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Carlo Rastelli
Italy
1665 Posts |
Posted - 05 June 2017 : 14:05:33
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...che lavoro immane!!!! Grazie Paolo per la traduzione hai reso un grande servigio agli utenti Marklin in Italia |
Ciao! Carlo |
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Paolo Lupano
Italy
96 Posts |
Posted - 23 November 2017 : 14:28:18
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Galà di avvenimenti
Il collegamento delle singole funzioni agli itinerari automatici fa dell'attività di esercizio un evento sbalorditivo fedele al prototipo: grazie alla CS3 cio' avviene senza nessun problema.
Scambi e segnali sono inseriti, le locomotive sono caricate nella lista delle loco ed il sinottico dei binari mostra un chiaro e pratico schermo da sfruttare per il posizionamento di detti scambi e segnali: chi desidera comandare manualmente il proprio impianto si può rilassare e non sentirà la mancanza di ulteriori possibilità di esercizio. Ma nell'esercizio digitale c'è tutta una serie di commutazioni e sequenze di movimento che ci renderanno l'attività sul plastico più sicura, più ricca di cambiamenti e agevole. Accanto ai classici itinerari in questa classificazione rientrano anche ulteriori fattori che nella CS3 vengono denominati eventi.
Entusiasmante sceneggiatura per il riscaldamento di una locomotiva diesel
Un esempio: le moderne locomotive mfx offrono una quantità differente di funzioni di commutazione che sono tipiche per determinate situazioni di esercizio. Mettendo in circuito una locomotiva diesel possono venire caricati manualmente parecchi rumori d'esercizio e funzioni varie. Così dapprima si sente la chiusura della porta del macchinista , si vede poi l'accensione della luce nella cabina di guida e si sente la messa in moto del motore diesel. Poi vengono accese le luci frontali, vengono allentati i freni, l'illuminazione della cabina di guida viene spenta e, da ultimo, inizia il fragore del motore diesel a più cilindri quando la locomotiva percorre i primi metri. Tutte queste funzioni si possono realizzare nell'ordine di descrizione. Ma diventa più comodo se questa sequenza di attività viene assunta come funzione digitale mediante la sola pressione di un tasto. Qui subentrano gli eventi in grado di gestire dette sequenze. Essi rendono possibile, ad esempio, misure di sicurezza come il funzionamento di una tratta di blocco oppure regolano vari movimenti di treni nelle stazioni nascoste. Chi pianifica abilmente il plastico, può, anche in un impianto piccolo con un ristretto numero di elementi circolanti, offrire allo spettatore un esercizio ferroviario che replica se stesso non prima di una mezz'ora in modo tale che gli algoritmi che si trovano alla base della decodificazione sfuggano al controllo dell'osservatore.
Negli eventi possono essere inserite differenti procedure operative come:
1. Commutazione di scambi 2. Commutazione di segnali 3. Variazioni di velocità delle locomotive 4. Variazione di direzione delle locomotive 5. Commutazione delle funzioni delle locomotive 6. Richiamo di altri eventi
La tempistica deve essere tenuta in considerazione – Nessun problema con la CS3.
Accanto alla successione, in base alla quale questi singoli passaggi vengono programmati, anche il lasso di tempo tra le singole azioni gioca un ruolo importante. Questi tempi possono essere in ogni momento adattati manualmente. Inoltre ulteriori elementi possono essere usati per correggere irregolarità che riguardano esclusivamente la tempistica delle varie fasi. Questi sono ad esempio segnali o tratte gestite da segnali che vengono commutate tramite un decoder m84. In questo caso è irrilevante se detti elementi sono combinati con un modulo di frenatura. Una locomotiva in arrivo si ferma davanti al segnale sempre in un segmento predefinito indipendentemente dal fatto che il tratto precedente venga percorso più o meno velocemente. Così è sicuro che detto modello nel successivo evento partirà nuovamente da un punto esattamente definito.
Ma vogliamo cominciare con l'inserimento di una serie di fasi d'esercizio prestabilite. Per l'inserimento di un evento dobbiamo in primo luogo riflettere sul nome da dargli. Detto nome deve essere così conciso da essere facilmente identificabile in mezzo a tutti gli altri. L'inserimento delle varie sequenze d'esercizio è oltremodo facile. Dobbiamo soltanto simulare la sequenza d'esercizio in modalità inserimento. La CS3 registra tutti i passaggi che noi facciamo durante questa fase di inserimento.
Durante la programmazione evitare interruzioni
Esempio: la programmazione di un evento dovrebbe essere effettuata senza che sia in fase di svolgimento sul plastico qualsivoglia altra attività. Ogni altro passaggio – ad esempio di un altro giocatore – verrà inesorabilmente registrato dal sistema. Questo vale anche per le commutazioni automatiche di altri apparati collegati (ad esempio una commutazione di itinerari tramite una CS2 aggiuntiva). Se detti itinerari allo stesso tempo venissero installati, verrebbero integrati e di conseguenza l'intero evento non varrebbe nulla.
Se ad esempio deve essere registrata come evento la partenza di una locomotiva, allora possiamo inserire, in base alle corrispondenti funzioni della macchina i seguenti passaggi (vedi riquadro superiore)
Passaggio 1. Viene inserita la funzione annuncio di stazione “Attenzione il treno sta per partire, le porte si chiudono automaticamente”.
Passaggio 2. Viene registrato il rumore delle porte che si chiudono.
Passaggio 3. Viene registrato il fischio del capotreno.
Passaggio 4. La loco accelera fino a velocità 10.
Dopo l'inserimento nell'evento di questi singoli passaggi ne vediamo il risultato nella finestra di elaborazione. Va bene l'intervallo di tempo tra le singole funzioni? Nel caso così non fosse possiamo fare delle modifiche in un menù a parte dell'evento. Sono stati eventualmente inseriti ordini di cui non abbiamo bisogno? Nell'inserimento della velocità di cui al Passaggio 4. può essere ad esempio successo che il sistema abbia registrato più del dovuto. Pertanto possiamo cancellare gli altri ordini di velocità fino all'ultimo comando utile. Con la simulazione dell'inerzia di massa otteniamo così un comportamento di marcia conforme al prototipo.
Adesso dobbiamo solo cambiare le impostazioni di questa locomotiva sulla scheda di registrazione “inserimento”. Là, ciò che poco fa abbiamo definito evento, viene collegato ad una barra funzioni. Quando la locomotiva è ferma in stazione, possiamo poi sempre, mediante la pressione di un pulsante, eliminare queste sequenze di esercizio e continuare a guidare la locomotiva in modo manuale.
Esempio: all'atto pratico, nell'inserimento di tali sequenze, è solitamente di notevole effetto se inseriamo tra i singoli passaggi una lasso di tempo sufficientemente lungo. Pertanto prendetevi un attimo di pausa prima della simulazione del passaggio successivo.
Gli eventi possono essere caricati naturalmente anche tramite i contatti agendo attraverso un modulo di retroazione S88 AC (art.60881), s88 DC (60882) o L88 (60883) registrando così il loro cambiamento di stato sulla CS3. Mettendo a confronto CS3 e CS3 plus bisogna prestare attenzione a quanto segue: la CS3 plus offre una diretta possibilità di collegamento per il decoder 60881 e/o 60882. Nel caso della CS3, invece, chi volesse inserire un modulo di retroazione deve per forza inserire dapprima un L88. Detto L88 e tutti i moduli di retroazione S88 ad esso collegati vengono alimentati tramite una propria rete di commutazione in modo da non gravare sulle prestazioni della CS3. Il modulo di retroazione L88 può naturalmente essere collegato anche ad una CS3 plus. Si possono utilizzare anche più S88 che, ad esempio, possono essere inseriti lontani uno dall'altro in modo tale da essere installati nei pressi dei contatti di loro competenza. Il modulo di retroazione L88 è collegato al CAN-bus della CS3 che, attraverso il terminale 60145 e/o prolunga 60126, può essere disponibile dappertutto sul plastico quale punto di collegamento per booster 60174 o 60175 e per ulteriori apparati di controllo come la Mobile Station. Tipici eventi, che possono essere gestiti tramite questi contatti, sono ad esempio:
. un segnale che, proprio nel momento in cui sta per essere superato, deve nuovamente essere commutato su “Halt” per motivi di sicurezza.
. una tratta di blocco che deve essere messa in sicurezza.
. il posizionamento di un treno che entra in una stazione nascosta al posto di uno che esce.
. un treno navetta che fa la spola tra due punti e che eventualmente si ferma in una o più stazioni intermedie.
Eccetera...eccetera.
Il nostro prossimo progetto: il collegamento di un plastico alla CS3
Con questo progetto gli esempi finora fatti diventeranno più chiari, nel prossimo numero cominceremo con un impianto ferroviario che passo dopo passo inseriremo nella CS3 e che sarà riprodotto con le adatte procedure d'esercizio semi e completamente automatiche. A tal fine cercheremo di dare alcuni esempi che generalmente possono essere utili nella pianificazione e nell'allestimento di un plastico. Lasciatevi allora sorprendere, con l'uscita del nr.5/2017, dalle potenzialità di questo plastico digitale che, nonostante le dimensioni limitate, offre molte possibilità di esercizio e cambiamenti di situazioni.
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Paolo Lupano
Italy
96 Posts |
Posted - 30 December 2017 : 14:42:25
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La CS3 dal punto di vista pratico/ parte prima.
In modo agevole verso un plastico da sogno
Come si impiega, in modo digitale, la CS3, nella gestione di un plastico? In più puntate vi mostreremo i singoli passaggi dalla pianificazione fino alla realizzazione.
Le svariate possibilità che, con l'attuale tecnica di gestione di un plastico, vengono messe a disposizione del fermodellista, determinano, non solo nel principiante, l'insorgenza di interrogativi sulla corretta strategia di tale impiego. Nelle ultime puntate abbiamo illustrato le caratteristiche principali della nuova CS3 sotto differenti angolature. Adesso, con un esempio concreto, vi vogliamo mostrare quali accorgimenti sono necessari per il conseguimento di un risultato ottimale e come trovare una soluzione a seconda delle differenti circostanze. Con ciò speriamo, per quanto possibile, di essere utili, con i molti argomenti trattati, alla realizzazione del vostro plastico dei sogni.
Il plastico, che andremo a sviluppare insieme nelle prossime puntate, ha un'estensione di 5 x 3 metri e si sviluppa secondo i canoni della preferita forma ad L. Questa forma dell'impianto rende possibile una buona visione d'insieme di ciò che si sta svolgendo sul plastico senza una costante supervisione e senza che venga pregiudicata l'illusione dell'aderenza al prototipo. Devono essere rispettati i seguenti punti fondamentali.
1 Il soggetto del plastico deve essere la stazione di una piccola città su di una tratta a doppio binario. In entrambe le direzioni i treni viaggiano in un cappio di ritorno che li riporta nella nostra stazione che si trova al centro dell'attività di gioco.
2 In entrambi i cappi di ritorno il materiale circolante non deve mai superare la capienza della stazione nascosta.
3 Il traffico dalla stazione alla stazione nascosta deve essere messo in sicurezza tramite tratte di blocco.
4 L'elemento principale di gestione dell'impianto deve essere una CS3 o una CS3 plus.
5 Il raggio medio usato sarà il raggio 2.
6 Nella zona visibile inseriremo segnali combinati con moduli di frenatura e nelle aree nascoste alla vista questa funzione sarà svolta dal decoder m84.
Pur avendo come primo obiettivo la pianificazione e lo sviluppo di questo tema centrale, ne abbiamo in mente anche altri come un deposito ferroviario (BahnbetriebsWerk) con piattaforma girevole che andremo ad integrare nel plastico.
La stazione ha in tutto cinque binari in corrispondenza dei quali i treni si possono fermare e su cui agli abitanti del nostro mondo in miniatura viene data la possibilità di scendere e salire. Abbiamo scelto intenzionalmente questa conformazione della stazione in modo tale che tutti i binari offrano lunghezza uguale. Pertanto non c'è bisogno di preoccuparsi di sapere su quale binario posizionare il nostro treno più lungo. Chi lo desidera può naturalmente organizzare tutti e cinque i binari in maniera tale che possano essere percorsi in entrambe le direzioni di marcia.
Chi in questo caso preferisce risparmiare qualcosa dal punto di vista tecnico può limitarsi, ad esempio, facendo percorrere i binari 1, 2, 4 e 5 solo in una direzione e attrezzare solo il binario 3 in modo tale che, con appropriati segnali, svolga il servizio da ambo le direzioni. Noi illustreremo in ogni caso le particolarità realizzabili grazie ai due segnali con modulo di frenatura in base alle quali la tratta può essere percorsa anche in direzione opposta. Chi volesse, può naturalmente applicare questa tecnica anche agli altri binari.
Popolare le stazioni nascoste conformemente al prototipo
Le stazioni nascoste sono impostate in modo tale da avere cinque binari. Questa recettività dovrebbe bastare per un esercizio ferroviario molto vario. La stazione principale stessa non dovrebbe essere usata come area di parcheggio. Andiamo a vedere come si presenta il prototipo: là si possono vedere, di regola, i binari di stazione più vuoti che occupati. Pertanto nella nostra stazione dovrebbero sostare al massimo tre treni e questo dovrebbe verificarsi per entrambe le direzioni di marcia; inoltre dovrebbe essere libero un binario di corsa.
Con l'invio dei comandi tramite “Bus” tutto va meglio
Come gestiamo il nostro impianto? La risposta a questa domanda dipende da parecchi fattori. Il plastico deve essere comandato da una posizione fissa o devono essere disponibili diverse postazioni? Il plastico deve essere utilizzato da una sola persona o da più appassionati? Anche se un impianto di questa grandezza è gestito da una sola persona, dovrebbe tuttavia esistere la possibilità di controllo dei treni da parecchie posizioni. Al centro del controllo prevediamo una CS3 la cui sistemazione dovrebbe essere davanti alla stazione poiché questo settore costituirà il punto centrale della nostra attività di gestione del plastico. Una variante sarebbe prendere in considerazione una seconda CS3 da posizionare a lato dell'impianto in modo da avere anche sotto questo punto di vista un accesso diretto. Ma, per cominciare, dovrebbe bastare l'aggiunta di una Mobile Station 2 come postazione di comando aggiuntiva. Come prima alternativa, possiamo collegare questo apparato alla parte anteriore della CS3. Ma poiché andremo ad attivare anche anche altri apparati, decidiamo subito per l'inserimento dei relativi collegamenti al CAN-Bus. CAN-Bus? Chi non ha avuto molto a che fare con la tecnica del computer, non avrà forse molta familiarità con questo concetto. Il CAN-Bus rappresenta la rete di comunicazione principale del plastico. Tramite questo collegamento, tutti gli apparati ottengono le informazioni, dalla nostra CS3, il più velocemente e nel modo più efficace. Contemporaneamente, gli apparati collegati alla CS3 possono, tramite detto collegamento, mettere a disposizione dell'intero sistema le loro informazioni ed i loro eventi. Per la realizzazione di questo caposaldo del nostro impianto, inseriamo il nostro terminale art. 60145 ed il cavo di prolungamento 60126. Ad ognuno di questi terminali, che noi integriamo nella catena, possono essere collegati col collegamento CAN-Bus fino a quattro apparati. Questi possono essere apparati di manovra, come la MS2, unità di amplificazione di potenza come il Booster 60175, l'unità di connessione (Connect 6021 art.60128) o il modulo di retroazione L88.
E ora occupiamoci dei booster
Booster non è solo una bella parola perchè questo elemento dovrebbe essere preso nella debita considerazione già dalla pianificazione del progetto. Di quanta potenza avrà bisogno il nostro plastico? Questo dipende naturalmente dal numero degli elementi utilizzatori finali della medesima che contemporaneamente richiederanno corrente. Con la sola CS3 non potremmo alimentare un plastico di questa grandezza. Ma è sufficiente un eventuale ulteriore booster? O ne abbiamo bisogno di due o tre? E cosa succede se nel giro di tre o quattro anni compriamo altri treni o accessori che richiedono troppa potenza alla preesistente fonte di alimentazione?
Noi consigliamo di suddividere il plastico in più tratte di alimentazione. Prevediamo così nel nostro plastico dimostrativo circa otto settori di alimentazione. Queste singole aree possono ora essere assegnate alla nostra CS3 e relativi booster. Cominciamo con l'aggiungere un booster art.60175. Ogni volta quattro booster tramite il terminale 60145 posso essere assegnati alla CS3. Se durante l'attività ci troviamo in una situazione di sovraccarico, possiamo o suddividere ulteriormente le tratte di alimentazione o collegare un altro booster 60175 che vada a riempire il vuoto di potenza venutosi a creare. Ma in alternativa possiamo anche propendere per una CS3 plus. Infatti questa può essere installata non solo come apparato di servizio aggiuntivo ma anche come ulteriore fonte di energia in questa costellazione di apparati.
Avendo in mente tutte queste opzioni, prevediamo per ora l'impiego di due terminali 60145 e due cavi prolunga 60126. In primo luogo prevediamo un booster 60175 che, in abbinamento alla CS3, richiede un alimentatore “switching” da rete 60061. Successivamente verificheremo con la CS3 quanto alta è la richiesta di corrente nelle due zone di alimentazione. Nel caso le riserve di corrente non bastino, possiamo suddividere ulteriormente i settori da alimentare del plastico.
Noi vediamo già adesso il vantaggio del CAN-Bus: nei precedenti sistemi digitali i booster e i moduli di retroazione erano collegati direttamente alla Centrale o agli elementi di servizio. Ma ora attraverso il CAN-Bus possiamo collegare anche postazioni più distanti ed allestire rapidamente i collegamenti di questi componenti.
Tema principale della prossima puntata saranno i collegamenti degli scambi. Quale decoder andremo ad utilizzare e come lo inseriremo nel modo più conveniente? Questi sono due punti che affronteremo nel fascicolo 6/2017.
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Paolo Lupano
Italy
96 Posts |
Posted - 25 January 2018 : 14:10:47
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La CS3 dal punto di vista pratico/ parte SECONDA.
Inserimento degli scambi
Dopo aver ampiamente dibattuto sul concetto di plastico, affrontiamo nella seconda delle nostre puntate un componente fondamentale dell'architettura dei binari: lo scambio. Come li allestiamo per l'esercizio digitale? Quali elementi sono necessari per farli funzionare?
In ogni pianificazione di impianto ferroviario elaboriamo rapidamente nella mente le immagini del plastico portato a termine. Treni immaginari, gestiti in modo sicuro da segnali, tirano i loro convogli su itinerari che spianano loro la strada. A ciò si aggiungono i molti effetti sonori e luminosi che delineano già perfettamente nella mente l'esperienza di gioco. Ma per tramutare tutto questo in realtà, dobbiamo in primo luogo dare esecuzione ad alcuni concetti di base. Uno di questi è la digitalizzazione dello scambio per dare la possibilità alla Central Station di dialogare con ognuno di essi.
Di quale decoder c'è bisogno?
Generalmente ci sono da prevedere due tipi di decoder per scambi:
1. Il decoder 74461 che possiamo installare sugli scambi 24611, 24612 o 24624.
2. Il decoder universale 60832 a cui possono essere collegati fino a quattro scambi.
Il decoder digitale da installare è la prima cosa da prendere in considerazione nel caso della cosiddetta “ferrovia da tappeto” cioè un impianto ferroviario che non deve stare montato in modo permanente. Infatti procura molto divertimento montare un circuito ferroviario in modo veloce sul pavimento. In questo modo la configurazione dei binari può essere variata continuamente. Attraverso l'installazione dei decoder negli scambi, i medesimi possono essere comandati senza spese di cablaggio nell'allestimento dell'impianto. Questo vantaggio del decoder installato non è di primaria importanza nell'allestimento del plastico che andiamo a costruire e che allestiremo in modo tale da poter far fronte in modo flessibile a successive esigenze di cambiamento dello stesso dal punto di vista prestazionale. Pertanto assegneremo i decoder per scambi ad una o più aree di alimentazione separate a cui forniremo energia con la CS o con i booster. Il vantaggio in termini di prezzo che i decoder universali possiedono rispetto ai decoder installati ha qui naturalmente la sua importanza per la decisione al riguardo.
Diversi tipi di decoder universale
Il decoder universale 60832 ha nei decoder 6083, 60830 e 60831 i suoi precursori. In generale, possiamo servirci anche di questi elementi anziché del 60832:
K83 (art.6083)
Questo è il capostipite dei decoder per scambi nell'assortimento Märklin. Può essere comandato solo tramite il formato MM. Per il collegamento dispone di boccole del diametro di 2,6 mm. Ad esso si adattano pertanto i vecchi spinotti del set 7140 che i vari fabbricanti non possono più proporre per i collegamenti fermodellistici. Detti spinotti sono ad esempio ancora disponibili nei negozi specializzati in elettronica (in linea di massima per persone adulte). Considerate inoltre che questa generazione di decoder deve essere programmata in modo differente rispetto all'attuale decoder 60832.
K83 (art.60830)
La successiva generazione di K83 si differenzia dal precedente 6083 solo per quanto riguarda le boccole. Questo tipo di decoder infatti possiede boccole del diametro di 1,8 mm. Ad esso si adattano, pertanto, gli spinotti dell'attuale assortimento Märklin.
m83 (art.60831)
E' il predecessore dell'attuale decoder m83. Esso può, a scelta, essere gestito o dal sistema MM o dal sistema DCC. La procedura di programmazione dei nuovi pin si differenzia completamente da quella relativa al decoder k83 e pertanto i due sistemi di programmazione sono distinti l'uno dall'altro. Tramite il pin 10 si stabilisce se il decoder deve funzionare secondo il formato MM o DCC. In questa generazione di decoder i collegamenti scambio-decoder vengono attuati tramite connessioni in cui i cavi spellati vengono inseriti e bloccati tramite una vite. Questo decoder, esternamente, si presenta assolutamente identico nella forma al 60832. Le due generazioni di decoder si differenziano semplicemente per il colore dell'involucro che per l'articolo 60831 è grigio chiaro mentre per il 60832 presenta il rivestimento in colorazione antracite.
m83 (art.60832)
Rispetto al 60831 la differenza principale è costituita dal fatto che questi decoder possono essere supportati tanto dalla CS2 quanto dalla CS3. Il collegamento si ottiene con la stessa procedura che si usa per il decoder 60831. Anche qui è presente la serie di 10 pin di codifica per l'inserimento dell'indirizzo e per la modalità di esercizio. Ma parleremo diffusamente di questo in seguito. Nel nostro plastico dimostrativo (per la pianificazione del circuito vedi MM 05/2017) abbiamo previsto il seguente numero di scambi:
24611: 4 elementi
24612 : 23 elementi
24624 : 8 elementi
In tutto ci sono 35 scambi. Poichè gli scambi ad incrocio sono già dotati di meccanismo elettromagnetico, per i restanti deviatoi abbiamo bisogno di 27 meccanismi d'azionamento 74491. Perchè non il meccanismo di azionamento 74492? L'unica differenza tra il 74491 ed il 74492 consiste nel diverso tipo di collegamento. Il 74491 possiede i tre noti tipi di allacciamento: uno per la fornitura della corrente (giallo) e due per l'azionamento (blu). Il 74492 possiede invece lo speciale cavo di collegamento per la pulsantiera analogica 72752 dell'assortimento Start-up che può naturalmente essere modificato per permetterne la connessione al decoder 60832. Ma, a nostro parere, è più semplice l'utilizzazione dell'articolo elettromagnetico 74491.
Questi 35 dispositivi possono essere ripartiti su di un minimo di 9 decoder. Poichè fino ad ora non abbiamo ancora programmato nessun decoder, di conseguenza possiamo cominciare con l'attribuzione dell'indirizzo a partire dall'indirizzo 1. Il decoder 60832 può, a richiesta, essere caricato sulla CS2 o sulla CS3 tramite il sistema mfx. Di conseguenza non è assolutamente necessario attribuire al decoder un indirizzo. In ogni caso, deve solo essere fatta la scelta del formato digitale desiderato (MM o DCC). A prescindere da questo aiuto, tramite la CS3 noi consigliamo comunque di dare al decoder un indirizzo. Con l'attribuzione dell'indirizzo, la CS3 registra detta direttiva e, qualora possibile, anche la modifica. Col posizionamento dei pin di codifica si può in seguito, con la medesima procedura, modificare l'indirizzo in precedenza inserito. Quando l'indirizzo è programmato solo dal sistema non può più essere rintracciato tanto facilmente.
Quale formato digitale scegliere è solo questione di gusti. E' vero che il formato DCC offre una maggiore estensione di indirizzi ma nel nostro plastico non verrà raggiunto neanche lontanamente il limite di indirizzi del formato MM. Il formato DCC offre in fase di programmazione del decoder 60832 alcune ulteriori possibilità di utilizzo rispetto al formato MM; potenzialità che andremo, ad esempio, a conoscere più avanti al momento dell'aggiunta delle illuminazioni ma che non hanno alcuna rilevanza qui per quanto riguarda gli scambi. Pertanto, alla luce di quanto precede, non risulta a vantaggio di nessuno dei due formati una preminenza dell'uno sull'altro dimodochè potete decidere per il formato di vostro gradimento.
E' possibile alimentare il decoder m83 tramite il sistema digitale oppure attraverso l'unità di alimentazione universale 60822 unita all'alimentatore switching da rete 66360. Al posto del 66360 può essere impiegata la precedente versione 66361. Chi ha la tensione della rete elettrica domestica di 120 volt utilizzi l'articolo 66365 o il 66367. Per i decoder degli scambi propendiamo per l'alimentazione tramite il segnale digitale. Quindi, se vogliamo alimentare i decoder tramite l'articolo 60822 questi devono essere messi uno in prossimità dell'altro e collegati tra loro tramite le relative boccole. L'effettivo fabbisogno di energia per la commutazione degli scambi non è particolarmente elevato in quanto allo scopo necessiteremo di circa 200 milliampere non venendo mai commutati contemporaneamente, nel sistema digitale, deviatoi con due diversi indirizzi. In sostanza dobbiamo solo prendere in considerazione la corrente di commutazione necessaria al funzionamento dei singoli decoder m83 che, nel caso nostro, essendo nove, non rappresentano un problema. Esempio: ricerchiamo con la CS3 il fabbisogno di energia del binario principale non gravato da richieste di energia. A questo punto, collegate il decoder ed effettuate nuovamente la misurazione. In questo modo potete valutare il fabbisogno di corrente del decoder in condizioni normali. Sperimentiamo quindi il caso in cui noi utilizziamo il decoder m83 nel settore delle illuminazioni. In questa casistica rientra l'illuminazione delle lanterne degli scambi. Siccome nella fattispecie, a causa di una più elevata quantità di corpi luminosi, il fabbisogno di energia è più elevato, ricorreremo al modulo di alimentazione 60822. Per quanto possibile stabiliremo collegamenti corti tra decoder e meccanismo elettromagnetico collocando i decoder in prossimità degli scambi e non centralmente nelle vicinanze di una fonte di alimentazione.
Come registrare in modo corretto questi decoder sulla CS3? Come li colleghiamo ai singoli scambi? Questi ed altri argomenti saranno i temi del prossimo numero.
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Alberto Pedrini
Italy
11477 Posts |
Posted - 25 January 2018 : 15:37:19
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Ogni tanto un ringraziamento per le traduzioni non fa male, Grazie Paolo |
Alberto |
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Paolo Lupano
Italy
96 Posts |
Posted - 25 January 2018 : 16:10:38
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Grazie Alberto, per me è un piacere rendermi utile grazie al continuo studio del tedesco che è la mia seconda passione dopo il fermodellismo e che è nata proprio in funzione di quest'ultimo. |
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Stefano Spina
Italy
904 Posts |
Posted - 25 January 2018 : 16:41:05
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Mi associo ad Alberto, stai facendo un eccellente lavoro; se avessi saputo avrei scelto un corso in cui si studiava Tedesco piuttosto che Inglese alle superiori.
Stefano |
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Paolo Lupano
Italy
96 Posts |
Posted - 25 January 2018 : 16:45:30
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Grazie! |
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marco Manenti
Italy
2 Posts |
Posted - 29 January 2018 : 15:09:29
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Mi associo grazie Paolo
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albertomocchi
Italy
2594 Posts |
Posted - 29 January 2018 : 18:42:53
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grazie Paolo meno male che ci sei
Alberto |
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