esercizio separato dei modelli non era possibile. La CS3 si comporta in questo caso più elegantemente. Viene inserita nella lista delle loco un'ulteriore registrazione in cui viene stabilito quali modelli e con quali funzioni vengono inseriti. Adesso, ad esempio, è possibile senza problemi che davanti al convoglio a cui è già agganciata una BR 218 venga messa una seconda BR 218 ed alla fine che i due modelli insieme trainino il medesimo. All'accoppiamento della seconda 218 si perviene con una sola azione. Quindi viene impiegato l'inserimento della multitrazione per entrambi i modelli affinchè questi la sfruttino contemporaneamente. Un altro esempio potrebbe essere il collegamento con una carrozza pilota in cui è installato un decoder funzioni separato. A questo proposito può essere installato molto bene il decoder 60972. Adesso viene installata una multitrazione costituita da locomotiva e carrozza pilota e l'illuminazione sulla carrozza pilota avviene simultaneamente col cambio delle luci sulla locomotiva. L'esercizio della ferrovia in miniatura si concretizza non solo attraverso il puro comando di locomotive ma anche attraverso la commutazione di scambi e segnali. E' giunta l'ora, pertanto, di vedere nel dettaglio questa parte e lo faremo nella prossima puntata. |
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Paolo Lupano
Italy
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Posted - 19 March 2017 : 16:24:19
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Tutto sotto controllo Grazie alla nuova superficie di utilizzo è diventato ancora più semplice con la CS3 il caricamento e la commutazione di articoli elettromagnetici quali scambi e segnali.
1 Caricare la lista degli articoli
L'esercizio digitale è quell'ambito di utilizzo che abitualmente viene sperimentato per primo. La CS3, per limitare questa possibilità, ignora tuttavia i molteplici campi di applicazione che questa unità di comando offre per il comando di articoli elettromagnetici come scambi e segnali.
Ogni articolo elettromagnetico da gestire con la CS3 necessita di un decoder che analizza gli ordini che riceve dalla medesima per darne attuazione. Questo decoder deve trovarsi nella condizione di essere gestito sia come formato MM (Märklin Motorola) sia come sistema DCC. Allo stesso tempo si possono impiegare questi due sistemi anche parallelamente. Gli indirizzi da 1 a 4 ad esempio possono essere utilizzati da un decoder MM, gli indirizzi da 5 a 12 da un decoder DCC e gli indirizzi 13 e 14 nuovamente da un decoder MM. Solo una cosa non è possibile: utilizzare lo stesso indirizzo per un decoder MM e un decoder DCC. Ma perchè l'installazione ed il controllo degli articoli elettromagnetici inseriti non siano poco chiari, la CS3 li ha distinti in sei gruppi di articoli elettromagnetici. Sotto la rubrica “piattaforma girevole” possono essere caricate o la precedente piattaforma digitale 7686 o il corredo digitale 7687 per la piattaforma girevole 7286. Ma come prima cosa vogliamo caricare una coppia di deviatoi. Qui è necessario un ulteriore piccolo passo. Prima di tutto apriamo un quadro sinottico da cui possiamo partire per poter poi utilizzare il nuovo scambio caricato. A questo quadro sinottico diamo un nome per poterlo sempre identificare in seguito.
Gli utilizzatori della Control Unit e della CS2 si basano sul principio della keyboard che raggruppava 16 articoli elettromagnetici alla volta. Con la CS3 gli sviluppatori si sono allontanati da questo concetto. Non ci sono più questi gruppi di 16 articoli elettromagnetici ciascuno ma solo una lista completa di articoli elettromagnetici.
Importante: a dimostrazione delle possibilità della CS3, sono preinstallati alcuni esempi. Se non si ha necessità di utilizzarli per il proprio impianto, questo materiale dovrebbe per prima cosa essere cancellato perchè altrimenti gli indirizzi da esso utilizzati a scopo esemplificativo non possono essere disponibili per il vostro plastico.
2 Caricare gli scambi
Per l'azionamento dei meccanismi elettromagnetici come il motore per scambio C (art.74491), per binario K (art.75491) o i meccanismi elettromagnetici degli scambi M, vengono utilizzati i decoder k83 o m83. Questi decoder universali hanno quattro uscite per fino a quattro di questi apparati. Chi installa negli scambi C i decoder 74460, 74461 o 74465, non ha bisogno più di nessun altro decoder. Che si utilizzino decoder universali o decoder digitali da incorporare, questo dipende dai propri gusti e dalle proprie idee. Nel caso un plastico subisca più frequenti cambiamenti i decoder da installare sono chiaramente più comodi. I decoder universali rendono più facile la realizzazione di una precisa separazione di funzionamento tra locomotive e apparati commutabili.
Ora andiamo all'articolo elettromagnetico e scegliamo la voce “Deviatoi”. Si apre una nuova finestra in cui possiamo fare i seguenti inserimenti:
Per prima cosa date un nome allo scambio in modo da poterlo dopo sempre identificare facilmente.
Poi inserite l'indirizzo. L'indirizzo viene indicato in rosso qualora già in uso.
Scegliete per il vostro scambio una figura adatta.
In un settore separato potere scegliere tra protocollo MM o DCC.
Si può inserire il tipo di decoder (decoder semplice o decoder universale) nel campo sottostante.
Si viene guidati in tutti questi inserimenti attraverso il sottomenù “Info” di questa maschera d'inserimento per gli scambi. Ci sono ancora due ulteriori menù d'inserimento sotto la voce “aggiungere” e “configurare”. Sotto la voce aggiungere potete considerare i differenti tipi di decoder (decoder da installare vecchi e nuovi, multidecoder vecchi e nuovi), e anche come è rappresentato il corretto inserimento dei pin in questi tipi di decoder in base all'indirizzo scelto. Vengono mostrate qui adesso le varianti che vengono generate dalla preselezione sotto la voce “info”. Sotto la voce inserire si può variare la durata del tempo di commutazione degli articoli elettromagnetici. Nella maggior parte dei casi è appropriato per gli scambi un tempo di commutazione predefinito di 200 mA. E' sì vero che il prolungamento del tempo di commutazione di un articolo elettromagnetico per scambi ne innalza in teoria la sicurezza del funzionamento ma, d'altro canto, rallenta la commutazione degli itinerari corrispondenti. Pertanto il valore di 200 mA dovrebbe essere superato solo se effettivamente non se ne può fare a meno.
Bisogna richiamare il sottomenù “configurare” solo se si vuole eseguire determinate programmazioni su determinati tipi di decoder. Pertanto non si ha bisogno di questo sottomenù per la fase d'inserimento.
3 Caricare i segnali
Analogamente al caricamento degli scambi andiamo avanti adesso anche con i segnali. Prima di tutto dovreste chiarire di quali decoder dispongano i vostri segnali. Sugli impianti più vecchi di regola i segnali vengono gestiti tramite i decoder universali k83 e m83. Chi possiede dei segnali digitali delle serie 763xx, 70xxx o 764xx, può rinunciare all'installazione aggiuntiva di un decoder perchè il medesimo è già integrato nei medesimi. Nei segnali Märklin delle serie 70xx o 72xx possono essere impiegati lo stesso i decoder k83 o m83. Chi possiede segnali della serie 743xx può gestire questi con un decoder m84. Anche qui possono essere comandati con questi decoder fino a quattro segnali. Il caricamento dei segnali, come quello degli scambi è molto semplice. Dopo che la lista degli articoli è stata aperta, scegliete nel punto menù “aggiungere articolo” la finestra “segnali” ed appare il corrispondente menù d'inserimento. Come prima cosa potete dare al segnale una denominazione individuale e scegliere il tipo di segnale. Complessivamente è possibile operare la scelta fra 20 segnali differenti. Una visione d'insieme la potete trovare nel riquadro a destra. A seconda di quale tipo di decoder (decoder universale o decoder da installare) vi serviate per comandare il segnale, indicate ciò nel corrispondente campo. Dopo questo inserimento di base scegliete per il segnale indirizzo e protocollo tramite cui lo comandate. Importante: i nuovi segnali mfx di Märklin (articolo 764xx) si registrano automaticamente sulla Central Station. Come per gli scambi, questi inserimenti vengono portati avanti tutti nel sottomenù “info”. E nuovamente, come per gli scambi trovate i successivi menù d'inserimento sotto “aggiungere e configurare”. Sotto aggiungere potete vedere per i differenti tipi di decoder (decoder da installare vecchio e nuovo, decoder universale vecchio e nuovo), come il corretto inserimento dei pin in ciascun di questi si evidenzi in base all'indirizzo del decoder. Con la scheda di registrazione “configurare” potete mettere mano a speciali inserimenti che di regola non sono rilevanti per un normale esercizio.
Ulteriori articoli: dalle sbarre del passaggio a livello alla croce di sant'Andrea
Sotto la voce ulteriori articoli, trovate, accanto ai corrispondenti elementi per binari di sganciamento o ad una uscita di commutazione sul k84, anche i noti tasti standard (rosso e verde). Ci sono anche elementi di commutazione per un passaggio a livello o una croce di sant'Andrea lampeggiante. La differenza tra il “binario di sganciamento” e il “binario di sganciamento in scala 1” risiede nella modalità di funzionamento. Sotto la voce binario di sganciamento, vengono comandati gli elementi che, come nel caso del binario di sganciamento Märklin, vengono fatti funzionare tramite un impulso e dopo automaticamente ritornano nella posizione iniziale. Nel binario di sganciamento in scala 1 la barra che si solleva viene attivata con un impulso e poi con un altro disattivata. Esso viene pertanto gestito con due tasti separati come se si trattasse di uno scambio. Allorchè tutti gli articoli elettromagnetici sono inseriti, possiamo passare all'allestimento del layout dei binari. Ma questo sarà l'argomento della prossima puntata di questa serie. |
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Paolo Lupano
Italy
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Posted - 03 June 2017 : 16:55:47
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Assemblare il sinottico dei binari
Singoli articoli elettromagnetici come scambi e segnali sono caricati. Ora con la CS3 possiamo assemblare l'intera struttura dei binari. Niente più si frappone alla gestione del plastico.
1. Preparare il sinottico dei binari
I vantaggi dell'esercizio digitale hanno affascinato sin dal principio la maggior parte dei fermodellisti. Poter interloquire individualmente con ogni locomotiva su ogni punto del plastico senza una grossa spesa per le commutazioni e senza dover aggiungere tratte alimentate e non alimentate: da questa affascinante possibilità si era attratti sin dal principio. In un secondo tempo tutto questo verrà integrato attraverso le molteplici funzioni di commutazione e le caratteristiche sonore che contraddistinguono le attuali locomotive digitali. D'altra parte la commutazione di scambi e segnali all'inizio procedeva a fatica: questi si trovavano perlopiù sui grossi impianti che erano pieni di moltissime impostazioni automatiche e semiautomatiche a cui l'esercizio digitale aveva indicato, agli inizi, del tutto nuove possibilità di trasformazione dello svolgimento dell'esercizio ferroviario. Contrari a ciò si sono mostrati i fermodellisti che gestivano più facilmente il proprio plastico in modo manuale tramite il controllo convenzionale degli articoli elettromagnetici. Tutto questo cambiò solo con l'avvento della CS2 che già offre una chiara superficie di utilizzo sotto il menù layout. Gli elementi da gestire vengono disposti in una struttura quadrata a scacchiera e si combinano in una chiara e ben visibile superficie di utilizzo che si differenzia dai precedenti sistemi.
Flessibilità e confort con la nuova CS3
Con la CS3 (Art. 60226) e la CS3 plus (Art.60216; da qui in poi contrassegneremo entrambe le versioni come CS3) si è cambiato sotto questo aspetto non solo il nome. Almeno nella versione in lingua tedesca il “Layout” è divenuto “Gleisbild”. Perchè anche il rigido ordinamento degli elementi è storia. Gli importanti elementi di commutazione per scambi, segnali etc. possono essere liberamente distribuiti in qualsiasi posto sulla superficie di base. Gli spazi che si frappongono fra questi elementi di commutazione possono poi essere collegati fra loro mediante le tratte dei binari. Il primo passo per l'allestimento del sinottico dei binari è semplice: per prima cosa vengono inseriti nella lista degli elementi tutti gli articoli elettromagnetici, gli elementi di commutazione, i contatti e gli ulteriori accessori.
2. Progettare la struttura
Il passo successivo viene fatto senza la CS3. Il fermodellista dovrebbe per prima cosa fare uno schizzo su come vuole progettare l'impianto dei binari. Qui abbiamo differenti criteri che dipendono dal gusto personale e dalle caratteristiche di spazio. Naturalmente chi lo desiderasse può tentare di riprodurre il plastico sul sinottico dei binari della CS3 il più esattamente possibile. Ma caratteristica della maggior parte dei plastici è che le tratte dei binari sono montate, in parecchi impianti, per ragioni di spazio, l'una sotto l'altra in modo da sistemare su di uno spazio limitato più itinerari di marcia. Così, ad esempio, la stazione nascosta si trova esattamente sotto la stazione di transito che è visibile sull'impianto.
Un applauso alla realizzazione delle schermate
Questa situazione, in linea di principio, può anche essere rappresentata con la CS3. Il sinottico dei binari offre la possibilità di aggiungere parecchie delle cosiddette schermate. Su ognuna di queste può essere riprodotta una parte dell'impianto.Per esempio abbiamo installato sulla schermata 1 la stazione mentre sulla schermata 2 si trova la stazione nascosta. Sul percorso che va dalla stazione di transito alla stazione nascosta sono eventualmente installati dei segnali di blocco. Questi possono essere collocati su differenti layout due o più volte. Così la visione generale del posizionamento dei segnali viene costantemente mantenuta indipendentemente dalla schermata che in quel momento si sta guardando. L'alternativa a questa rappresentazione su parecchie videate è quella su di un unico livello. Alla fin fine il nostro impianto dimostrativo può essere considerato anche sotto forma di ovale che da un lato ha la stazione di transito e dall'altro la stazione nascosta. Dato che tutto questo trova posto senza problemi su di un unico layout, si può rapidamente spaziare da un settore all'altro. Quale di queste due varianti sia la migliore soluzione dipende da ciò che si ha in mente di fare e non può pertanto chiaramente trovare una risposta. Ogni fermodellista deve far chiarezza al riguardo fra sé e sé prima dell'aggiunta di ogni singolo layout.
3. Piccoli consigli per la realizzazione
Chi pertanto cerca per sé una soluzione ottimale, non farà a meno della già accennata pianificazione tramite schizzo:
. Sono stati presi in considerazione tutti gli elementi che servono per una tratta di binari?
. Si devono integrare in un secondo momento nel plastico determinati elementi di funzionamento; allo scopo, si dovrebbe fin dall'inizio mettere a disposizione il posto necessario. Esempio: se i segnali devono essere integrati in un secondo momento, allora, naturalmente questi elementi dovrebbero essere previsti sin dal principio.
. Utilizzate in parte decoder k84 o m84 per l'arresto dei treni? Allora aggiungete a questo proposito i segnali con l'indirizzo di pertinenza. Avrete allora il vantaggio di avere delle rappresentazioni unificate per l'arresto dei treni sul plastico.
. Avete installato una spirale di binari? Questa può essere rappresentata alternativamente anche come un tratto diritto la cui lunghezza è subordinata ai segmenti di blocco che avete inserito nella stessa.
. I segnali di preavviso sono azionati in sintonia con il segnale principale. Pertanto è sufficiente rappresentare solo il segnale principale. Se lo si desidera, si può, almeno per determinati segnali, aggiungere anche il segnale di preavviso.
. I binari di contatto per indicare l'occupazione di un binario possono essere inseriti ripetutamente. Ne consegue un attento controllo ottico finalizzato a sapere se un binario è occupato o libero.
. Se lo si desidera, per informazione, si possono inserire anche ingressi di tunnel e uscite dagli stessi così come ponti. Fate attenzione, per quanto riguarda una tratta che passa sotto un ponte, che gli elementi di commutazione, relativi alla medesima, non si trovino proprio sotto l'elemento di commutazione della tratta soprastante.
. Sul sinottico dei binari compaiono, per i singoli elementi di commutazione, i nomi di questi articoli. Si dovrebbe pertanto, inserendo scambi e segnali, scegliere una regola che agevoli la messa in relazione tra l'elemento e la sua denominazione. Esempio: ES sta per segnale d'ingresso, W e O stanno per ovest e est e indicano la direzione nella stazione. Così si può distinguere molto bene, in una stazione di transito, un ESW, come “segnale di ingresso ovest”, da ESO “segnale d'ingresso est”. Naturalmente ognuno può utilizzare un proprio metodo per tracciare il tutto nel modo più chiaro possibile. Fate attenzione però che, in questo caso, la nota virtù “la concisione è l'anima dell'intelligenza” ha la sua importanza.
4. Ultimazione del sinottico dei binari
Per la realizzazione, in primo luogo, tiriamo gli elementi di cui abbiamo bisogno, dalla lista degli articoli, sulla schermata. I singoli elementi vengono posizionati e allineati. Le estremità, come atto finale, vengono collegate tra loro. Esempio: tramite l'installazione di elementi aggiuntivi (i cosiddetti articoli per lo sviluppo dei binari) si può conseguire un armonico orientamento dello sviluppo delle tratte. Vengono posizionati e allineati anche elementi come tunnel, ponti e soprattutto binari morti.
Ideale dimostrazione del progetto della pianificazione dei binari tramite Display-Touchscreen
Chi è avvezzo all'utilizzo di un tablet o di uno smartphone, familiarizzerà molto presto con l'installazione di un layout di binari. Tramite l'allargamento o il restringimento del pollice e dell'indice sul display, si possono variare le grandezze dell'area da prendere in considerazione. Così si può ingrandire il campo da esaminare, commutare gli articoli elettromagnetici su cui si vuole agire e alla fine di nuovo rimpicciolire il tutto per mantenere la visione d'insieme dello stato di esercizio dell'intero impianto. Chi, come completamento, installa una CS3 in aggiunta ad una CS3 o ad una CS3 plus, può rilevare il sinottico dei binari dalla rispettiva CS3 Master. La situazione è diversa se nel sistema viene integrata una CS2. Poichè quest'ultima non può essere inizializzata col criterio d'inserimento dei dati relativi ai binari usato per la CS3, il sinottico dei binari va inserito in quest'ultima, separatamente, secondo le modalità previste per la CS2. Se un articolo elettromagnetico viene commutato nell'intero sistema, ciò viene naturalmente evidenziato in ogni apparato.
Adesso ci mancano ancora le commutazioni parzialmente e totalmente automatiche per aver illustrato in modo completo le possibilità della CS3. Questo sarà, pertanto, l'argomento della prossima puntata. |
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Luca Peloso
Italy
1728 Posts |
Posted - 04 June 2017 : 11:58:44
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Grazie Paolo per queste pagine di traduzione. So, per cognizione di causa, che tradurre pagine e pagine è un lavoro alquanto faticoso. Non ho ancora la CS3 ma sono sicuro che i possessori della nuova centralina apprezzeranno i tuoi sforzi.
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Luca (avana) |
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Paolo Lupano
Italy
96 Posts |
Posted - 05 June 2017 : 05:08:33
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Grazie Luca, effettivamente non è una passeggiata tradurre tutta 'sta roba anche perchè sto pure traducendo un romanzo dal tedesco con scadenza 21 giugno p.v., giorno in cui dovrò discuterne a Milano (in italiano questa volta). |
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Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 05 June 2017 : 07:18:22
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Grazie Paolo. Stai facendo un lavoro straordinario. |
Piero |
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