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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 10 July 2008 :  19:31:49  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Torno sull'argomento per fare il punto della situazione.
Come sapete il sistema di circolazione automatico sul Plastico funziona con un sistema di blocco automatico dei convogli basato su due elementi:
Un tratto di fermata gestito da un relè, un modulo di frenatura e un segnale ad ala o luminoso
Un tratto di binario di occupazione che segue quello di fermata in cui la rotaia destra nel senso di marcia è isolata e il treno che percorre la tratta chiude il circuito inviando un segnale al relè precedente.
In una prima fase abbiamo usato il modulo di frenatura Maerklin o l'equivalente Uhlenbrock.
Questo tipo di modulo suddivide il percorso in tre tratte: Avviso, Frenata e Stop, che descriverò a ritroso per chiarirne il funzionamento.
La tratta di stop, quando il segnale è sul rosso, è completamente priva di corrente e serve a fermare i convogli che per eccesso di ritardo di arresto non si fermano nel tratto di frenata. Inoltre qui si fermano le loco con decoder Delta o analogiche, insensibili al segnale di frenata.
La tratta di frenatura invece, a segnale rosso, è percorsa da una corrente continua che viene interpretata dai decoder delle loco come segnale per fermarsi secondo le impostazioni di decelerazione impostate.
La tratta di avviso ha il compito di separare elettricamente la tratta di frenatura, dove circola corrente continua, dal circuito principale. In caso contrario si avrebbe un cortocircuito al passaggio della locomotiva da una tratta all'altra.
Per questo viene racomandata una lunghezza minima del binario di avviso superiore al pattino più lungo da cui verrà percorsa.
E' molto importante quindi che un convoglio sia alimentato solo ed esclusivamente da un pattino, viceversa si causerebbe un cortocircuito tra i due pattini con danni alla centralina di controllo.
In caso di doppia trazione il funzionamento è ancora possibile anche se non perfetto, la prima loco inizierà a frenare mentre la posteriore continuerà a spingere finchè non raggiungerà a sua volta la tratta di frenata. Abbiamo verificato in pratica che non ci sono particolari inconvenienti.
Purtroppo però questo modulo è fatto per essere comandato ad impulso e non con un contatto continuo, come serve a noi. Anche se quest'ultimo è tollerato dal circuito e non lo danneggia ha un effetto collaterale non specificato: causa una leggera corrente di cortocircuito sulla linea che disturba il funzionamento dei convogli, e, se i moduli sono più d'uno, raggiunge valori elevati che bloccano il funzionamento dell'impianto.
Per superare questo inconveniente abbiamo recentemente adottato il modulo di frenatura Viessmann.
Anche questo modulo lavora su tre tratte Avviso, Frenate e Stop, ma in modo completamente diverso dal Maerklin.
Mentre il maerklin costituisce un sistema autonomo di controllo (con due semplici pulsanti verde/rosso il sistema funziona e comanda l'accensione di un segnale luminoso) il Viessmann richiede un comando esterno, che può essere anche lo stesso segnale di arresto.
Molto diverso anche il principio di funzionamento, è la tratta di stop infatti che comanda il modulo.
La mancanza della tensione nella tratta di stop mette in stato di attesa il modulo.
La tratta di avviso resta neutra finchè la loco raggiunge la tratta di frenata, in quell'istante il modulo rileva il consumo di corrente e si commuta in frenatura inviando ad entrambe le tratte la tensione continua necessaria.
Non esiste in quel momento un tratto di isolamento tra il circuito principale e quello di frenata, questo implica un rischio di cortocircuito se una carrozza munita di pattino per illuminazione percorre la congiunzione.
Viessmann consiglia quindi l'uso degli isolatori per rotaia centrale in questo punto.
Appare evidente il migliore funzionamento di questa apparecchiatura anche per le doppie trazioni. Venendo commutate insieme le tratte di avviso e frenata entrambe le loco freneranno insieme.
Restano però un paio di piccoli inconvenienti, il primo è che una locomotiva che procede a bassa velocità rischia di fermarsi sull'isolatore, in particolare se è un modello recente che in assenza di contatto si ferma di colpo. Il secondo è che i convogli illuminati si spengono quando transitano sulla tratta di frenata.
Per ovviare a questi problemi la soluzione più efficace è ritardare la chiusura del segnale.
Il modulo che segue il blocco dovrà quindi essere sezionato nel punto più lontano possibile, ovvero in uscita. Qui il segnale della rotaia destra va prelevato e portato all'estremo opposto con un filo che faccia capo alla morsettiera.
Nella pagina dedicata all'impianto elettrico ci sono gli schemi che dovrebbero chiarire come procedere.

Alberto

Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 11 July 2008 :  23:14:36  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Riassumo per chi si è aggregato recentemente i criteri che abbiamo seguito fino ad oggi.
Il primo obbiettivo che ci siamo posti è stato la realizzazione di moduli di piena linea, semplici e rettilinei, con cui verificare le nostre capacità costruttive e l'efficacia del sistema di giunzione sia meccanico che elettrico. Una doppia linea con circuiti separati e la linea aerea in grado di consentire il passaggio delle loco a pantografi alzati.
In un secondo tempo avremmo dovuto costruire stazioni, scali e raccordi e decidere "come" gestire il traffico da stazione a stazione in modo da dare il massimo divertimento ai partecipanti ai raduni.
Per il controllo del traffico sulla linea principale abbiamo intanto scelto il sistema analogico (binario di contatto, relè e segnale) unito al digitale (modulo di frenatura) in modo da avere un sistema immediatamente funzionante solo unendo i moduli e in qualsiasi configurazione. Scegliendo ovviamente di alternare i moduli di linea con quelli di blocco.
Questa scelta privilegia quindi la semplicità di utilizzo, assemblare tre o quattro moduli e collegare una 6021 è un'operazione alla portata di tutti.
I difetti iniziali sono risolti con l'utilizzo dei moduli Viessmann. L'aggiunta di un sezionamento sui moduli senza blocco ha consentito di eliminare anche il problema dei convogli illuminati.
Nulla vieta comunque di fare uso dei contatti di occupazione in ingresso a un s88 e gestire il plastico via computer escludendo i moduli di frenata, si tratta di staccare il contatto dal modulo di frenata e prolungarlo fino alla stazione nascosta dove si trovino computer, interfaccia e gli s88 necessari.
Fatto questo si può impostare il computer disegnando il circuito realizzato, inserendo i numeri dei contatti collegati, inserendo nel database le loco che verranno usate con i loro indirizzi e creando la sequenza esatta di convogli che viaggeranno sul circuito.
Il sistema non è bidirezionale, non esiste la possibilità nel sistema maerklin di sapere dove si trova una loco in un dato istante, possiamo solo supporlo e verificarlo visivamente. Quindi quando ordiniamo alla loco x che se il contatto y è occupato si deve fermare, dobbiamo avere la certezza che essa si trovi nel tratto z che a noi interessa. Se per una qualche ragione si trovasse prima o dopo il punto presunto sarebbero guai.
Esiste poi la complicazione di portare agli s88 una coppia di fili indipendenti per ogni modulo, da stendere di volta in volta, e che in caso di grandi configurazioni può essere impegnativo. In più va prevista una coppia di alimentazione digitale dedicata all'alimentazione e al controllo dei decoder dei segnali che potrebbe essere già predisposta fissa.
In conclusione posso affermare che oggi il sistema che abbiamo adottato è ancora il più semplice e sicuro.
Ciò non vieta di procedere come meglio si ritiene sperimentando nuove soluzioni che in futuro sostituiranno l'attuale. Si tratta in sostanza di costruire e collegare i moduli come specificato e modificare il collegamento dei fili adattandolo al sistema in uso quando si volesse procedere al controllo via software.

Alberto
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Piero Chionna

Italy
8643 Posts

Posted - 12 July 2008 :  23:51:02  Show Profile  Visit Piero Chionna's Homepage  Reply with Quote
Per il momento il sistema di blocco con segnali e moduli di frenatura è ancora il mio favorito. Il rallentamento e l'arresto di un treno in prossimità dei segnali è molto realistico e, tra l'atro, attira molto l'interesse dei visitatori durante le mostre. La soluzione proposta da Alessandro è comunque interessante e merita di essere presa in considerazione, anche in vista di eventuali applicazioni future.
In ogni caso i moduli sono perfettamente adattabili ad entrambi i sistemi.
Ciò consente di passare agevolmente dalla gestione con S88 e PC (eventualmente utilizzabile negli incontri a carattere locale) alla gestione con sistema di blocco classico (da utilizzare negli incontri a carattere nazionale).
Ciao,
Piero


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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 16 December 2009 :  14:43:58  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
In fondo al cassetto c'era questa discussione che risale al periodo in cui c'erano proposte per un controllo digitale dei blocchi.
Contiene concetti utili a chi si volesse cimentare nella costruzione di un modulo con blocco. I criteri adottati sono ancora oggi a mio avviso i migliori. in attesa di nuove tecnologie naturalmente.

Alberto
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 11 January 2011 :  14:44:16  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Rievidenzio la discussione per chi non c'era domenica scorsa.
I concetti espressi sono gli stessi, manca solo lo schema in grande formato che verrà stampato all'occorrenza.

Alberto
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albertomocchi

Italy
2594 Posts

Posted - 11 January 2011 :  15:32:38  Show Profile  Reply with Quote
purtroppo questo argomento mi interessava in modo particolare,visto in prospettiva di un modulo digitale intanto mi stampo lo schema in piccolo

ciao
Alberto
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 11 January 2011 :  16:07:12  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Ti spedisco il disegno

Alberto
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albertomocchi

Italy
2594 Posts

Posted - 11 January 2011 :  16:47:19  Show Profile  Reply with Quote
arrivato e stampato

Alberto
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Fabrizio Mazzari

Italy
493 Posts

Posted - 25 March 2011 :  22:08:39  Show Profile  Visit Fabrizio Mazzari's Homepage  Reply with Quote
Alla ricerca di una facile realizzazione della piastrina contenete il circuito per pilotare il modulo di frenatura ho trovato questa serie di relè prodotti dalla Finder che dovrebbero fare al caso nostro: date un'occhiata alla versione 40.52, due scambi, sopporta 8 A, viene prodotto con bobina alimentabile in AC alla tensione di 24 Volt. Ne ho uno di prova identico ma in DC con tensione a 24 Volt e si eccita già con 12 Volt oppure col trasformatore Märklin in dotazione con la Mobil Station che eroga 18 V in DC
E' grande quanto una moneta da due €uro, eviterebbe la complicazione del circuito con ponte di diodi e condensatore.
Che ne dite? Potrebbe funzionare?

http://www.findernet.com/comuni/pdf/S40IT.pdf

Fabrizio.
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 25 March 2011 :  22:38:13  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Se la bobina da 24V funziona con la tensione dei nostri trasformatori è perfetto, c'è anche la basetta di montaggio già pronta.
Si tratta di sapere costi e disponibilità.

Alberto
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Fabrizio Mazzari

Italy
493 Posts

Posted - 25 March 2011 :  22:51:53  Show Profile  Visit Fabrizio Mazzari's Homepage  Reply with Quote
Su e-bay 4,50 euro per quello a 24 volt DC.
La prossima settimana mi metto alla ricerca della versione in AC.
In ogni caso anche dovendo montare quello in DC va solo aggiunto il costo di una basetta millefori, un ponte diodi e un condensatore di livellamento, penso un paio d'euro.
Qui un'esaustiva pagina per calcolare i valori che servono.
http://www.elettronicaincorso.it/ponte_raddrizzatore_e_diodo_raddrizzatore.html

Fabrizio.
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