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Luca Peloso

Italy
1728 Posts

Posted - 14 December 2009 :  14:24:38  Show Profile  Reply with Quote
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Ho fatto degli studi in proposito e secondo me se vuoi rimanere entro il 3% ed avere un insieme trasportabile, nel caso di un sottopasso bisogna per forza ricorrere ad un elicodale. Scendere di 10cm (necessari per far passare tutto) richiede 3 metri e passa di binari. C'è da dire che secondo me non è indispensabile avere una intersezione triangolare, poiché al vero, per motivi di spazio, se ne vedono ben poche


non è detto !
Per avere i 10 cm di dislivello puoi sempre far scendere un binario e far salire l'altro, in teoria basterebbe la metà dei tre metri canonici.
La proposta di Enrico a me piace molto (anche perchè l'avevo pensata uguale) ma rimango molto dubbioso per il trasporto.
Sui controlli (scambi/semafori) bisogna ragionarsi sopra ma sono convinto che si possa trovare una soluzione semplice.

Non ho la possibilità di controllare su Google earth ma lo svincolo ferroviario di Verona non è fatto in questo modo?

Luca
(avana)
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 14 December 2009 :  14:44:40  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
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Originally posted by Valerio Rastelli
C'è da dire che secondo me non è indispensabile avere una intersezione triangolare, poiché al vero, per motivi di spazio, se ne vedono ben poche. Già una semplice intersezione a "V" sarebbe spettacolare da vedere e molto godibile sul lato operativo senza essere troppo ristretta come raggi di curvatura e/o richiedere un tir per portarlo a spasso. Nessuna opinione sulla centralina unica??



I nostri colleghi Cileni, che ospitiamo sul sito, hanno già fatto un bel bivio e in attesa dei moduli ci hanno messo un anello di inversione.


Si entra e si esce dalla stessa direzione, ma non mi sembra un problema.

Circa la centrale unica rileggi il mio intervento a proposito del loconet, è una strada meno complessa e già funzionante rispetto al system Marklin. Il problema più grande è decidere quale sistema adottare e attrezzarci tutti con lo atesso materiale, ma vale la pena? Con i tratti di transizione ognuno usa quello che ha già e si evitano problemi di numerazione loco. Mettiamo il caso che in uno scalo metti una loco indirizzo 40 e la provi senza sapere che in stazione è pronto un convoglio con lo stesso indirizzo. Ne abbiamo 80, ma può succedere.

Alberto
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Marino Di fazio

Italy
1393 Posts

Posted - 15 December 2009 :  11:35:32  Show Profile  Reply with Quote
Ritornando al discorso del delta con l'area di sicurezza prima di fare dei pasticci con la nuova CS2 mi devo chiarire alcuni concetti.
La lunghezza della tratta di sicurezza deve essere più grande del convoglio più lungo? mi spiego: anche le due masse devono sempre rimanere isolate tra loro? pensavo ad un convoglio con la motrice e quindi il pattino nella tratta di sicurezza che si ferma mentre alcuni carri sono ancora nella zona gestita dalla centralina di linea, al momento della ripartenza del convoglio sulla centralina della stazione le ruote dei vagoni passando sul tratto isolato e di conseguenza mettendo in contatto le due masse possono creare dei problemi?
Spero di essermi spiegato.

Marino
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 15 December 2009 :  13:54:00  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Non ci sono problemi noti per questo genere di contatti con le masse. In genere si mettono tutte in comune, ma a scopo precauzionale in questo caso le separiamo.
Va invece sempre controllata la posizione dei pattini di illuminazione carrozze e quelle dei treni a composizione bloccata lunghi, tipo Vt11, che devono essere inclusi nella tratta.
Comunque sommando il tratto curvo in uscita dal delta e il modulo che include la tratta di frenatura dovremmo rientrare nelle misure.
Ne approfitto per riassumere, a beneficio di chi non era presente ai primi esperimenti, che il tratto di scambio è composto da due binari, uno di uscita con tratta di frenatura e uno di ingresso in linea. La tratta di frenatura automatica in uscita è indispensabile per fermare il treno controllato dalla centrale principale senza l'intervento di chi sta ai comandi. Una volta fermo si commuta sulla centrale locale e si prende il controllo a vista del convoglio. Quindi si manovra come necessario fino a riportarlo sul binario di uscita dove si ferma in attesa. In seguito si comunica alla centrale che il treno è disponibile ad entrare in linea con il codice xx, ricevuto l'ok si commuta il tratto di scambio sulla centrale principale.
Vanno previsti tutti i segnalamenti necessari ad impedire incidenti durante l'uscita/ingresso in linea.
Due schemi di cambio centralina basati sull'uso di deviatori quadripolari o sistemi elettronici equivalenti sono pubblicati in questa pagina:
http://www.marklinfan.net/mod_delta.htm
Avremo modo di approfondire l'argomento in fasa di realizzazione.

Alberto
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Marino Di fazio

Italy
1393 Posts

Posted - 15 December 2009 :  14:33:19  Show Profile  Reply with Quote
Resta ancora da decidere quale centralina gestisca lo scambio di ingresso nel delta, secondo me lo scambio deve essere gestito dalla centralina locale che sa quali treni possono entrare nel delta che sono poi gli stessi che sono usciti dalla stazione.
Una volta che il treno è entrato completamente nell'area di sicurezza lo scambio deve essere riportato nella condizione di corretto tracciato e deve essere liberata la tratta di linea per dar modo al blocco precedente il delta di dare il via libera agli altri convogli.
Il rientro il linea del treno fermo nella tratta di sicurezza di uscita dalla stazione è invece compito della centralina di linea.
Dovendo iniziare a lavorare sulla parte elettrica del delta è bene che su queste cose vengano messi dei paletti.
Obiezioni?

Marino
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 15 December 2009 :  14:50:28  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
Nessuna obiezione, scambi, segnali e occupazioni vanno tutti gestiti dalla centrale locale.

Alberto
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Ely Peyrot

Italy
1453 Posts

Posted - 15 December 2009 :  22:06:12  Show Profile  Visit Ely Peyrot's Homepage  Reply with Quote
Sto seguendo con attenzione anche io la questione che dovrò affrontare insieme con Marino. A me pare tutto piuttosto chiaro il meccanismo, visto che in parte lo avevo realizzato sulla mia vecchia stazione (ricordi Alberto?). Lo schema è sempre quello.
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Valerio Rastelli

238 Posts

Posted - 18 December 2009 :  19:09:16  Show Profile  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Marino Di fazio

Resta ancora da decidere quale centralina gestisca lo scambio di ingresso nel delta, secondo me lo scambio deve essere gestito dalla centralina locale che sa quali treni possono entrare nel delta che sono poi gli stessi che sono usciti dalla stazione.
Una volta che il treno è entrato completamente nell'area di sicurezza lo scambio deve essere riportato nella condizione di corretto tracciato e deve essere liberata la tratta di linea per dar modo al blocco precedente il delta di dare il via libera agli altri convogli.
Il rientro il linea del treno fermo nella tratta di sicurezza di uscita dalla stazione è invece compito della centralina di linea.
Dovendo iniziare a lavorare sulla parte elettrica del delta è bene che su queste cose vengano messi dei paletti.
Obiezioni?




Io metterei un semplice interruttore, collegato al motore dello scambio con una prolunga fatta con una multicoppia, così da poter testare varie soluzioni. Potrebbe stare anche una persona fisicamente davanti al delta, tipo "casellante", in contatto tramite Wlake talke con chi stà ai comandi dietro, così segnalerà eventuali problemi in linea e gestirà il traffico. Per quanto concerne il sistema digitale che consgliavo io, avevo pensato ad una soluzione così macchinosa, perché ad ognuno basta dotarsi dell'interfaccia necessaria a collegare la propria centralina alla CS2, non mi sembra un investimento eccessivo, mentre per gli indirizzi ci organizziamo per tempo così da non averne di uguali. Avremo comunque modo di parlarne di persona al prossimo incontro.

Ciao!
Valerio
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Alberto Pedrini

Italy
11477 Posts

Posted - 30 December 2009 :  22:33:56  Show Profile  Visit Alberto Pedrini's Homepage  Reply with Quote
In vista del pranzo del 6 gennaio invito tutti quanti a riflettere sugli sviluppi del progetto e mettere nero su bianco i propri desideri e aspettative. Carlo ha invocato la necessità di un nuovo progetto e mi trova d'accordo. Non possiamo muoverci in dieci direzioni diverse. Fino ad oggi abbiamo seguito delle normative restrittive, ma che hanno consentito di realizzare un plastico coerente e ben funzionante, non è poco se siamo citati ad esempio .
Abbiamo inserito le nuove testate bivalenti e i bivi/delta, ci sono in cantiere una stazione svizzera, un porto italiano e uno scalo intermodale da definire. Ci sono in progetto i moduli svizzeri di Antonio e i miei italiani, più quelli di Luca che è indeciso tra le due nazionalità.
Fermo restando che se non abbiamo il pubblico facciamo come ci pare, teniamo conto di non condizionarci a vicenda. Intendo rendere indispensabile la presenza di qualcuno per consentici di partecipare ad un raduno.
I miei moduli italiani avranno una gestazione lunga, lo avevo anticipato, saranno pronti fra due o tre anni, salvo problemi.
Ragioniamo quindi su quanto abbiamo per i progetti a breve termine.
Il plastico ora è tedesco/austriaco e avrà un delta che darà accesso a una stazione svizzera, questo è perfettamente coerente con la realtà.
Eventuali altri moduli svizzeri troverebbero una facile collocazione tra il delta e la stazione, oppure tramite un nuovo bivio a testate normali e un cappio di ritorno al termine dei moduli.
Austria Svizzera e Germania viaggiano alla stessa tensione, il senso di marcia in svizzera è a sinistra, ma ormai le linee consentono di viaggiare in entrambi i sensi, basta mettere i segnali al posto giusto, sia a sinistra che a destra.
Quindi, a mio avviso, per queste tre nazioni la catenaria in linea può essere tranquillamente mantenuta com'è ora e il senso di marcia a sinistra, con il sitema a blocchi che abbiamo. Il segnalamento e la scenografia faranno la differenza. Le stazioni invece dovranno avere tutto coerente, ma questo era già in conto.
In questo contesto il porto Rastelli troverebbe facile e immediata collocazione tedesca come porto sul mare del nord o sul baltico.
Lo scalo intermodale di Maurizio potrebbe stare in una delle tre nazioni indifferentemente.
Per la catenaria sui moduli italiani dovremo trovare una soluzione che offra la stessa rapidità di montaggio e il funzionamento della Marklin. Altrimenti voto per il compromesso di tenere quella che abbiamo sui moduli di linea, come ha fatto Alessio di Roma. Per la stazione vale quanto sopra, quella va fatta giusta.


Alberto
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Luca Peloso

Italy
1728 Posts

Posted - 31 December 2009 :  13:27:23  Show Profile  Reply with Quote
Facevo questa riflessione leggendo il post davanti ad un bicchiere di champagne e un sacco di antipasti … (quindi se sragiono, è dovuto all’effetto “brindisi”).

I progetti alternativi all'ambientazione tedesca non mancano quindi si rende necessario definire alcuni punti in sospeso, che io ho individuato principalmente in due punti, il senso di marcia e la catenaria.

Per quanto riguarda il senso di marcia oltre al posizionamento di segnali, semafori e segnaletica il problema rimane l'alimentazione elettrica. Attualmente con il senso di marcia "tedesca" abbiamo definito binario di sinistra "alimentazione", binario di destra "contatto". Cambiando il senso di marcia dovremmo invertire i fili sui binari. IO LO EVITEREI ! ma mi rimetto alla decisione comune.
Faccio un inciso personale, io sto progettando i miei moduli di pianura in modo da poterli gestire con entrambi i sensi di marcia, includendo dei blocchi, lo schema è già pronto ma aspetto un vostro consenso.

La catenaria, io stavo guardando il manuale sommerfeldt, fatto molto bene in tedesco/inglese, dove descrive tutte le attività da svolgere per montare la catenaria in modo perfetto e realistico.
Scordatevi la faclità della catenaria Marklin, l'uso del saldatore è obbligatorio ed il montaggio include l'incollaggio di numerosi accessori. Oltre al fatto che i pali vanno incollati e fissati e verniciati.
Niente di drammatico, ma non lo vedo semplice per il trasporto.
Non conosco la catenaria di LM ma per quello che posso capire sembra abbastanza "fragile". Ricordatevi che questi moduli devono essere trasportati. Dopo ogni viaggio dei miei moduli ho dovuto sistemare qualchecosa finchè è un alberello non c'è problema ma se capitasse alla catenaria come quella della sommerfeldt ??? non voglio neanche pensarci.

Mi raccomando trovate un attimo di tempo per riflettere su quando scritto da Alberto e dal sottoscritto, in modo tale da poter prendere qualche decisione durante l'incontro della Befana prima di finire sotto il tavolo . Colgo l'occasione di augurarvi una buona fine d'anno ... dov'è lo champagne ?????

Luca
(avana)
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