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Antonio Bernasconi
Italy
388 Posts |
Posted - 06 October 2010 : 17:57:17
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Ciao a tutti, in questi giorni noi "Marklinfanisti" romani ci siamo riuniti per una sessione tecnica di lavoro sui moduli per portarli finalmente a termine ed in linea con le norme costruttive del resto del Marklinfan Club. Abbiamo perciò sistemato la catenaria per poter circolare con i pantografi "in presa" e predisposto l'impianto elettrico per l'installazione dei moduli di frenatura. Ora, dovendo installare almeno un modulo di frenatura su uno dei nostri tre moduli (2 di Roberto Bonfè e 1 del sottoscritto) ci siamo posti una domanda, e cioè: Come dobbiamo comportarci con la stazione ed i moduli nascosti? Come funziona l'impianto di frenatura a monte e a valle degli schemi delle norme tecniche?
In pratica non sappiamo se dobbiamo isolare tutti i binari dei nostri moduli posteriori, compresi tutti quelli della stazione (anche gli scambi quindi), proseguendo l'impianto elettrico come da norme, oppure se il circuito elettrico và impostato in maniera particolare.
Chiunque voglia darci delucidazioni in merito sarà ben gradito.
Considerate comunque che il plastico viene sempre montato ad ovale, con due curve di ritorno i cui binari sono già isolati. La stazione invece ha i binari con le rotaie "in corto", così come gli scambi, per un totale di 8 linee e 6 metri di lunghezza.
Ciao Antonio |
Ciao Antonio http://www.scalaunoitalia.it/
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Ely Peyrot
Italy
1453 Posts |
Posted - 07 October 2010 : 17:19:29
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Veramente difficile rispondere a un tale quesito, così legato alla ragione pratica di cio' che si vuole realizzare. In teoria i binari della stazione nascosta possono essere integri, cioè non andrebbe tagliata la linguetta di giunzione tra i binari, e la linea completamente isolata dal resto dei moduli dove sono predisposte le "frenature". Nello stesso tempo anche questo non è vero, dipende dal tipo di impianto che regola la stazione nascosta. Quindi... io non so rispondere, ahimè! Altri che dicono? |
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Antonio Bernasconi
Italy
388 Posts |
Posted - 07 October 2010 : 17:55:11
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Forse è il caso di aggiungere qualche nota informativa in più, così da rendere più facili i consigli sulla sistemazione dell'impianto di frenatura. Attualmente l'intero plastico modulare lo gestiamo con due MS (di cui una in slave) per senso di marcia, accoppiate ad un trasformatore di buona potenza...quindi un totale di 4 ms e 2 trasformatori. Vorrei semplicemente capire come far funzionare la frenatura sul semplice "ovale", quali attrezzature elettriche/elettroniche utilizzare, se bastano le MS o serve una CS, ecc...
Ciao Antonio |
Ciao Antonio http://www.scalaunoitalia.it/
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Piero Chionna
Italy
8643 Posts |
Posted - 07 October 2010 : 18:10:51
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Non sono un esperto della materia e non vorrei dare indicazione sbagliate. Tenete comunque conto che un solo modulo di blocco non è in grado di garantire la sicurezza della circolazione. Per due treni in circolazione ci vorrebbero almeno tre blocchi.
Ciao, Piero
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Piero |
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Marino Di fazio
Italy
1393 Posts |
Posted - 07 October 2010 : 18:56:14
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Il quesito non è di semplice realizzazione, provo a dire come cercherei di risolvere il problema io. Immaginando che il circuito sia un ovale di cui un lato con la stazione nascosta, si dovrebbero avere almeno 3 moduli di blocco, in modo da avere 2 convogli che circolano al di fuori della stazione nascosta, i 3 blocchi vanno progettati secondo le specifiche del plastico modulare, quindi basta consultare le specifiche del sito. http://www.marklinfan.net/mfc-impianto_elettrico.htm Il modulo della stazione potrebbe essere gestito tramite una CS2, in questo modo sarà l'operatore al traffico che decide quando fare uscire un convoglio dalla stazione e liberare la tratta di ingresso in stazione. Dovrebbe succedere questo: esce il primo convoglio dalla stazione, supera i due blocchi successivi e si ferma sul terzo, quello di ingresso in stazione. Avendo due blocchi liberi davanti alla stazione, si può fare uscire un secondo convoglio dalla stazione che si ferma al secondo blocco e così un terzo che si ferma sul primo blocco. A questo punto il sistema è fermo a meno che l'operatore al traffico attivi manualmente l'instradamento in uno dei binari liberi in stazione e liberi il blocco su qui si trova il primo convoglio uscito. L'operazione di ingresso in stazione libera in sequenza gli altri blocchi. Mentre i blocchi al di fuori della stazione sono automatici, il blocco di stazione deve essere gestito manualmente. Quando dico manualmente intendo tramite un comando sulla CS2. Sul diagramma del layout della CS2 si dovranno disporre appositi comandi che attivano i diversi itinerari in stazione. Ripensando al fatto che anche la stazione è un blocco (anche se manuale) a questo punto i blocchi esterni alla stazione possono essere anche due. Io ho la CS2 e non so se la stessa cosa si può fare con una CS1. Il problema può essere risolto anche utilizzando dei sistemi a rele, quindi non si ha la necessita di avere la CS2, Alberto ha gestito in questo modo la sua stazione nascosta che ha portato se non sbaglio al raduno di due anni fa nei pressi di Bergamo. Chiedo agli altri di correggermi se ho detto delle castronerie. |
Marino |
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Alberto Pedrini
Italy
11477 Posts |
Posted - 07 October 2010 : 20:38:36
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Per gestire in automatico il circuito con le MS e non complicare troppo le cose si può adottare la soluzione di avere due binari della stazione riservati al transito. Questi vanno isolati dagli scambi (che hanno le due rotaie collegate) e resi di occupazione come il resto dei moduli e tutti i binari che costituiscono l'anello. Il numero dei blocchi con frenatura sarà, è una vecchissima regoletta, uguale al n° dei convogli che girano più uno. Prima di fare uscire un treno se ne fa rientrare un altro manualmente. La soluzione di Marino è altrettanto valida, la mia automatica senza computer o centrali con i relè è protetta da copyright anticopiaincolla. |
Alberto |
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