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Nino Carbone
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Posted - 01 November 2020 : 11:58:53
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- E.424 a comando multiplo - In sede di progetto della macchina venne considerata la possibilità di disporre di mezzi di trazione con potenza addirittura superiore alle E.428 ricorrendo all’accoppiamento in comando multiplo di 2 unità E.424 che potessero essere accoppiate fra loro a 2 a 2 anche se appartenenti a sottogruppi diversi.
(Ad eccezione di quelle con motori ad eccitazione composta che facevano nucleo a sé) Il praticabile che consentiva il passaggio in corsa tra 2 macchine accoppiate, rendeva possibile destinare ad unità di questo tipo una sola coppia di macchinisti. I collegamenti elettrici tra le 2 locomotive erano tenuti tramite accoppiatori posti sulle testate; 2 più grandi a 18 spine e 2 più piccoli a 9 spine. I vantaggi conseguibili con il comando multiplo, in teoria, erano interessanti, ma le verifiche nell’esercizio normale evidenziarono grossi inconvenienti. La mancanza di sufficienti indicazioni sulla locomotiva titolare, relative al funzionamento di quella accoppiata, poneva diversi problemi, come il rilevamento di slittamenti o di qualsiasi altra anomalia della seconda macchina, tanto che, in casi di necessità di servizio, si preferì ricorrere alla doppia trazione con le 2 macchine presenziate, pur mantenendo i collegamenti del comando multiplo per i vantaggi che la sincronizzazione offriva. I frequenti guasti, anche gravi, ai motori di trazione delle locomotive accoppiate (conseguenti ad intempestivi rilevamenti di slittamenti), che si erano verificati nei primi periodi di esercizio, e in considerazione anche sulla scarsa necessità di ricorrere al comando multiplo di queste macchine, fecero cadere in disuso il sistema, anche se non mancarono diverse eccezioni. L’eliminazione degli accoppiatori B.T. per il comando multiplo e di conseguenza delle porte di accesso frontali, venne ufficialmente disposta nel luglio 1966 e attuata progressivamente su tutte le unità.
- Una rara foto-documento del 1949 - - E.424 collegate da predellini e ringhiere di sicurezza per il passaggio del personale - (Le macchine dotate in origine delle sole porte frontali, per un certo periodo, furono riconoscibili per aver mantenuto a fianco dei predellini di accesso al pancone frontale, un corrimano verticale più lungo di quello normalmente posto sulle unità provviste fin dall’origine di porte laterali)
- Foto Ufficio Fotografico Ercole Marelli / da: lombardiabeniculturali.it -
- Nino -
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Nino Carbone
6995 Posts |
Posted - 20 December 2020 : 15:01:21
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- Prototipi 001-003 e sottogruppo 004-013 -
Le E.424 furono concepite nel 1940 quale versione ridotta della E.636 per essere utilizzate su linee pianeggianti.
I 3 prototipi E.424.001-003 entrati in servizio a Firenze nel 1944, in piena guerra, avevano i cavi in alluminio per risparmiare rame e dispositivi vigilanti per la marcia con solo 2 macchinisti anche in doppia trazione.
Per l'accesso alla cabina c'era solo una porta frontale su ciascuna testata che serviva anche da intercomunicante per il capotreno.
- E.424.001 presso gli stabilimenti Breda a Sesto San Giovanni nei primi mesi del 1943 -
Clic foto
- Foto G.Carlucci / Archivio Storico Breda -
- La E.424.003 fotografata alla consegna nel 1944 - Clic foto
- Foto FS / da: Locomotive elettriche E.424 / Roberto Rolle / edizioni elledi -
Questa locomotiva, fu costruita nel 1944 con finalità sperimentali, in quanto venne attrezzata per una velocità massima di 120 km/h (anziché 95 km/h come gli altri 2 prototipi); nello stesso anno fu portata dalle autorità tedesche in Germania, dove rimase accantonata fino all’autunno 1945.
Riportata in Italia, fu riparata nel 1946 a seguito dei danni bellici subiti e dotata di nuovi motori tipo 92-250 FS con rapporto di trasmissione 20/65. Sempre a scopo sperimentale un anno dopo venne dotata di un motore ad l’eccitazione composta con rapporto 16/65, con cui furono equipaggiate altre 10 locomotive del Gruppo (E.424.004-013) e consegnate alle FS tra il 1947 e il 1948.
A differenza della E.424.001 ricostruita dopo le distruzioni belliche, gli altri 2 prototipi (002-003) mantennero le cabine originarie senza coprigiunti.
- E.424.003 a San Giovanni Valdarno il 6 ottobre 1990 -
- Foto B.Sabatini / da: iTreni oggi 148 -
- Il sottogruppo E.424.004-013 - (Con motori ad eccitazione composta)
Le E.424 dalla 004 in poi furono costruite con cabine smontabili (come le E.636 costruite in contemporanea) e che si distinguevano dai coprigiunti in corrispondenza del pavimento e della parete posteriore delle cabine stesse.
La E.424.011 (Breda 1947) esposta alla Fiera di Milano il 25 aprile 1949 apparteneva alla serie con motori ad eccitazione composta per una più fine regolazione della marcia e per la frenatura elettrica a recupero.
Clic foto
- Foto Breda / da: iTreni oggi -
Questo sottogruppo era costituito dalle locomotive E.424.004-013 realizzate nel 1947 e cui si aggiunse la 003 ricostruita nel 1946, sulla struttura della stessa locomotiva 003 rientrata dalla Germania nel 1945.
Le locomotive di questo sottogruppo, meccanicamente simili alle altre, vennero dotate di carrelli dotate di boccole a rulli, ed equipaggiate di nuovi motori tipo 92-250 FS, però non più con avvolgimento induttore eccitato in serie, bensì con eccitazione composta.
L’eccitazione composta dei motori elettrici era ottenuta con 2 avvolgimenti, 1 in serie all’indotto del motore e 1 a una sorgente esterna di corrente regolabile con un apposito generatore.
Il controllo di velocità mediante la regolazione della corrente di eccitazione risultava più efficace ed era possibile la frenatura elettrica, passando in fase di recupero energia; mediante tale disposizione si creava nei motori, inseriti anche in discesa una forza contro-elettromotrice che aumentava fino ad arrivare all’inversione della corrente nei motori che diventavano generatori.
L’eccitazione composta dei motori a corrente continua comportò numerosi vantaggi, tra i quali la possibilità di effettuare in modo automatico la “frenatura elettrica a recupero”, motivo per il quale le 11 macchine vennero assegnate al deposito di Pistoia e utilizzate sulla linea Porrettana, linea con forti pendenze. - Link correlato Porrettana: http://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3170 -
Nonostante gli evidenti vantaggi, il sistema non venne esteso ad altra macchina del Gruppo, ne venne ripreso su altre costruzioni, e gradualmente, a partire dal 1973-74, le E.424.003-013 vennero uniformate alle unità di serie in occasione della Grande Riparazione.
Le ultime 2 macchine (004 e 005) che ancora erano dotate di questi motori, vennero accantonate nel 1991, non risultando conveniente per le FS la trasformazione di locomotive E.424 di costruzione datata.
- Nino -
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Nino Carbone
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Posted - 14 October 2024 : 10:51:54
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- Una particolarità delle locomotive E.424 era la porta frontale di intercomunicazione con altra unità poi occluso - - Un’altra caratteristica estetica delle locomotive del Gruppo E.424 era la porta a saracinesca che agiva da accesso al locale bagagliaio ubicato nella parte centrale della locomotiva e spesso usato dal capotreno come proprio scompartimento - (Dalla saracinesca parzialmente sollevata sporgono i bagagli del personale viaggiante) - E.424.078 a Salerno nel giugno 1959 -
- Foto John D.Blith / da: Sui binari dei ricordi / Viaggio in castano-Isabella / Edizioni ACME -
- Alcune E.424 furono dotate nel bagagliaio di caldaie a nafta per il riscaldamento invernale dei treni passeggeri - - Sulla E.424.037 la presenza della caldaia si rivelava per la presa del vapore sulla traversa di testa, vicino alla maglia di aggancio e per il fumaiolo collocato fra i due aeratori del tetto - - E.424.037 presso Empoli il 26 giugno 1960 -
- Foto Mascherpa / da: iTreni oggi 148 -
- Nino -
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